I rabbini del Talmud o maestri ebrei, come tutti i profeti dell'ebraismo nel corso della storia del popolo d'Israele, hanno sempre avuto il ruolo di guide spirituali, anche impartendo gli insegnamenti morali, etici e religiosi della Torah comandati ed indicati da Dio. Già Mosè, il capo dei Neviìm, venne definito rabbeinu, che significa «nostro maestro». I rabbanim, i maestri ebrei, vengono comunemente anche definiti "dotto-ri (cfr. Daat) della Legge", l'Halakhah.

Voce principale: Rabbino.

Allora come oggi, i rabbini talmudisti dovevano eccellere in molte doti spirituali, tra cui la sapienza e la facoltà di giudicare:

«Ogni Sanhedrin (trad. Sinedrio) in cui siano due membri che sanno come parlare le 70 lingue, e tutti possono comprenderli, è idoneo a funzionare come Sanhedrin. Se ce ne sono tre (che sanno parlare tutte le lingue) è un Sanhedrin medio; se ce ne sono quattro è un Sanhedrin dotto[1]»

Secondo il Talmud, ogni ebreo ha il dovere religioso di procurarsi un maestro, che deve a sua volta "acquisire" molti discepoli e mai smettere il proprio percorso spirituale supportato dalla propria fede.[2]

Il Sofer

Lo stesso argomento in dettaglio: Sofer (ebraismo) e Sefer Torah.

I Soferim, scribi, "uomini di lettere", "facevano comprendere la Torah al popolo"; Esdra, abile Sofer, venne considerato di importanza pari a quella di Mosè: fu Esdra infatti a ristabilire e reinstaurare l'ordinamento e la dottrina della Torah riportando il popolo allo splendore originario dopo la cattività babilonese. Esdra ebbe anche il merito di fondare la Grande Sinagoga o Magna Congregazione, la Kenésseth HaGhedolah, che fissò la metodologia di deduzione dell'Halakhah dai versetti scritturali e cominciò a stabilire i decreti religiosi, Taqqanòth, e le formule fisse nella liturgia (come l'Amidah), da trasmettere oralmente attraverso quelli che saranno i predecessori dei "Dottori del Talmud": la Magna Congregazione precedette il Sinedrio.[3]

Ere Rabbiniche

Lo stesso argomento in dettaglio: Rabbinismo, Sinedrio e Yeshivah.

All'interno del popolo d'Israele sorsero, in epoche diverse, differenti tipologie di Maestri:

  • Tannaim: questi Maestri, tra cui Hillel accanto a Shammai, risalgono al periodo della codificazione della Mishnah: la parola, dalla radice ebraica shanah che significa ripetere, riguarda la trasmissione della Torah Orale da Maestro a discepolo. Risale a questo periodo la nascita del titolo di Rabbino.
  • Amoraim: Dicitori ed Interpreti, essi redassero i commenti raccolti nella Ghemara (cfr. Abba Arika)..
  • Rabbini Saborei', attivi nel VI-VII secolo.
  • Gaonim, abbreviazione del titolo gaòn jeshivàt Jaaqòv, sono discendenti spirituali degli Amoraim, fornivano le risposte esegetiche al Talmud. Furono attivi fra il 589e il 1038 d.C. e si sono distinti al punto da venirgli attribuito il suddetto titolo onorario (cfr anche Gaon di Vilna)..
  • Rishonim (1038-1563 d.C.), i "primi" perché antecedenti al Shulchan Arukh.
  • Acharonim, i "successivi" sino a oggi.

I Chakhamim

Nella tradizione ebraica, gli individui riconosciuti Chakhamim sono "saggi" o "sapienti": la parola, al singolare Chakham, deriva dal termine ebraico Chokhmah.[4] Comunemente, nell'ebraico "moderno" il termine Chakham si riferisce ad un individuo che comprende in profondità. I Chakhamim vengono paragonati ai profeti ma, mentre nella maggior parte dei casi questi ultimi sono in grado e possono profetizzare solo in alcuni momenti ispirati da Dio, essi non smettono mai di essere saggi, a volte pervasi dal Ruach haQodesh: per questo motivo la Torah insegna che essi furono meglio dei profeti [e/o di molti tra essi][5]. Talvolta Chakhamim è sinonimo di Rabbanan, i Rabbanim.[6]

«Gli scolari domandarono a Rabbi Baruch: «Come può un uomo imparare convenientemente il Talmud? Vi si legge: Abaji ha detto questo, Raba ha detto quest’altro! Parrebbe che Abaji fosse di un mondo e Raba di un altro. Come si devono accogliere e imparare tutti e due insieme?» Lo zaddik rispose così: «Chi vuole accogliere le parole di Abaji deve prima legare la propria anima all’anima di Abaji, e allora imparerà le parole nella loro verità, come Abaji stesso le dice. E se poi vuole accogliere le parole di Raba, deve legare la propria anima all’anima di Raba. È questo che s’intende quando si legge nel Talmud: ’Chi dice una parola in nome di colui che l’ha detta, le labbra di costui si muovono nella tomba’. Le sue labbra si muovono come le labbra del maestro morto»[7]»

Insegnamento chassidico[8] è il fatto secondo cui ciascun ebreo presta maggior attenzione ad una o più Mitzvot rispetto ad altre, comunque adempiute; ne risulta facile dedurre che persino le discussioni del Talmud evidenziano un carattere peculiare a ciascun maestro ebreo citato nell'esporre opinioni o leggi Halakhiche definitive. Ciò non esclude l'obbligo e la conseguente devozione dei medesimi per la Torah tutta in genere, qui intesa quindi anche come "comando divino".

«Uno Tzaddiq chiese a un altro: «Qual è la via del Rabbi di Lechowitz?» «La via del Rabbi di Lechowitz», suonò la risposta, «è che la parola, quando vien detta, balzi dal calcagno. Allora s’avvera ciò che sta scritto: ’Tutte le mie ossa parleranno’ »»

La via di un Rabbi è dunque l’insieme delle sue caratteristiche che influenzano la sua esegesi, gli argomenti da lui affrontati ed addirittura appunto la sua essenza più intima, questo senza escludere la possibilità di elevarsi o di passare da un gradino ad un altro del fervore religioso e del livello spirituale ed individuale:

«Lo scopo di questo Sefer ha-Kabbalah è quello di fornire agli studenti la prova per cui tutti gli insegnamenti dei nostri Rabbini, vale a dire, i Saggi della Mishnah e del Talmud, sono stati trasmessi: ogni grande saggio e uomo giusto li ha ricevuti da un grande saggio e uomo giusto, ogni capo di un'accademia e della sua scuola li ha ricevuti dal capo di un'accademia e della sua scuola, fin dagli uomini della Grande Assemblea, che li hanno ricevuti dai profeti. Mai i Saggi del Talmud, e certamente non i Saggi della Mishnah, hanno insegnato nulla, per quanto banale, di loro invenzione, eccetto per le disposizioni che sono state fatte per accordo universale al fine di creare “una siepe attorno alla Torah” (Pirkei Avot). Ora, se qualcuno contaminato dall'eresia tentasse di fuorviarvi, dicendo: "è perché i rabbini hanno opinioni diverse su una serie di questioni che dubito delle loro parole", dovreste ribattere bruscamente e informarlo che è "un ribelle contro la decisione della corte", e che i nostri rabbini non hanno mai avuto opinioni diverse rispetto a un comandamento per ciascun principio ma solo rispetto ai suoi dettagli… perché avevano sentito il principio dai loro insegnanti ma non avevano chiesto informazioni sui suoi dettagli poiché non avevano aspettato ancora dai loro maestri. Come un caso in questione, non hanno avuto opinioni diverse sul fatto che sia obbligatorio o meno accendere la lampada dello Shabbat: ciò su cui hanno discusso è stato "su cosa può essere accesa e su cosa non può essere accesa". Allo stesso modo, non hanno avuto opinioni diverse sul fatto che siamo tenuti a recitare lo Shema la sera e la mattina: ciò su cui hanno avuto opinioni diverse è stato "da quando può essere recitato lo Shema la sera" e "da quando può essere recitato lo Shemala mattina". Ciò vale per tutte le loro discussioni[9]»

Il Rav

Lo stesso argomento in dettaglio: Titoli onorifici nell'ebraismo.

Oltre ad essere un prefisso di rispetto, il titolo rav è un termine generico per un insegnante o guida spirituale. Per esempio, il Talmud cita "Joshua ben Perachyah disse: provvedi a trovarti un insegnante (rav)."[10] Nahmanide si riferisce a Maimonide chiamandolo a volte HaRav o Il Rav.

Dal XVI secolo, Rav o Il Rav generalmente si riferisce a Rabbi Obadiah di Bertinoro, Rav essendo un acronimo dell'ebraico: Rabbino Obadiah di Bertinoro (רעב) che può infatti esser pronunciato "Rav".

Più recentemente, come segno di grande rispetto, alcuni rabbini vengono semplicemente chiamati il Rav anche al di fuori del loro circolo di seguaci. Da notare che, quando la parola viene pronunciata usando una Patakh (segno di cantillazione), il significato indica universalmente Rabbi Obadiah ben Abraham di Bertinoro. Quando invece si usa una Kamatz, il termine può riferirsi, tra gli altri, a:

Rabbi Joseph Soloveitchik
usato tra ortodossi moderni e centristi, specialmente nel Nord America. A volte scritto "Il Rov".
Rabbi Shneur Zalman di Liadi
il suo Codice di Legge Ebraica è spesso chiamato lo Shulchan Aruch HaRav, "Shulchan Aruch del Rav".
Il Gaon di Vilna
Il Brisker Rav
in molte yeshivot Haredi Rabbi Joseph Soloveitchik viene indicato col suo nome yiddish ("Rav Yoshe Ber") e il termine "Rov" (la kamatz pronunciata nella maniera ashkenazita) significa il Brisker Rav.
Rabbi Abraham Isaac Kook
Rabbi Moshe Feinstein

Rov

La parola ebraica Rov significa sia grande sia maggioranza, in quest'ultimo caso usata in alcune discussioni del Talmud per indicare l'opinione halakhica della maggioranza dei sapienti.

« ...vaAnì beRòv Chasdecha..., "...ed io per la Tua grande bontà..." »   ( Salmi 5.8, su laparola.net.)

Lista di rabbini e maestri talmudisti

Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe essere incompleta o non aggiornata. La seguente è una lista di rabbini rinomati e importanti per la storia del rabbinismo e dell'ermeneutica talmudica, che hanno inoltre avuto un ruolo determinante come guide spirituali delle rispettive congregazioni nel corso della storia ebraica.[2]

AcharonimRishonimGeonimSavoraimAmoraimTannaimZugot

Rabbini: Periodo pre-mishnahico (Tannaim e Zugot, ca. 515 p.e.v. – 70 e.v.)

Lo stesso argomento in dettaglio: Mishnah, Tannaim e Zugot.

Zugot

Altri

  • Shimon Hatzadik (il Giusto)
  • Antigono di Sokho

Rabbini: Mishnaico (Tannaim, ca. 70200 e.v.)

Lo stesso argomento in dettaglio: Mishnah e Tannaim.

Rabbini: Talmudico (Amoraim, ca. 200500 e.v.)

Lo stesso argomento in dettaglio: Amoraim e Talmud.

Rabbini: Medioevo (ca. 5001500 e.v.)

Lo stesso argomento in dettaglio: Geonim e Rishonim.

Rabbini: secoli XVI–XVIII

Lo stesso argomento in dettaglio: Acharonim.

Secoli XVI–XVII

Secolo XVIII

Rabbini ortodossi – secoli XIX, XX e XXI

Lo stesso argomento in dettaglio: Ebraismo ortodosso.

Secolo XIX

Secolo XX

Leader haredi

Rabbini moderni

Rabbini ortodossi contemporanei (ca. XXI secolo)

Haredi

Hardal (Haredi nazionalisti)

  • Mordechai Eliyahu – già rabbino capo sefardita
  • David Bar Hayim – fondatore di Machon Shilo, proponente del Nusach Eretz Yisrael[16]
  • Avraham Shapira – già rabbino capo aschenazita, rettore della Yeshivah Mercaz haRav
  • Dov Lior – rabbino di Hebron
  • Zalman Melamed – rabbino di Beit El

Ortodossi moderni

Rabbini conservatori – secoli XIX, XX e XXI

Lo stesso argomento in dettaglio: Ebraismo conservatore.

Secolo XIX

  • Zecharias Frankel, nato a Praga, storico critico, fondatore della scuola "Positive Historical", progenitore dell'ebraismo conservatore
  • Levi Herzfeld, rabbino tedesco, proponente della riforma moderata
  • Nachman Krochmal, filosofo e storico austriaco

Secolo XX

Contemporanei (ca. XXI secolo)

Organizzazioni rabbiniche conservatrici

  • Rabbinical Assembly (Assemblea Rabbinica)
  • United Synagogue of Conservative Judaism (Sinagoghe Unite dell'Ebraismo Conservatore)
  • Committee on Jewish Law and Standards (Comitato per la Legge e gli Standard Ebraici)

Union for Traditional Judaism

  • David Weiss Halivni, talmudista ungaro-americano dell‘Union for Traditional Judaism (UTJ - Unione dell'Ebraismo Tradizionale)

Rabbini riformati – secoli XIX, XX e XXI

Lo stesso argomento in dettaglio: Ebraismo riformato.

Secolo XIX

Secolo XX

Lo stesso argomento in dettaglio: Donne nell'ebraismo.
  • Paula Ackerman, prima donna a svolgere funzioni rabbiniche negli Stati Uniti (senza ordinazione)[22]
  • Leo Baeck (1873-1956), rinomato rabbino e studiose, leader dell'Ebraismo Progressista
  • Pauline Bebe, prima donna rabbino in Francia[23]
  • Laszlo Berkowitz, rabbino del Tempio Rodef Shalom
  • Lionel Blue, rabbino britannico, scrittore e personalità radiofonica
  • Abraham Cronbach, rabbino ed educatore
  • Maurice Davis, rabbino e già presidente della Commissione Presidenziale sulle Pari Opportunità d'America
  • David Max Eichhorn (19061986) rabbino, autore e cappellano dell'Esercito americano, che fu tra le prime squadre che liberarono Dachau. Ha fondato il Tempio Israel di Merritt Island[24]
  • Elyse Goldstein, prima donna rabbino del Canada, educatrice e scrittrice
  • Regina Jonas, prima donna rabbino del mondo
  • Julia Schwab, baronessa Neuberger, rabbino in Gran Bretagna
  • Gunther Plaut (1912-2012), autore e rabbino del Holy Blossom Temple
  • Sally Priesand, prima donna ordinata rabbino negli Stati Uniti
  • Abba Hillel Silver, rabbino e leader sionista
  • Stephen S. Wise (1874-1949), rabbino e attivista sionista

Contemporanei (ca. XXI secolo)

  • Arik Ascherman, rabbino riformato americano e attivista dei diritti umani palestinesi in Israele
  • Denise Eger, già rabbino di Beth Chayim Chadashim, prima sinagoga LGBT[25] in assoluto e fondatrice del Tempio Kol Ami a West Hollywood. Prima donna e persona apertamente lesbica a servire come presidente del Consiglio Rabbinico della California Meridionale e officiare al primo matrimonio legale dello stesso sesso tra due donne in California
  • Alysa Stanton, prima donna di colore ad essere ordinata rabbino riformato del XXI secolo in America[26]

Rabbini ricostruzionisti – secoli XX e XXI

Lo stesso argomento in dettaglio: Ebraismo ricostruzionista.

Secolo XX

Contemporanei (ca. XXI secolo)

  • Dan Ehrenkrantz, presidente del Collegio Rabbinico Ricostruzionista
  • Sandy Eisenberg Sasso, autore di libri per bambini
  • Tina Grimberg, leader del dialogo interreligioso
  • Carol Harris-Shapiro, autore moderno[27]

Altri rabbini

Lo stesso argomento in dettaglio: Rinnovamento giudaico ed Ebraismo laico umanista.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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