Loading AI tools
ministero francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Ministero della cultura (in francese: Ministère de la Culture) è un dicastero del governo francese, che si occupa della salvaguardia, protezione e valorizzazione del patrimonio culturale francese[1].
Ministero della cultura | |
---|---|
Sede del ministero in rue de Valois. | |
Nome originale | Ministère de la Culture |
Stato | Francia |
Organizzazione | Governo della Francia |
Tipo | Ministero |
Istituito | 3 febbraio 1959 |
da | Governo Debré |
Predecessore | Direction générale des beaux-arts |
Ministro | Rachida Dati |
Impiegati | 9 528 (2022) |
Sede | Palais-Royal, I arrondissement - Parigi |
Indirizzo | 3, rue de Valois |
Sito web | www.culture.gouv.fr |
Inoltre, insieme agli altri ministeri francesi competenti:
La creazione del ministero risale ad un decreto del 1959[2] che ne sancì la nascita, con il nome di "Ministero degli affari culturali" (Ministere des affaires culturelles) mediante il trasferimento dal Ministero dell'educazione nazionale delle tre direzioni generali "delle arti e delle lettere", "dell'architettura" e "degli archivi di Francia"[3]. Vi furono inoltre trasferiti il servizio che si occupava delle attività culturali in seno all'Alto commissariato per la gioventù e lo sport e il Centro nazionale della cinematografia, che in precedenza operava presso il Ministero dell'industria e del commercio.
André Malraux fu il primo ministro degli affari culturali, dalla fondazione del ministero al 1969. Nell'ambito dell'organizzazione del ministero nel 1961 venne creato prima un servizio e poi una "direzione di amministrazione generale" (DAG), per la gestione del personale dell'amministrazione centrale e degli oltre 3500 impiegati nei servizi esterni.
Progressivamente si aggiunsero altre strutture: la sottodirezione dello spettacolo e della musica divenne nel dicembre 1961 una nuova "direzione del teatro, della musica e degli spettacoli". Per la decentralizzazione nel 1963 furono creati i comitati regionali degli affari culturali e nel 1965 i consiglieri regionali alla creazione artistica e nel 1969 le prime tre direzioni regionali degli affari culturali. La direzione generale delle arti e delle lettere viene soppressa e vennero create al suo posto una "direzione dell'azione culturale" e una "direzione degli spettacoli, della musica e delle lettere" Nel 1969 il ministero aveva sei direzioni, un ispettorato generale e uffici dedicati agli scavi e all'inventario.
Nel 1970 venne creata una "direzione della musica, dell'arte lirica e della danza".
Nel 1974 il ministero cambiò nome e divenne "Ministero degli affari culturali e dell'ambiente" (Ministère des affaires culturelles et de l'environnement) e nel giugno dello stesso anno fu ridotto ad un Segretariato di stato alla cultura (Secrétariat d'Etat à la culture).
Nel 1975 venne creata una "direzione del libro", che riunì servizi dispersi in quattro diversi ministeri: ne restava ancora fuori, tuttavia, sia la Biblioteca nazionale che le biblioteche scolastiche e universitarie.
Dal 1976 riprese ad essere un ministero, cambiando più volte denominazione:
Nel 1978 le attribuzioni della "direzione dell'architettura" furono trasferite al nuovo "Ministero dell'ambiente e del quadro di vita", mentre la "sottodirezione dei monumenti storici e dei palazzi nazionali" formò insieme al "dipartimento di archeologia" la nuova "direzione del patrimonio", istituita nel mese di ottobre: la nuova direzione integrò poi a partire dal 1980 anche la "divisione del patrimonio mobile", una "missione del patrimonio etnologico" e una missione del "patrimonio fotografico".
Dopo la riorganizzazione lanciata nel 2007 nel quadro della politica di modernizzazione della revisione generale delle politiche pubbliche (RGPP) e conclusasi nel 2010, l'amministrazione centrale del ministero si compone di quattro grandi entità[4]:
A queste si aggiunge la delegazione generale alla lingua francese e alle lingue di Francia (délégation générale à la langue française et aux langues de France), collocata sotto l'autorità del ministro.
A partire dal 1977 il ministero è presente in tutte le regioni della Francia con le proprie Direzioni regionali degli affari culturali (Directions régionales des affaires culturelles o DRAC), che nel 1992[5] sono stati trasformati nei servizi decentrati del ministero.
Sono presenti nelle 21 regioni metropolitane e nelle 5 regioni d'oltremare . Esiste inoltre una "Missione per gli affari culturali della Nuova Caledonia, un ex territorio d'oltremare che gode di un'ampia autonomia sotto la sovranità francese con lo statuto di "collettività sui generis" (Mission aux affaires culturelles - Nouvelle-Calédonie).
Si tratta di organismi pubblici a carattere amministrativo o a carattere industriale e commerciale, che godono di una certa autonomia amministrativa e finanziaria dal ministero e svolgono una missione di carattere generale[6]. Comprendono:
Si tratta di servizi a mezza strada tra l'amministrazione centrale e le amministrazioni decentrate, le cui attribuzioni hanno un carattere nazionale, ma nello stesso tempo soprattutto operativo, beneficiando di un certo grado di autonomia[7] Comprendono:
La sede principale del ministero della cultura è stata dal 1959 all'interno del Palais-Royal di Parigi con ingresso da rue Valois[8].
Nel 1994 il ministero ha inoltre acquisito il complesso dei "Bons Enfants", lasciato libero dal Ministero delle finanze nel 1989 in seguito al suo trasferimento nella nuova sede di Bercy. La vecchia sede del Ministero delle finanze era costituita da un edificio costruito nel 1919 dall'architetto Georges Vaudoyer in rue Saint-Honoré come deposito dei grandi magazzini del Louvre, acquistato dallo stato francese nel 1933, e da un edificio contiguo costruito nel 1960 dall'architetto Olivier Lahalle, con ingresso su rue Montesquieu. I due edifici vennero unificati dagli architetti Francis Soler e Frédéric Druot per mezzo di una struttura metallica che ne unifica le due facciate. Dal 2004 il Ministero della cultura e della comunicazione vi ha trasferito i propri servizi centrali, fino a quel momento dispersi su 17 sedi diverse, di cui 16 dentro Parigi.[9].
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.