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scultore e architetto italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Martino Montanini di Bartolomeo, detto Martino da Firenze (1505 – Firenze, 1562) è stato uno scultore e architetto italiano.
Fu avviato alla scultura dallo zio Giovanni Angelo Montorsoli che seguì a Messina nel 1547. Collaborò con lui alla fontana di Orione e ad altre opere. Gli successe nel 1557 nell'incarico di capomastro del Duomo,[1] forse dopo un temporaneo ritorno in Toscana. Tra le sue opere più importanti le statue di San Paolo e San Giovanni Evangelista, nel duomo di Messina, distrutte nei bombardamenti dell'ultima guerra.
L'unica opera documentata rimasta è la "Santa Caterina d'Alessandria" nel duomo della Santissima Maria Annuziata e dell'Assunta di Forza d'Agrò, originariamente custodita nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria danneggiata da terremoti.
Diverse sono le opere a lui attribuite, alcune in maniera molto dubbiosa. Tra queste era la "Sant'Agata" nella basilica cattedrale di San Nicola di Bari di Taormina, oggi definitivamente restituita a Giovanni Angelo Montorsoli.
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