Il cane da pastore maremmano abruzzese[2], conosciuto sia come pastore maremmano[3], sia come pastore abruzzese[4][5], è una razza canina italiana del gruppo pastori e bovari, originaria degli appennini dell'Italia centrale.

Fatti in breve Pastore maremmano abruzzese, Classificazione FCI - n. 201 ...
Pastore maremmano abruzzese
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Classificazione FCI - n. 201
Gruppo1 Cani da pastore e bovari (esclusi bovari svizzeri)
Sezione1 Cani da pastore
Standard n.201 del 1981 ([- en] [- fr])
Nome originalePastore maremmano abruzzese
OrigineItalia (bandiera) Italia
Altezza al garreseMaschio 65-73 cm
Femmina 60-68 cm[1]
Peso idealeMaschio 35-45 kg
Femmina 30-40 kg[1]
Razze canine
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Storia

Storia antica e iconografia

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Pastore maremmano abruzzese a guardia di un gregge.

Il pastore maremmano abruzzese appartiene al ceppo dei grandi cani bianchi del Centro Europa, stirpe antichissima di guardiani di armenti e del gregge dal carattere diffidente e bellicoso, giunta in Italia dal Medio Oriente. Tale appartenenza lascerebbe supporre antenati comuni con i cani da montagna dei Pirenei, i Kuvasz ungheresi, i Tatra della Polonia, i Cuvac slovacchi, i Šarplaninac (anche se dal pelo colorato), e gli Akbash della Turchia.

Citato e decantato già in età romana da Catone[6], Columella[7], Varrone[8] e Palladio, il canis pastoralis o pequarius ("pecoraio") dal pelo bianco ha continuato a svolgere indisturbato le sue mansioni di guardiano di greggi nel corso dei secoli, senza mai allontanarsi dall'appennino centro-meridionale dove aveva fatto specie a sé. A conferma di ciò esistono una serie di testimonianze scritte o iconografiche:

Storia recente

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Pastore abruzzese (1915 ca.).
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Transumanza e aplotipi delle razze da pastore italiane.

Nel 1898 furono registrati sul Libro delle Origini del Kennel Club Italiano quattro cani da pastore. Nel 1924 Luigi Groppi e Giuseppe Solaro stilarono il primo standard della razza. Non seguirono registrazioni per diversi anni, ma nel 1940 i cani registrati furono diciassette.

Fino al 1958, il pastore abruzzese e il pastore maremmano erano ritenute due razze distinte e separate. Addirittura nel 1950 fu fondata una associazione degli allevatori del pastore abruzzese, e nel 1953 nacque un'associazione per gli allevatori del pastore maremmano. Il 1º gennaio 1958 l'ENCI unificò le due razze sotto un unico standard sostenendo che, a causa della transumanza delle greggi da una regione all'altra, processo favorito dall'Unità d'Italia, era occorsa una "fusione naturale" tra le due tipologie di cani.[2] Fino al 1860, infatti, le montagne abruzzesi e le pianure toscane appartenevano a due stati diversi, ossia il Regno delle Due Sicilie e il Granducato di Toscana.

In epoca contemporanea il pastore maremmano abruzzese è ancora largamente impiegato nella guardia delle greggi dagli attacchi dei lupi.[13] A tale scopo sono stati creati progetti, tra cui quello della Regione Piemonte, che prevedono l'assegnazione di esemplari ben addestrati ai pastori che ne fanno richiesta. Tali iniziative, al contempo, sono volte a ridurre gli atti di bracconaggio contro le specie di predatori a rischio di estinzione.[14]

Descrizione

La coda è attaccata bassa e oltrepassa il garretto. Tenuta sempre pendente a riposo, è invece portata eretta, sulla linea del dorso, quando il cane è in allerta o è eccitato. Il bianco uniforme è il colore che lo contraddistingue. Tollerate le sfumature avorio o arancio pallido, purché limitate nel loro numero. Il mantello è molto abbondante, lungo, piuttosto ruvido al tatto. È tollerata una lieve ondulazione. Il sottopelo è abbondante durante la stagione fredda. Gli occhi non sono grandi in relazione alla taglia del cane. Il loro colore è ocra o marrone scuro. La rima palpebrale a mandorla. Le orecchie sono attaccate molto alte, a "V", sono pendenti ma molto mobili. La testa è grande e piatta, di forma conica. Ricorda la testa dell'orso bianco. Il cranio è largo. Non è raro trovare esemplari che superino abbondantemente l'altezza ed il peso fissati dallo standard.

Come testimoniato da Columella nel I secolo d.C., il mantello bianco dei cani da pecora è apprezzato fin dall'antichità, in quanto impedisce che i pastori scambino il cane per uno dei predatori durante gli assalti dei lupi al crepuscolo.[7] Alcuni anni più tardi Varrone aggiunse che il cane da pastore è grande, bianco, con occhi neri e labbra nere, e che, se osservato nell'oscurità, le orecchie recise lo fanno somigliare a un leone.

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La testa del cane da pastore

Carattere

Si tratta di un cane dal temperamento molto forte, sicuro e indipendente, come buona parte dei cani da lavoro. E come cane da pastore mostra un profondo attaccamento al padrone, che vede come un punto di riferimento. Si presenta come schivo e diffidente verso gli estranei, pur non esternando un'indole troppo aggressiva: caratteristica della razza è quella del presentarsi come un animale dal comportamento sobrio e tendenzialmente più composto rispetto a quello degli altri cani. È inoltre un cane che presta molta attenzione ai particolari. Rispetto ad altre razze, che percepiscono la figura umana padrona come dominante, questa presenta invece un temperamento più indipendente, ed è per questo che la sua educazione richiede un maggiore impegno da parte della persona: ciò è anche dovuto alla selezione artificiale secolare che ha plasmato la genetica comportamentale dell'animale, improntandosi più allo svolgimento di mansioni di guardia e difesa e ad un minore contatto con l'essere umano, oltre all'adattamento ad un ambiente nel quale i soggetti estranei sono percepiti come intrusi o come pericoli.

Cure

Il pastore maremmano abruzzese è storicamente un cane molto rustico, capace di resistere alle malattie, al freddo e alle intemperie: non richiede perciò particolari cure, ad eccezione di frequenti spazzolate e del consueto controllo antiparassitario. Nonostante la sua taglia non è raro trovare cani di questa razza che superano i 10 anni di età, proprio grazie alla loro resistenza naturale. Come tutti i cani con il pelo lungo sono soggetti ai parassiti.

Diffusione

L'area di maggiore diffusione di questa razza è piuttosto vasta: va infatti dalla Toscana meridionale, in particolare la provincia di Grosseto, all'alto Lazio, passando per l'Umbria, le Marche, l'intero Abruzzo, il Molise, l'Appennino campano e la Puglia settentrionale.

Nel 2008 sono stati iscritti ai libri genealogici ENCI 658 cuccioli, mentre nel 2010 le nuove iscrizioni sono state 710. Questo incremento si è protratto negli anni successivi, al punto che nel 2013 i cuccioli iscritti all'ENCI sono diventati 801 e nel 2015 il numero è salito fino a 1019.[8]

Oltre che nella penisola Italiana, i cani da pastore maremmano abruzzese sono impiegati come guardiani di armenti o di greggi anche in Australia, in Canada e negli Stati Uniti. Nel 2006, a Warrnambool, in Australia, è stato dato inizio al primo esperimento di guardia dei pinguini dalle volpi, impiegando cani da pastore maremmano abruzzese. Nel 2010 questo progetto è stato insignito dell'Australian Government Coastcare Award.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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