Paduli
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Paduli è un comune italiano di 3 613 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Paduli comune | |
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Chiesa Madre di San Bartolomeo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Benevento |
Amministrazione | |
Sindaco | Domenico Vessichelli (lista civica Uniti per Paduli) dal 1-6-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 41°10′N 14°53′E |
Altitudine | 349 m s.l.m. |
Superficie | 45,3 km² |
Abitanti | 3 613[1] (31-3-2022) |
Densità | 79,76 ab./km² |
Frazioni | Bosco Verdito, Calore Sandriani, Ignazia, Forninuovo, Montecapriano Carpinelli, Orticelli, Calore Follo, Piana, Piana Ferrara, Pianella, Montesanto, Saglieta, San Giuseppe, Serre, Capitolo, Fontana Pila, Campo dei Merli, Torre, Torre Monte |
Comuni confinanti | Apice, Benevento, Buonalbergo, Pago Veiano, Pietrelcina, San Giorgio del Sannio, San Giorgio La Molara, San Nicola Manfredi, Sant'Arcangelo Trimonte |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 82020 |
Prefisso | 0824 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 062045 |
Cod. catastale | G227 |
Targa | BN |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 705 GG[3] |
Nome abitanti | padulesi |
Patrono | san Rocco |
Giorno festivo | 16 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Paduli nella provincia di Benevento | |
Sito istituzionale | |
Paduli è situata sulla cima di uno sperone tra la valle del fiume Calore Irpino e quella del Tammaro, nell'Appennino campano.
In epoca preromana il territorio dovette essere abitato dagli Hirpini, una tribù sannitica stanziata su buona parte dell'Appennino campano[4].
Al tempo dei Romani nel suo tenimento, al confine con Sant'Arcangelo Trimonte, vi era Forum Novum (attuale Forno Nuovo) lungo la via Minucia (poi via Traiana) al X miglio romano da Beneventum; in quel sito vi era un mercato pubblico e una mutatio citata negli Itinerari romani. Ivi si sono rinvenute molte anticaglie, iscrizioni e ruderi romani. Il sito era posto lungo una direttrice che da Beneventum per la valle del Miscano andava ad Eca (presso Troia).
Molto probabilmente dopo la caduta dell'impero romano e le invasioni barbariche tutte le genti che abitavano lungo il Tammaro e il Calore in aree facilmente accessibili cercarono rifugio e scampo rifugiandosi in zone non raggiungibili facilmente e più difendibili. Con l'arrivo dei Normanni, tale piccolo centro abitato in posizione strategica fu da essi fortificato e ampliato[5].
Sotto gli Angioini, perduta l'autonomia, passò successivamente ai Shabran, ai Carbone e ad un Gentile da Montecalvo, ai Pignatelli, ai Cossa, ai Caracciolo, ai Barone, agli Spinelli, ai Cybo i quali nel 1726 lo vendettero ai Coscia di Benevento, che sui ruderi dell'antico castello, che aveva ospitato: i conti di Ariano, il duca Rainulfo, re Ruggiero, Tancredi, Federico II, Manfredi, Ladislao, Renato D'Angiò, Francesco Sforza, e Alfonso I d'Aragona, edificarono un grande palazzo posseduto dalla famiglia De Vivo.
Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla competenza territoriale del regio consolato di commercio di Ariano, nell'ambito della provincia di Principato Ultra.[6]
All'interno del regno delle Due Sicilie Paduli fu capoluogo di circondario nell'ambito del distretto di Ariano.
Abitanti censiti[7]
Il territorio comunale è attraversato dalla strada statale 90 bis che consente i collegamenti, oltre che con il capoluogo Benevento, anche con Ariano Irpino e Foggia.
La stazione di Paduli sul Calore, situata nell'area industriale di Ponte Valentino, fu interamente rimodernata e ampliata tra il 1990 e il 2000 nell'ambito dei lavori di raddoppiamento dei binari della ferrovia Napoli-Foggia. Tuttavia lo scalo merci non è stato riattivato e anzi a partire dal 2005 la stazione è stata chiusa anche al servizio viaggiatori[8].
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