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risultato di natura statistico-empirica che si riscontra in molti sistemi complessi dotati di una struttura di causa-effetto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il principio di Pareto è un risultato di natura statistico-empirica che si riscontra in molti sistemi complessi dotati di una struttura di causa-effetto. Il principio afferma che circa il 20% delle cause provoca l'80% degli effetti. Questi valori vanno da intendersi come qualitativi e approssimativi. Esso prende il nome da Vilfredo Pareto (1848-1923), uno dei maggiori economisti e sociologi italiani e trova applicazione in una sorprendente moltitudine di ambiti e discipline.
Pareto, studiando la distribuzione dei redditi, nel 1897 dimostrò che in una data regione solo pochi individui possedevano la maggior parte della ricchezza. Aveva constatato infatti che in Italia all'epoca circa il 20% della popolazione possedeva l'80% delle terre. Questa osservazione ispirò la cosiddetta "legge 80/20", una legge empirica di natura statistica che fu poi riformulata anche da Joseph M. Juran[1][2], ma che è nota anche con il nome di principio di Pareto (o principio della scarsità dei fattori), e che è sintetizzabile nell'affermazione: la maggior parte degli effetti è dovuta a un numero ristretto di cause (considerando grandi numeri). Questo principio, in realtà, è il risultato della distribuzione paretiana.
Naturalmente i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche e sono solo indicativi, ma è interessante notare come numerosi fenomeni abbiano una distribuzione statistica in linea con questi valori. A titolo di esempio si noti come la distribuzione mondiale del reddito pro capite si avvicini a tali valori:
Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio:
Esistono esempi che seguono la legge di Pareto in modo ricorsivo (e in matematica possono rappresentare casi di frattali); ad esempio, un mercato nel quale il 20% delle società quotate genera l'80% del valore di borsa, e a sua volta il 20% (di tale 20%) genera l'80% della capitalizzazione e degli utili. È tuttavia interessante notare come, secondo alcuni osservatori, la regola 80/20 è causata dai limiti del mondo fisico che, tendendo a spostare l'attenzione dall'80% dei fattori meno influenti verso il 20% più influenti, in qualche modo auto-sostiene questo rapporto.
Sfruttando queste osservazioni, è possibile analizzare un insieme di dati in modo da determinare le poche variabili (fra le tante in esame) che influenzano in modo significativo i risultati finali di un determinato fenomeno (analisi di Pareto). Uno strumento utile a tale scopo è il cosiddetto diagramma di Pareto che consiste in un istogramma della distribuzione percentuale di un fenomeno, ordinato in senso decrescente, affiancato al grafico delle frequenze cumulate (curva di Lorenz).
Il diagramma può essere suddiviso in tre classi di analisi: settore A in corrispondenza di una frequenza cumulata dell'80% (cui corrisponde in ascissa un valore intorno al 20%, secondo appunto la legge di Pareto), e altri due settori con progressivamente minore incidenza, in genere secondo una tabella analoga alla seguente, che rappresenta – a titolo di esempio – il valore economico e la numerosità degli articoli presenti in un magazzino:
Valore / Numerosità | Classe |
---|---|
Valore 80 % / Numerosità 20 % | A |
Valore 15 % / Numerosità 30 % | B |
Valore 5 % / Numerosità 50 % | C |
L'analisi tramite curve ABC è applicata in vari ambiti dell'organizzazione del lavoro e nei processi decisionali.
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