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sociologa italiana (1944-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Milly Buonanno, all'anagrafe Emilia Buonanno (Nocera Umbra, 24 gennaio 1944[1]), è una sociologa italiana.
È stata tra i primi a occuparsi a livello accademico in Italia degli studi di genere nell'ambito giornalistico e dello studio delle produzioni seriali televisive.
Laureata in Lettere presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza", è attualmente professore ordinario sul settore scientifico-disciplinare della sociologia dei processi culturali e comunicativi presso la facoltà di Scienze della comunicazione dello stesso ateneo, dopo molti anni passati alla facoltà di Scienze politiche "Cesare Alfieri" dell'ateneo fiorentino.
Negli anni ottanta, presso il dipartimento di letteratura inglese dell'allora Istituto universitario orientale di Napoli, insieme con Lidia Curti e Iain Chambers diede via al primo filone di cultural studies in Italia.
Nel 1986, insieme con il compagno, Giovanni Bechelloni, ha fondato l'Osservatorio sulla fiction italiana (OFI) e l'associazione "Il Campo", che gestisce l'osservatorio stesso; ha coordinato (1997-2005) inoltre il progetto per lo studio dell'industria televisiva europee "EuroFiction", di cui l'OFI è capofila, e ha diretto (2004-2012) il laboratorio avanzato di creazione e produzione di fiction televisiva, istituito a Milano dalla Scuola nazionale di cinema - Centro sperimentale di cinematografia.
Ha insegnato anche nelle università di Napoli Federico II e Salerno e tenuto corsi e lectures in numerose università straniere.
I suoi interessi di ricerca vertono, oltre che sullo story-telling televisivo, sull'evoluzione dello stile giornalistico in rapporto all'incidenza della televisione e dei nuovi media, con particolare attenzione alla spettacolarizzazione della notizia (donde il neologismo faction, derivante dalla fusione delle parole inglesi fact e fiction) e al ruolo delle donne: Milly Buonanno è uno dei pionieri della prospettiva di genere negli studi socio-comunicazionali.
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