Pietralata
21º quartiere di Roma Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Pietralata è il ventunesimo quartiere di Roma, indicato con Q. XXI.
Q. XXI Pietralata | |
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La stazione Pietralata della Metropolitana B di Roma | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Città | Roma Capitale |
Circoscrizione | Municipio Roma IV |
Data istituzione | 13 settembre 1961 |
Codice | 221 |
Superficie | 5,97 km² |
Abitanti | 29 496 ab. |
Densità | 4 944,43 ab./km² |
Pietralata | |
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Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Città | Roma Capitale |
Circoscrizione | Municipio Roma IV |
Data istituzione | 30 luglio 1977 |
Codice | 05G |
Superficie | 2,23 km² |
Abitanti | 13 197 ab. |
Densità | 5 917,94 ab./km² |
Il toponimo (dal latino prata lata (grandi prati), per la grande estensione della tenuta ivi presente) indica anche la zona urbanistica 5G del Municipio Roma IV di Roma Capitale.
Si trova nell'area nord-est della città.
Il quartiere confina:
Pietralata, o Prata Lata[8] come appare nei documenti più antichi, era un cospicuo latifondo della campagna romana, di 1.600 rubbi, pari a circa 2.150 ettari, che si estendeva fra la via Tiburtina e Nomentana: includendo la valle di Sant'Agnese fuori porta Nomentana e i colli di Portonaccio, giungendo lungo il fiume Aniene sino al Casal de' Pazzi, comprendeva l'antico castello di Pietralata, che insisteva di fatto sui resti di un'antica villa romana[9]. Si derivò da questo luogo il nome di una famiglia che ne ebbe il possesso verso la fine del Medioevo; dobbiamo questa notizia a due carte conservate nell'Archivio Lateranense: in essa è menzionato un Orazio di Pietralata, che viveva nel cominciare del XVI secolo (Archivi SS. Lat. Eccl. EXXI.33), nonché un Giovan Battista di Pietralata (stesso archivio EXXIV. 152), vescovo di Sant'Angelo in Vado[10]. Ad essi successe dapprima la famiglia Lante e, dopo una cospicua divisione, i Ruberti, il principe Stanislao Poniatowski ed infine la famiglia Mazzetti che, riunendo nuovamente tutte le porzioni del fondo, ottenne dal papa Gregorio XVI l'erezione in Marchesato di Pietralata"[11].
Passata successivamente ai Torlonia, nasce come una delle 12 "borgate ufficiali", realizzate dal Governatorato di Roma per trasferirvi, tra il 1935 e il 1940, gli sfrattati degli "sventramenti edili" operati da Mussolini al centro di Roma, in particolare delle zone intorno al Campidoglio, via del Teatro di Marcello, Fori Imperiali, San Giovanni, Porta Metronia e di viale Castrense.
Attraversa varie fasi, e in particolare gli anni del fascismo con le casette da "sette lire", chiamate così per via del loro costo, costruite in quel periodo prive di bagni, cucine ed acqua corrente.
Il 23 ottobre 1943, in un valloncello tra i campi che fiancheggiano la via Tiburtina, presso il caseificio di Ponte Mammolo, furono trucidati dalle SS nove partigiani del Movimento Comunista d'Italia-Bandiera Rossa, che avevano assaltato la caserma del Forte Tiburtino, al fine di procurarsi viveri, armi, munizioni e medicinali, e un ciclista estraneo all'azione, fermato sulla via Tiburtina (Eccidio di Pietralata). L'episodio si inquadra nell'ambito della Resistenza romana alle truppe di occupazione tedesche (settembre 1943-giugno 1944).
il 3 marzo del 1944 un bombardamento distrusse la fabbrica " Fiorentini " in via della cave di Pietralata, causando la morte di 117 dipendenti[12][13].
Nel 1953, vengono sostituite le vecchie casette con abitazioni più moderne. A partire dal 1957, fino al 1964, i vecchi lotti vengono sostituiti dai palazzi.
Tutto questo s'intreccia con la profonda identità di borgata degli abitanti che, isolati dal contesto cittadino, trovarono nella Chiesa (San Michele Arcangelo a Pietralata), in particolare con le suore sacramentine, che contribuiranno con la scolarizzazione, e nel Partito Comunista, con l'organizzazione politica e le lotte per la casa, le principali istituzioni di riferimento.
Quest'ultimo dà anche vita nel 1968 alla "Polisportiva Albarossa" che giocava nel campo sportivo XXV Aprile.
Negli anni cinquanta, fino alla fine degli anni settanta frequenti erano gli allagamenti dovuti alla costruzione del piano stradale al di sotto del livello del vicino fiume Aniene. Successivamente sono stati realizzati lavori che hanno rialzato il piano stradale. L'effetto di queste opere è tuttora visibile; infatti alcuni esercizi commerciali sono al di sotto di via di Pietralata e i primi piani delle case sono divenuti pian terreni.
Gli unici punti di aggregazione erano un solo cinema, il mercato con la sua piazza, la parrocchia e la Casa del Popolo costruita nel 1967.
All'inizio degli anni settanta si combatte ancora contro l'analfabetismo: c'è soltanto una scuola elementare, non esiste una scuola media né tanto meno una scuola superiore, ci sono i doppi turni e molti ragazzi interrompono presto gli studi.
Si accentua la distinzione tra la parte alta di Pietralata e la parte bassa (storica), sia dal punto di vista economico che da quello politico.
La situazione di disagio presente nel quartiere, viene descritta nel romanzo Una vita violenta di Pier Paolo Pasolini, nel romanzo storico La Storia di Elsa Morante e nella raccolta di racconti di Alberto Moravia Racconti romani. Nel 1968 un ulteriore contributo alla conoscenza di Pietralata è portato dal testo Un anno a Pietralata di Albino Bernardini, da cui nascerà uno sceneggiato televisivo di Vittorio De Seta dal titolo Diario di un maestro.
Pietralata è stato uno dei luoghi privilegiati dell'opera cinematografica, letteraria e poetica di Pier Paolo Pasolini, che vi ha abitato insieme alla madre, Susanna, negli anni '50[14].
Fino al 1961 la borgata di Pietralata insisteva sul suburbio S. II Nomentano, quando venne promossa a ventunesimo quartiere Q. XXI.
Pietralata ha mutato il suo aspetto solo sul finire degli anni settanta quando la Giunta Luigi Petroselli ha iniziato a fare interventi sul territorio, ad esempio il già citato rialzo stradale di via di Pietralata nel dicembre del 1979.
Nel 1990 verrà inaugurata, nel quartiere, la stazione della linea B della metropolitana Pietralata e in seguito l'ospedale Sandro Pertini.
Nel 1998, recuperando i fondi rubati per la costruzione della metropolitana, la giunta dell'allora sindaco Francesco Rutelli promosse la costruzione di una piazza dove prima c'era una discarica di rottamazione, chiamata in un primo momento Piazza Risarcimento e in seguito alle proteste degli abitanti del quartiere, che la volevano intitolata a Pier Paolo Pasolini, venne chiamata Largo di Pietralata.
Nel quartiere sono state girate diverse scene di film.
In questo quartiere sono state girate diverse scene di serie televisive.
In occasione dei cento anni dalla nascita di Albino Bernardini, sul n. 306 (8 ottobre 2017) del settimanale La Lettura, supplemento culturale del Corriere della Sera, sono state pubblicate due tavole a fumetti - sceneggiate da Giuseppe Pollicelli e disegnate da Ilaria Vescovo - dedicate all'autore di Un anno a Pietralata. Intitolato Un maestro di borgata, il fumetto, la cui azione si svolge nel 1966, è ambientato sul Monte Pecoraro, un colle che si trovava di fronte a Tiburtino III e che venne spianato alla fine degli anni Sessanta del XX secolo.
Nel territorio di Pietralata si estendono, oltre l'omonima zona urbanistica 5G, la zona 5C Tiburtino Nord e parte della zona 5H Casal de' Pazzi.
Le vie più antiche del quartiere, quelle della vecchia borgata, prendono il nome di materiali di origine minerale o vegetale. Altre vie sono dedicate a studiosi di geologia, geofisica, vulcanologia e paleontologia. Inoltre, sono presenti via dedicate a divinità della mitologia romana e greca e strade dedicate a giornalisti e scrittori.
La nuova viabilità costruita nei pressi della stazione di Roma Tiburtina è stata dedicata a politici italiani del XX secolo. Alcuni toponimi si riferiscono a vegetali e prodotti agricoli o a toponimi locali.
L'estremità ovest del quartiere è occupata dalla stazione di Roma Tiburtina, la seconda stazione ferroviaria della capitale ed importante scalo merci nazionale. È un importante punto di collegamento tra tutti i mezzi pubblici, compresi treni locali, nazionali e internazionali (anche verso l'Aeroporto di Roma-Fiumicino), metropolitana e linee di autobus e pullman.
È raggiungibile dalla stazione di Roma Tiburtina. |
È raggiungibile dalla stazione di Roma Tiburtina. |
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