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specie di orchidea Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La listera maggiore (Neottia ovata (L.) Mathias Joseph Bluff & Carl Anton Fingerhuth, 1838) è una pianta erbacea dai fiori poco appariscenti, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[2]
Listera maggiore | |
---|---|
Neottia ovata | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Epidendroideae |
Tribù | Neottieae |
Genere | Neottia |
Specie | N. ovata |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Liliidae |
Ordine | Orchidales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Epidendroideae |
Tribù | Neottieae |
Genere | Neottia |
Specie | N. ovata |
Nomenclatura binomiale | |
Neottia ovata (L.) Mathias Joseph Bluff & Carl Anton Fingerhuth, 1838 | |
Sinonimi | |
Ophrys ovata (bas.) | |
Nomi comuni | |
giglio verde |
Il nome del genere viene dal greco “neottia” che significa “nido” e fa riferimento alla particolare forma delle radici “a nido” mentre l'epiteto specifico (ovata) deriva dal latino e fa riferimento alla particolare forma delle sue foglie[3].
Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Ophrys ovata, proposto dal botanico e naturalista svedese Linneo (1707 - 1778) in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato (Listera ovata) proposto dai botanici Mathias Joseph Bluff (1805-1837) e Carl Anton Fingerhuth (1802-1876) nella pubblicazione "Comp. Fl. German. (ed. 2) 2: 435" del 1838.[4]
In lingua tedesca questa pianta si chiama Großes Zweiblatt oppure Wald-Zweiblatt; in francese si chiama Listère ovale oppure Grande listère; in lingua inglese si chiama Common Twayblade.
L'altezza di queste piante varia da 40 a 60 cm (minimo 20 cm; massimo 100 cm). La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le [gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi; dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono epifite, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma); quindi vengono raggruppate fra le orchidee terrestri.
Le radici sono secondarie da rizoma e sono a consistenza fibrosa e carnosa.
L'infiorescenza è una spiga terminale, lineare e più o meno pauciflora (da 10 a 100 fiori per pianta). I fiori sono inodori e ben spaziati uno dall'altro. L'infiorescenza è provvista di brattee squamiformi, a forma triangolare, carenate ad apice acuto (la loro funzione è quella di proteggere i fiori). Le brattee sono posizionate alla base del pedicello e sono di tipo fogliaceo; normalmente tutti i fiori sono posti all'ascella di queste brattee. I pedicelli sono leggermente pubescenti-ghiandolari. I fiori sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione del pedicello; in questo caso il labello è volto in basso. Lunghezza dell'infiorescenza: 7 – 30 cm. Dimensioni delle brattee inferiori: larghezza 3 mm; lunghezza 5 mm. Lunghezza del pedicello: 3 – 4 mm.
I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[5]. Il colore dei fiori è verdastro e sono piuttosto piccoli rispetto ai fiori di altre orchidee. Dimensione dei fiori: 9 – 15 mm.
Il frutto è una capsula semi-eretta, a forma ellissoide e pedicellata con diverse coste e deiscente per alcune di queste. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[8]. Dimensione delle capsule: larghezza 6 mm; lunghezza 10 mm.
La riproduzione di questa pianta avviene in due modi:
Dal punto di vista fitosociologico Neottia ovata appartiene alla seguente comunità vegetale[10]:
Le Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie[11]. Il genere Neottia comprende una trentina di specie la cui area di diffusione è abbastanza ampia (Europa – Asia - America), tre delle quali sono spontanee del territorio italiano.
Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale).
La collocazione tassonomica di questa pianta, inizialmente descritta (in tempi moderni) nel genere Listera, è stata definitivamente inserita, in base a recenti studi di analisi molecolare, nel genere Neottia.[12][13]
Il numero cromosomico di Neottia ovata è: 2n = 32 - 42[14][15]
Neottia ovata ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Diverse orchidee spontanee del territorio italiano si presentano con infiorescenze poco appariscenti e colorazioni tendenti al verde, e quindi confondibili una con l'altra. Qui, brevemente, elenchiamo alcune di queste specie, oltre a quella di questa voce (le varie differenze sono documentate nelle rispettive voci dell'enciclopedia):
L'unico uso che viene fatto di queste piante è nel giardino alpino o roccioso anche perché essendo una pianta piuttosto rustica e adattabile a qualsiasi tipo di terreno non presenta grandi difficoltà d'impianto e mantenimento.
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