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tipologia di monumento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'obelisco è un monumento celebrativo formato da un tronco di piramide alto e stretto, spesso coperto da geroglifici sui quattro lati, che culmina con una punta piramidale chiamata pyramidion. Gli obelischi antichi venivano ricavati da un unico blocco di pietra (un monolito).
Gli obelischi sono monumenti di origine egizia.
Furono largamente imitati, dall'antichità fino all'epoca moderna.
Il nome deriva dal greco 'obelos', ovvero spiedo e 'obelisco' è un diminutivo che vuol dire 'spiedino'.
Gli obelischi erano parte importante dell'architettura degli antichi Egizi, che li disponevano a coppie all'ingresso dei templi. Si è a conoscenza di ventisette antichi obelischi egizi sopravvissuti ed eretti. In una cava nei pressi di Assuan è presente un grande obelisco incompiuto, lungo 42 metri e disteso su un fianco, la cui estrazione non è stata completata a causa di fenditure comparse nella roccia.
Gli esemplari dell'Antico Regno erano fatti di mattoni come quello di Setibtawy ad Abu Gurab mentre quelli del Nuovo Regno erano monoliti in granito. Il più antico obelisco di cui si ha notizia fu eretto a Eliopoli durante il regno di Teti (2345-2333 a.C.). È rimasta la parte superiore di un obelisco in quarzite la cui altezza originale era di circa tre metri.
La cuspide identificava il Benben ed era quasi sempre ricoperta di lamine d'oro, elettro o rame dorato affinché brillasse fulgida illuminata dai raggi solari.
L'obelisco simboleggiava il Dio del sole Ra, e durante la breve riforma religiosa di Akhenaton si diceva fosse un raggio di sole pietrificato dell'aten, il disco solare. Si pensava inoltre che il dio esistesse all'interno della sua struttura.
I romani erano infatuati degli obelischi, al punto che oggi gli obelischi che si trovano a Roma sono più numerosi di quelli rimasti in Egitto. I romani inoltre scolpirono i loro obelischi in stile egizio, e se ne conoscono cinque situati a Roma.
Non tutti gli obelischi egizi prelevati durante l'Impero Romano vennero collocati a Roma. Erode il Grande imitò i suoi patroni romani e innalzò un obelisco egizio in granito rosso nell'ippodromo della sua nuova grande città, Cesarea, nella Palestina settentrionale. Questo obelisco venne scoperto dagli archeologi e rieretto nel suo luogo d'origine.
A Costantinopoli, nel 390, l'imperatore Teodosio I fece trasportare un obelisco, originariamente eretto da Thutmose III, per porlo nell'ippodromo di Costantinopoli, su una base appositamente costruita, dove resistette a crociati e turchi ottomani e dove si trova ancora oggi nella piazza dell'Ippodromo della moderna Istanbul.
Diversi altri degli originali obelischi egizi sono stati trasportati e ri-eretti in tutto il mondo. Gli esempi più noti al di fuori di quelli romani sono la coppia dei cosiddetti Aghi di Cleopatra a Londra e New York e l'Obelisco di Luxor in Place de la Concorde a Parigi.
Sono noti 29 antichi obelischi egizi, dei quali 15 si trovano in Italia:
I popoli confinanti con l'Egitto e i romani, che occuparono il paese sotto Augusto, restarono affascinati da questo monumento e costruirono obelischi d'imitazione. La conoscenza dei geroglifici e il loro uso nei monumenti onorari egizi rimase fino all'epoca tarda dell'impero. Viene invece impropriamente chiamato obelisco il cd. obelisco nero di re Salmanassar III, una grande stele che esalta in bassorilievi le gesta del re assiro; il reperto è risalente al IX secolo a.C. ed oggi conservato al British Museum di Londra.
In epoca moderna sono stati costruiti diversi monumenti a forma di obelisco.
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