Loading AI tools
specie di pianta della famiglia Onagraceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Enagra comune (nome scientifico Oenothera biennis L., 1753) è una pianta alta oltre un metro, dai vistosi fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Onagraceae[1].
Enagra comune | |
---|---|
Oenothera biennis | |
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi II |
Ordine | Myrtales |
Famiglia | Onagraceae |
Sottofamiglia | Onagroideae |
Tribù | Onagreae |
Genere | Oenothera |
Specie | O. biennis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Myrtales |
Famiglia | Onagraceae |
Sottofamiglia | Onagroideae |
Tribù | Onagreae |
Genere | Oenothera |
Specie | O. biennis |
Nomenclatura binomiale | |
Oenothera biennis L., 1753 | |
Nomi comuni | |
Rapunzia |
La denominazione Oenothera è stata reintrodotta da Linneo nell'anno 1735; Teofrasto (IV-III sec. a.C.) scrive: la radice di oenothera somministrata insieme al vino rende il carattere più mite e più allegro.[2]
L'epiteto specifico (biennis) si riferisce allo sviluppo in due anni della pianta.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Oenothera biennis) è stato proposto da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Gewöhnliche Nachtkerze; in francese si chiama Onagre bisanuelle; in inglese si chiama Common Evening-Primrose.
È una pianta biennale, pubescente (peli sparsi) e glandulosa, che al primo anno produce una rosetta di foglie, e alcune volte dei piccoli fusti, e al secondo sviluppa il fusto fino a produrre fiori e semi. L'altezza media va da 50 cm a 150 cm (massimo 2 metri in America ma anche in Italia in Appennino settentrionale). La forma biologica di questa pianta è emicriptofita bienne (H bienn), sono quindi piante erbacee a ciclo biologico bienne con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve.
Le radici sono grosse e carnose di tipo fittonante e lievemente rossastre.
Il fusto (in genere erbaceo, solo alla base lievemente arbustivo) è eretto, semplice (o poco ramoso) e robusto e con molte foglie; presenta spesso dei puntini o striature rosse (ma non le foglie o gli ovari). Alla base è ingrossato in modo fusiforme, mentre in alto può essere angoloso. È inoltre coperto di peli semplici frammisti a peli ghiandolari.
Le foglie sono intere, glabre (ma anche ispide) e di consistenza membranacea e innervate (il nervo centrale alla fine è arrossato). Il bordo è denticolato in modo irregolare.
Dimensione delle foglie basali: larghezza 2 – 5 cm; lunghezza 10 – 30 cm. Dimensione delle foglie cauline: larghezza 2 – 3 cm (massimo 5 cm); lunghezza 8 – 15 cm (massimo 22 cm).
L'infiorescenza è composta da diversi grandi fiori (solitari) disposti in lunghi racemi fogliosi. All'apice del fusto l'infiorescenza si può presentare in modo ombrelliforme. I fiori sono peduncolati e partono all'ascella delle foglie cauline.
I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, pentaciclici (ossia sono formati da 5 verticilli: calice – corolla – 2 verticilli di stami – gineceo), pentameri (ogni verticillo è composto da 4 elementi). I fiori (fugaci – durano circa 30 ore) si aprono nel tardo pomeriggio, da cui il nome inglese "evening primrose" (primula della sera) e sono colorati di giallo limone e sono profumati. Dimensione massima del fiore: 30 – 50 mm.
I frutti sono delle capsule quadri-loculari a disposizione ascendente, quasi retta. La forma è allungato-clavata, tetragona o quasi sub-cilindrica. Sono lievemente alate. I semi (senza pappo e rotondeggianti) sono numerosi e compressi in modo irregolare. Le capsule vuote sono persistenti. Dimensione della capsula: larghezza 8 mm; lunghezza 25 – 35 mm. Dimensione dei semi: 1,1 – 2 mm.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[3]:
Questa pianta appartiene ad una famiglia (Onagraceae) non molto numerosa (una ventina di generi per circa 600 specie). Il suo genere (Oenothera), con un centinaio di specie, è considerato di tipo poliploide e quindi anche la specie di questa scheda è soggetta ad alcune forme poliploidali (variazione della grandezza dei plastidi, dei fiori, dei semi e delle foglie). È grazie a questo tipo di piante (in particolare la Oenothera glazioviana) che Hugo de Vries (Haarlem, 16 febbraio 1848 – Lunteren, 21 maggio 1935), naturalista olandese, dette origine alla “teoria delle mutazioni” alla fine dell'Ottocento[4].
La famiglia delle Onagraceae a volte viene chiamata anche Enoteracee (nomenclatura desueta).
Il genere Oenothera viene normalmente suddiviso in sottogeneri (una dozzina e più); la pianta di questa scheda viene assegnata al sottogenere Onagra : sono piante con caule a fiori giallognoli che si aprono alla sera; il tubo calicino è cilindrico, allungato che si allarga alle fauci; lo stigma è a quattro branche; la capsula è tetragona lineare-allungata. In questo gruppo sono comprese anche delle specie ottenute per mutazione[4].
Anche se il genere è originario dell'America settentrionale è opinione di Sandro Pignatti che l'” Enagra comune” si sia originata in Europa (in effetti la coltura di questa pianta è attestata nell'”Orto Botanico di Padova” fin dal 1612). Pignatti definisce questo genere come eterozigote complesso; capace quindi di mutazioni tali da far sorgere genomi di nuovo tipo (con corredi cromosomici diversi dalle specie di partenza); ulteriori incroci variamente combinati possono generare nuovi fenotipi (con strutture eterozigote stabili e diverse da quelle di origine) che in definitiva possono essere considerati delle nuove specie formatesi in Europa e non esistenti in America.[5]
Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):
Nell'elenco che segue sono indicati alcuni ibridi interspecifici:
La specie di questa scheda ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Dato il carattere polimorfo del genere diverse sono le “Oenothere” più o meno simili a quelle di questa scheda[5].
Si può far risalire a metà del 1600 l'inizio della sua coltivazione come pianta commestibile; sia delle parti ipogee come insalata o crude che la radici giovani che anch'esse possono essere consumate come insalata. La radice grande invece, a termine fioritura, può essere bollita, al pari di una carota o barbabietola, e consumata come contorno.
Dai semi maturi si può ricavare un olio chiamato Olio di Enotera. Contiene acidi grassi essenziali polinsaturi (acido gamma-linoleico “GLA”). Ha diverse proprietà (anti-infiammatorie, anti-allergiche, contro le malattie cardiovascolari, l'artrite e altro), per cui può essere usato egregiamente come integratore alimentare.
Oggi generalmente la “Enagra comune” viene impiegata nel giardinaggio in quanto specie decorativa e di facile impianto. Esiste una varietà (o cultivar) a grandi fiori.
Dai petali si può ottenere una buona tintura gialla; e da altre parti della pianta si ottengono anche dei prodotti per la cosmetica (infatti tra le altre proprietà, l'” Olio di Enotera” è indicato per mantenere l'elasticità della pelle e prevenire l'insorgere delle rughe).
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.