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famiglia di mammiferi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La famiglia dei Macroscelididi (Macroscelididae) è formata da 19 specie di piccoli mammiferi, raggruppate in 7 generi. Tutte le specie della famiglia sono comunemente chiamate toporagni elefante, sengi[1] o macroscelidi. Un tempo inclusa nell'ordine polifiletico Insectivora, la famiglia costituisce ora da sola l'indipendente ordine Macroscelidea. Sono caratterizzati da una piccola proboscide che li aiuta a cacciare, dato che è molto sensibile agli odori; la loro dieta principale consiste in insetti, talvolta anche piccoli mammiferi.
Macroscelididi | |
---|---|
Macroscelides proboscideus | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Afrotheria |
Ordine | Macroscelidea Butler, 1956 |
Famiglia | Macroscelididae Buonaparte, 1838 |
Generi | |
Le dimensioni possono variare in lunghezza da 100 a 300 mm (coda esclusa, ma lunga poco meno del corpo) e in peso da 25 a oltre 500 g[senza fonte].
Il nome comune deriva dalla somiglianza con i toporagni della famiglia Soricidae, che sono comunque notevolmente più piccoli, e dalla forma del muso, che termina con un'appendice prominente e prensile che può ricordare la proboscide di un elefante.
Le zampe posteriori sono abbastanza lunghe rispetto al corpo e questa caratteristica è all'origine del nome scientifico della famiglia.
Il colore varia in relazione all'habitat, dal grigio-giallastro al marrone-rossiccio.
Prendendo in considerazione animali morti, i Macroscelidi sembrano animali goffi e sproporzionati, con la grossa testa incassata nel corpo, le zampe a trampolo e la coda sottile, i grandi occhi; tuttavia, da vivi si muovono con tale sveltezza, saltando, scartando, muovendo incessantemente il lungo musetto, che sembrano incredibilmente aggraziati. Sono soprattutto insettivori, ma la dieta, oltre a insetti e altri piccoli animali, come vermi e ragni che pescano nelle loro tane con la lunga lingua vermiforme, può includere anche alimenti vegetali, in particolare semi e germogli.
Sono diurni, gregari, pacifici e molto attivi. Mettono al mondo poca prole, ma già in grado di vedere e camminare e ricoperta di peli.
Sono diffusi in tutta l'Africa e occupano habitat molto differenziati, dalla foresta al deserto (sono presenti in particolare nel deserto del Namib).
L'ordine Macroscelidea è stato molto più numeroso in passato che al giorno d'oggi. Le 19 specie attuali rappresentano i resti di una vasta radiazione africana che ha avuto inizio nel lontano Eocene ed ha raggiunto l'apice nel corso del Miocene e del Pliocene (24 - 2 milioni di anni fa).
Studi di denti fossili e moderni indicano che le prime forme ancestrali sono state principalmente o esclusivamente consumatrici di materiale vegetale passando poi gradualmente ad una dieta insettivora. I primi fossili conosciuti di macroscelidi sono Chambius kasserinensis del primo Eocene della Tunisia e Herodotius pattersoni di fine Eocene dell'Egitto (vissuti tra 55 e 34 milioni di anni fa). L'anatomia dentale di questi ed altri fossili sostengono (ma non confermano) una comune discendenza dei macroscelidi e dei cosiddetti condilartri (Condylarthra), primitivo ordine parafiletico che ha dato origine a numerose linee di moderni ungulati. Tra i condilartri, in particolare, somiglianze notevoli sono state riscontrate con i rappresentanti della famiglia Apheliscidae, come Apheliscus e Haplomylus, e con l'enigmatico Paschatherium.
Alcuni macroscelidi svilupparono una dentatura decisamente aberrante: il genere Myohyrax era così simile agli Iraci da essere inizialmente identificato erroneamente come appartenente a quel gruppo, così come Mylomygale era stato avvicinato ai Roditori.
Studi recenti hanno dimostrato che il taxon, più che ad altri gruppi di insettivori con i quali era una volta associato, è filogeneticamente correlato agli ordini Hyracoidea, Tubulidentata, Afrosoricida, Proboscidea e Sirenia, per i quali è stato istituito il superordine Afrotheria.
Di macroscelidi conosciamo 4 generi e approssimativamente 19 specie:
Di seguito viene riportata la classificazione tratta dallo studio di Senut e Pickford (2021), comprendente anche i generi fossili:
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