Shmuel Schneersohn

filosofo, mistico e religioso russo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Shmuel Schneersohn

Shmuel Schneersohn (in ebraico שמואל שניאורסון?, in russo Шмуэль Шнеерсон?, Šmuėl' Šneerson; Ljubaviči, 29 aprile 1834Ljubaviči, 14 settembre 1882) è stato un filosofo, mistico e religioso russo, oltreché mistico ebreo.

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Rabbino ortodosso e quarto Rebbe (capo spirituale, in questo contesto)[1] del movimento religioso chassidico Chabad-Lubavitch.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Schneersohn nacque a Ljubaviči (Lubavitch), il 2 Iyar 1834, settimo figlio dello Tzemach Tzedek. Si trovò a confrontarsi con la competizione di tre fratelli, principalmente quella di Rabbi Yehuda Leib Schneersohn[2] che fondò una dinastia a Kapust dopo la morte del padre. Anche altri fratelli stabilirono dinastie nelle cittadine russe di Ljady, Babrujsk e Nižyn. Fece tutto il possibile per migliorare la situazione degli ebrei perseguitati.[3]

Nel 1848 Schneersohn si sposò con la figlia di suo fratello, Rabbi Chaim Shneur Zalman Schneersohn. Dopo alcuni mesi ella morì e Schneersohn sposò Rivkah, una nipote di Rabbi Dovber Schneuri, il Mitteler Rebbe.

Si racconta che Schneersohn avesse sempre a disposizione dei carri per l'evacuazione dei libri in caso d'incendio.[4]

Oltre al suo attivismo comunitario, Schneersohn ebbe vasti interessi intellettuali. Parlava diverse lingue straniere, incluso il latino.[5] Scrisse abbondantemente su numerosi temi religiosi e secolari ma molti dei suoi scritti non vennero mai pubblicati e rimangono ora solo in forma di manoscritto.[5] I suoi discorsi iniziarono ad esser pubblicati per la prima volta col titolo Likkutei Torat Shmuel nel 1945 da Kehot, e finora sono stati stampati 12 volumi.[5]

Ebbe quattro figli e due figlie, morì a Ljubaviči, il 13 Tishri 1882, e gli succedette suo figlio Sholom Dovber.[5]

Schneersohn esortò a studiare la kabbalah come prerequisito della propria umanità:

«Se una persona è in grado di comprendere i Seder hishtalshelus (segreti kabbalistici sulle più alte sfere spirituali) – e non lo fa – egli non può esser considerato un essere umano. In qualsiasi momento uno deve sapere dove si trova la propria anima. È una mitzvah (comandamento) e un obbligo conoscere i seder hishtalshelus.[6]»

Aforismi

  • Il mondo dice: "Se non riesci a strisciare sotto, scavalca." Ma io dico: "Lechatchilah Ariber, sin dall'inizio, scavalca."[7]
  • Non puoi ingannare Dio: alla fine, non puoi nemmeno ingannare gli altri. L'unico che puoi ingannare è te stesso. E ingannare uno stupido non è una grande impresa.[8]

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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