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attrice italiana (1937-2011) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Mariangela Giordano (Dolcedo, 2 agosto 1937 – Imperia, 16 luglio 2011) è stata un'attrice italiana.
Tra le protagoniste della lunga stagione italiana del cinema di genere, particolarmente tra la fine degli anni sessanta e i primi anni ottanta, Mariangela Giordano viene ricordata per i suoi ruoli in alcuni tra i film più estremi del periodo[1], rivalutati solo più tardi dalla critica. Tra le opere che hanno contribuito a cesellarne lo status di attrice di culto nell'ambito del cinema di genere, si ricordano soprattutto alcune pellicole giallo/horror prodotte tra il 1979 e il 1981, come Patrick vive ancora e Giallo a Venezia, entrambi del regista Mario Landi, Malabimba e Le notti del terrore di Andrea Bianchi. A partire dalla fine degli anni ottanta, ha prediletto ruoli autorali, pur nei toni della commedia, affidandosi a registi come Carlo Verdone, con il quale ha lavorato in ben tre film (Io e mia sorella, Stasera a casa di Alice e Perdiamoci di vista), Ettore Scola (Il viaggio di Capitan Fracassa) e Gianfrancesco Lazotti (Tutti gli anni, una volta l’anno), con sporadici ritorni all’horror (il cameo in La setta di Michele Soavi, del 1991) e al cinema di genere che l'aveva resa famosa (Killer Barbys di Jesús Franco, del 1996).
Da segnalare anche la sua partecipazione, insieme a Paolo Villaggio, Enrico Montesano, Enrico Maria Salerno, Alessandro Haber, Eleonora Giorgi ed Athina Cenci, nel film Il volpone del 1988, con la regia di Maurizio Ponzi, tratto dalla celeberrima commedia di Ben Jonson.
La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 2005, nel film di Ferzan Ozpetek Cuore sacro. Nel 2010, un anno prima della sua scomparsa, ottiene un piccolo ruolo nel cortometraggio Caffè Capo del regista Andrea Zaccariello[2]. È deceduta nel 2011.
Fu legata sentimentalmente al produttore, regista e sceneggiatore Gabriele Crisanti.
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