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Markovo (in russo Марково?) è un villaggio situato nel circondario autonomo della Čukotka, nell'estremo oriente russo, nei pressi del fiume Anadyr'.
Markovo località abitata | |
---|---|
Марково | |
La chiesa ortodossa | |
Localizzazione | |
Stato | Russia |
Circondario federale | Estremo Oriente |
Soggetto federale | Čukotka |
Rajon | Anadyrskij |
Territorio | |
Coordinate | 64°40′N 170°25′E |
Superficie | 6 km² |
Abitanti | 1 170[1] (2003) |
Densità | 195 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 689530 |
Prefisso | 84273291 |
Fuso orario | UTC+12 |
Cartografia | |
La data di fondazione dell'insediamento non è conosciuta, sebbene sia considerato uno dei primi e più importanti centri abitati della Čukotka. Nel XVII secolo, la spedizione di Semën Dežnëv svernò vicino al sito dove ora sorge Markovo e successivamente fondò Anadyrsk come base per l'esplorazione della Čukotka e della Kamčatka; venne seguita da chi era alla ricerca di opportunità d'affari e da coloro che non volevano continuare ad essere servi della gleba. Il villaggio fu un fulcro commerciale durante il primo periodo dell'esplorazione cosacca e proprio il fatto di avere origini cosacche ha reso Markovo uno dei primi insediamenti russofoni dell'area[1]. Si pensa che si sia evoluto nella forma attuale nella metà del XVIII secolo ed abbia preso il nome dal primo colono, tale Markov; secondo un'altra ipotesi, invece, l'origine del toponimo andrebbe fatta risalire a San Marco[2].
Agli inizi del XX secolo, Markovo era il centro culturale del Markovskij rajon (diviso nell'Anadyrskij rajon e Bilibinskij rajon nel 1958)[2] nonché la sede della prima scuola parrocchiale nella Čukotka, la cui costruzione cominciò nel 1862[1]. A tutt'oggi, malgrado sia stato riclassificato come villaggio[3], l'insediamento continua ad avere una certa importanza dal punto di vista culturale, visto che è sede del Markovskiye Vechiorki Chorus, specializzato in antiche canzoni cosacche[1], di un collegio e di un centro culturale; inoltre è in costruzione un ospedale[1].
La popolazione, secondo un rapporto del 2000, era composta pressappoco da un 30% di Ciuvani, 6% di Čukči, 6% di Eveni e 2% di Jukaghiri[4], il rimanente da russi. Sempre secondo lo studio, solo il 5% delle famiglie, indipendentemente dall'etnia, aveva un regolare reddito mensile, mentre la maggior parte delle famiglie viveva al di sotto della soglia di povertà[5]. Nei primi anni 2000, a fronte di un reddito medio mensile nella Čukotka di 3800 rubli, il salario minimo a Markovo si attestava sui 350-80 rubli, con forse una pensione addizionale tra i 700 e 1100 rubli integrata da altri contributi per circa 160 rubli.[5].
Il clima di Markovo è piuttosto vario: sebbene sia sottozero da settembre fino alla fine di maggio, e regolarmente -20 °C da novembre ad aprile, la breve estate da giugno ad agosto è solitamente abbastanza temperata, con le temperature record raggiunte tra le più calde della Čukotka.
Mese | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | −22,8 | −20,6 | −17,2 | −8,9 | 2,2 | 15,6 | 18,9 | 15,6 | 7,8 | −5,0 | −15,0 | −20,6 | −21,3 | −8,0 | 16,7 | −4,1 | −4,2 |
T. min. media (°C) | −31,7 | −30,6 | −28,9 | −20,6 | −7,2 | 3,9 | 7,8 | 5,6 | −0,6 | −13,3 | −23,9 | −30,0 | −30,8 | −18,9 | 5,8 | −12,6 | −14,1 |
T. max. assoluta (°C) | 5 | 3,9 | 5,0 | 7,8 | 20,0 | 30,6 | 31,7 | 28,9 | 21,7 | 15,0 | 6,7 | 10,0 | 10,0 | 20,0 | 31,7 | 21,7 | 31,7 |
T. min. assoluta (°C) | −60 | −57,8 | −51,7 | −42,8 | −43,9 | −5,0 | −3,3 | −6,1 | −17,8 | −38,9 | −48,9 | −53,9 | −60,0 | −51,7 | −6,1 | −48,9 | −60,0 |
Precipitazioni (mm) | 43,2 | 25,4 | 27,9 | 15,2 | 17,8 | 27,9 | 50,8 | 71,1 | 35,6 | 38,1 | 48,3 | 33,0 | 101,6 | 60,9 | 149,8 | 122,0 | 434,3 |
Vista la notevole presenza di indigeni residenti[6] l'economia si basa soprattutto sull'allevamento della renna e sulla pesca, entrambe praticate a livello di sussistenza[1].
Da uno studio fatto nel 2000, risultava che poco più di 250 abitanti (la metà della forza lavoro) lavorava per il comune o in varie organizzazioni federali[6]. Questi settori, assieme al primario, sono gli unici dove gli indigeni sono adeguatamente rappresentati, molti altri settori sono dominati dai russi tra cui le comunicazioni, il commercio ed i servizi aeroportuali[6] o addirittura a loro esclusivo appannaggio (costruzioni e banche)[6].
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