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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ponte dell'Olio (Al Pont da l'Oli [ɐl'põt dɐ'lɔli] in dialetto piacentino[4]) è un comune italiano di 4 675 abitanti della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
Ponte dell'Olio comune | |
---|---|
Il castello di Riva | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Piacenza |
Amministrazione | |
Sindaco | Alessandro Chiesa (Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia - PPE e lista civica Pontolliesi per Ponte) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 9-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 44°52′02.46″N 9°38′32.14″E |
Altitudine | 217 m s.l.m. |
Superficie | 43,92 km² |
Abitanti | 4 675[1] (29-2-2024) |
Densità | 106,44 ab./km² |
Frazioni | Biana, Cassano, Castione, Folignano, Monte Santo, Sarmata, Torrano, Zaffignano |
Comuni confinanti | Bettola, Gropparello, San Giorgio Piacentino, Vigolzone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 29028 |
Prefisso | 0523 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 033036 |
Cod. catastale | G842 |
Targa | PC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 734 GG[3] |
Nome abitanti | pontolliesi |
Patrono | San Rocco |
Giorno festivo | 16 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Ponte dell'Olio nella provincia di Piacenza | |
Sito istituzionale | |
Il comune di Ponte dell'Olio si trova in val Nure, sulla sponda destra del torrente Nure, sui Colli piacentini, nell'Appennino ligure. La porzione settentrionale del territorio comunale, fino al confine con San Giorgio Piacentino è pianeggiante, mentre la porzione meridionale presenta caratteristiche collinari che variano tra zone di prima collina e zone di alta collina[5]. Una porzione del territorio comunale si trova nella val Riglio, valle percorsa dall'omonimo torrente il cui corso segna il confine comunale[6].
La vetta più elevata del comune è il monte Santo, di 676 m s.l.m.[7] Il territorio è ricco d'acqua, grazie alla presenza di numerosi corsi d'acqua secondari che formano piccole valli in prevalenza con andamento sud-nord[8]; oltre a questi sono presenti derivazioni artificiali, come il Rio San Giorgio, che traggono le proprie acque dal corso del torrente Nure[9].
Parte dei fondi della Basilica di Sant'Antonino di Piacenza sin dal 418, nell'alto Medioevo la zona era sede di un ponte di legno sul Nure, per passare sul quale era necessario il pagamento di un pedaggio[10].
Dopo la metà del XII secolo, i pellegrini provenienti dal nord Europa e diretti in Spagna a Santiago di Compostela, salivano i sentieri dell'Appennino ligure passando per la val Nure e inevitabilmente a Ponte dell'Olio, allora chiamato Ponte Albarola, il toponimo Albarola rimase, poi, per indicare una frazione del comune di Vigolzone, situata sulla sponda opposta del torrente Nure, circa 1 km a valle di Ponte dell'Olio. Vi sorgeva una piccola chiesa dedicata a San Rocco e gestita dai frati con annesso un hospitale: una struttura dedicata a fornire il ristoro, e non solo cure mediche, ai pellegrini[10].
Nel Medioevo viene testimoniano il ruolo importante del paese come punto snodo alla confluenza delle due strade principali della pianura e della città all'inizio della valle, vi era un grande afflusso di viandanti e viaggiatori e molti scambi commerciali con la Liguria[11] lungo mulattiere, strade, e sentieri appenninici. Nella prima metà del XVI secolo era fiorente l'esportazione illegale dei grani valnurensi, oltre a questo la zona era interessata dal commercio di olio e grani: nel territorio erano attivi sei torchi per l'olio e diversi mulini. Le merci trattate negli scambi commerciali consistevano principalmente in olio d'oliva, lino, sapone, miele, scorze di arancia, olio da brusar (olio per le lampade), formaggio, fagioli e zucchero.
Dopo la caduta di Alberto Scoto, nel 1324 la zona passò a Lancillotto Anguissola, i cui eredi nel 1414 ottennero dal re dei romani Sigismondo di Lussemburgo l'investitura feudale dei castelli di Vigolzone, Folignano, della villa di Albarola, di Riva e Monte Santo[10]. A partire dal 1567 entrò a far parte dei domini dei Farnese, venendo inglobato nel Ducato di Parma e Piacenza.
Nel 1806 Ponte dell'Olio divenne sede di una municipalità, dotata di un'assemblea, che riunì anche altri paesi[11]. Ponte divenne anche sede di una pretura di seconda classe. L'espansione demografica verificatesi nei primi quindici anni del secolo era destinata a subire una brusca battuta d'arresto in coincidenza con l'epidemia di tifo petecchiale sviluppatesi localmente nel 1817[11].
Per lo sviluppo del commercio fu necessario provvedere allo studio e alla realizzazione, tra il 1835 e il 1836, di un ponte in sasso per i passeggeri, che fu detto "di Maria Luigia d'Austria", dal nome della duchessa di Parma e Piacenza, che ne aveva ordinato la costruzione[11].
Sotto l'impulso della curia piacentina, nell'anno 1879 fu creata la parrocchia di Ponte dell'Olio che comprendeva la chiesa di San Giacomo e quella di San Rocco.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1944, Ponte dell'Olio subì bombardamenti da parte delle truppe alleate che colpirono la stazione e il viadotto ferroviario sul Nure, che crollò in seguito all'azione[12].
Nella notte fra il 14 e il 15 settembre 2015, Ponte dell'Olio, così come il resto della val Nure ed un'ampia parte della provincia di Piacenza, venne colpita dall'esondazione del torrente Nure, dovuta al maltempo e ad ammassi di detriti, che causò danni, tra gli altri al ponte dell'ex strada statale 654[13] ed al campo sportivo del paese[14]. L'alluvione causò anche il crollo di parte dell'ex strada statale 654 a Recesio, frazione di Bettola situata tra quest'ultimo paese e Ponte dell'Olio causando 3 morti; nel giorno successivo all'alluvione, nei pressi della frazione pontolliese di Biana, venne trovato il corpo di una delle vittime, Luigi Agnelli[15].
Abitanti censiti[28]
Nella zona di Ponte dell'Olio è presente, fin dal quattrocento, la viticoltura; a testimonianza della tradizione, nell'azienda agricola Perinelli si trova un torchio cinquecentesco dotato di una gabbia dalla forma quadrata con lato lungo 2 m e con movimento impresso da un tronco di rovere[19]. Il comune di Ponte dell'Olio fa parte della zona DOC dei colli piacentini[34].
Le origini dell'attività manifatturiera a Ponte dell'Olio sono riconducibili al XIII secolo quando, a seguito della realizzazione del rio San Giorgio, un canale artificiale che derivava l'acqua dal torrente Nure nei pressi del castello di Riva, in analogia con la sponda opposta del Nure dove fu realizzata una derivazione dalle caratteristiche simili, il rio Grazzano, sorsero nelle vicinanze di Ponte dell'Olio diversi impianti alimentati grazie alla forza cinetica delle acque tra cui alcuni magli per la lavorazione di componenti metallici, folli impiegati nel processo di tintura dei tessuti e mulini[9].
Nella seconda parte del XIX secolo sorsero a Ponte dell'Olio i primi insediamenti manifatturieri moderni, tra i quali bottonifici, trafilerie e corderie[9], tra cui si segnala la viteria Tevi, situata tra il capoluogo e Riva[35], la cui produzione continuò fino ai primi anni del XXI secolo. A questi insediamenti seguirono, tra la fine del secolo e i primi decenni del Novecento, le fornaci per la produzione di calce[9]. La presenza di queste attività influenzò fortemente l'economia del comune, portando tra l'altro alla realizzazione di diversi servizi per la comunità come opere di edilizia residenziale e la scuola materna costruita intorno agli anni '50[9].
Questi primi insediamenti industriali erano localizzati nei pressi del centro storico del capoluogo e sono state parzialmente recuperate a seguito della cessazione, o quantomeno della riduzione, delle attività industriali in loco[35]. A partire dagli anni '80 del XX secolo, le nuove attività produttive furono concentrate nella località Il Maglio, situata tra il corso del torrente Nure e il percorso della strada provinciale 36, in una zona sostanzialmente pianeggiante a nord del centro di Ponte dell'Olio[35].
Un importante impulso all'attività economica locale tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento derivò dalla costruzione, avvenuta a partire dal 1890 del complesso delle fornaci atte alla produzione della calce viva, edificate su impulso dell'azienda Calce Val Nure[36]. Nei primi anni del XX secolo le fornaci, divenute di proprietà del pontolliese Giovanni Rossi, futuro fondatore del cementificio Cementirossi di Piacenza, aumentarono progressivamente di numero fino agli anni '20, periodo in cui erano attivi 5 impianti. La produzione della calce proseguì fino agli anni '50[36].
Il territorio comunale di Ponte dell'Olio è interessato dal percorso della strada statale 654 di Val Nure, sulla quale si innesta in paese il tracciato della strada provinciale 36 di Godi che collega Ponte dell'Olio con il comune di San Giorgio Piacentino[37].
Nel periodo 1853-1856 presero corpo progetti di ferrovia da Piacenza a Genova attraverso la val Nure e, quindi, Ponte dell'Olio, oltreché infrastrutture dedicate al trasporto merci con sistema decauville, da Ponte dell'Olio a Ferriere.
A partire dal 1881 fu attiva, realizzata dalla società Piacenza, Bettola and Cremona Railway Company con sede a Londra, la tranvia Piacenza-Bettola, passante per Ponte dell'Olio, dove i tram a vapore superavano il Nure sul ponte stradale. Il binario era situato sul lato sinistro del viadotto per chi proveniva da Piacenza; superato il ponte la linea proseguiva verso il centro di Ponte dell'Olio dove, nelle vicinanze della chiesa di san Rocco, si trovava la stazione[12]. All'interno del territorio comunale si trovavano anche le fermate di Riva, Scambio Gorroni, Molino Croce e Biana[38].
Nel 1932 la tranvia venne sostituito da una nuova linea ferroviaria elettrica che lambiva Ponte dell'Olio su un tracciato periferico rispetto al centro[12], con binari ancorati su massicciata. Proprio immediatamente prima di Ponte dell'Olio la ferrovia superava il torrente Nure per mezzo di un ponte in curva di cemento armato, uno dei primi viadotti di questo tipo costruiti in Italia, realizzato appositamente per l'infrastruttura[39]. Oltre al capoluogo, la ferrovia aveva altre tre stazioni all'interno del territorio comunale pontolliese: Riva, Molino Croce e Biana[38].
Durante la seconda guerra mondiale il ponte venne bombardato e fatto crollare da parte delle truppe alleate per bloccare i collegamenti alle truppe tedesche: a seguito dell'azione la circolazione ferroviaria risultò divisa in due tronconi[12] fino al 1947 quando il viadotto venne definitivamente ricostruito[11]. La circolazione ferroviaria fu definitivamente sospesa, nonostante numerose proteste da parte degli utenti, nel 1967 con l'istituzione di autocorse sostitutive.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
3 gennaio 1987 | 25 maggio 1990 | Remo Mazza | Democrazia Cristiana | Sindaco | [40] |
25 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Pietro Guglielmetti | Democrazia Cristiana | Sindaco | [40] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Mario Azzali | Lista civica | Sindaco | [40] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Angelo Montanari | Lista civica | Sindaco | [40] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Roberto Spinola | Lista civica | Sindaco | [40] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Roberto Spinola | Lista civica Un Ponte nel futuro | Sindaco | [40] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Sergio Copelli | Lista civica Insieme per cambiare il futuro | Sindaco | [40] |
27 maggio 2019 | 9 giugno 2024 | Alessandro Chiesa | Lega Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia | Sindaco | [40] |
9 giugno 2024 | in carica | Alessandro Chiesa | Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia - PPE e lista civica Pontolliesi per Ponte | Sindaco | [40] |
Il 23 dicembre 2015 il consiglio comunale deliberò l'invio alla regione Emilia-Romagna di un'istanza per l'avvio del procedimento di fusione con il confinante comune di Vigolzone e il 29 febbraio 2016 la giunta regionale approvò la proposta di legge riguardante la fusione dei due comuni. Il successivo 12 luglio l'assemblea legislativa regionale approvò la proposta di legge sull'indizione di un referendum consultivo, poi deliberato con decreto del presidente della giunta regionale e fissato per il 16 ottobre[41]. Il referendum vide la vittoria del no in entrambi i comuni con una percentuale del 60,03 % a Ponte dell'Olio e del 59,14 % a Vigolzone[42].
Dal 2013 Ponte dell'Olio è parte, insieme ai comuni di Bettola, Farini e Ferriere, dell'Unione Montana Alta Val Nure, ente nato a seguito dello scioglimento della Comunità montana valli del Nure e dell'Arda, di cui Ponte dell'Olio non faceva parte, e che è subentrato in tutti i rapporti facenti capo ad essa[43].
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