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tipo di compagnia aerea Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Una compagnia aerea a basso costo (in inglese, low cost airline) è una compagnia aerea che offre voli a prezzi inferiori rispetto alle compagnie aeree di bandiera, in cambio di un livello di servizio generalmente più basso.
Concettualmente, questo tipo di gestione aziendale nacque negli Stati Uniti nel 1971 con la Southwest Airlines e fu mutuato in Europa da Ryanair a partire dagli anni Novanta. Il modello trovò grande diffusione in seguito al fenomeno della deregolamentazione, con una numero di passeggeri in costante crescita: dai circa 3 milioni del 1994 ai 17,5 milioni del 1999 (in Europa).
Il successo commerciale di questo modello operativo portò all'ingresso nel settore di numerosi nuovi operatori, in grado di competere efficacemente con le compagnie aeree tradizionali grazie ai prezzi più bassi. Negli anni '90 furono fondate numerose compagnie low cost negli Stati Uniti, tra cui le più importanti e ancora attive sono Spirit Airlines, Frontier Airlines e Allegiant Air.
Molte compagnie aeree tradizionali risposero con la creazione di divisioni a basso costo (spesso non giuridicamente separate dalla compagnia aerea principale) che tuttavia non erano in grado di replicare la struttura dei costi operativi delle concorrenti puramente low cost, principalmente a causa di strutture amministrative più costose e modelli operativi hub and spoke. Il tentativo di applicare gli stessi prezzi delle compagnie low cost in presenza di costi operativi più elevativi porto alla crisi e alla successiva chiusura di queste divisioni. Fu il caso, ad esempio, di Continental Lite, Shuttle by United e Delta Express.
Anche in Europa avvenne lo stesso: nel 1995 la British Airways decise la creazione di una divisione a basso costo con il nome Go Fly, che avviò i servizi nel 1998 dall'aeroporto di Londra Stansted e da Londra Luton. Solo due anni dopo, Go Fly venne venduta a easyJet dopo una perdita di 21,8 milioni di sterline.
KLM seguì l'esempio di British Airways nel 2000 lanciando sul mercato Buzz, una compagnia aerea a basso costo che venne successivamente acquistata da Ryanair nell'aprile 2003 dopo essere era andata in forte perdita.
Nel corso degli anni 2000 il numero di compagnie a basso costo continuò ad aumentare con l'ingresso di compagnie come Wizz Air e Vueling in Europa, JetBlue negli Stati Uniti e Lion Air in Asia. Altre, tra cui Volare Airlines, Germanwings, Jet2.com e AirAsia passarono da un modello tradizionale al modello low cost.
Il numero di passeggeri è aumentato esponenzialmente e la quota di mercato delle compagnie a basso costo (per numero di voli effettuati) in Europa è andata progressivamente aumentando dal 2% del 2000, al 20% del 2010, fino a raggiungere il 32% nel 2022.[1]
Non esiste un modello di business standard applicato da tutte le compagnie a basso costo, ed esistono significative differenze tra le pratiche commerciali dei vettori europei e quelli degli altri continenti. Negli Stati Uniti ed in Asia sono presenti numerose compagnie che adottano modelli ibridi (ad es. JetBlue), principalmente a causa della maggiore durata dei voli operati, mentre in Europa, dove i voli sono mediamente più brevi, sono diffusi principalmente vettori classificati come ultra low cost (ULCC), ossia compagnie che adottano una strategia di massima semplificazione ed il cui biglietto non include alcun servizio oltre alla semplice disponibilità del posto a sedere.[2]
La maggior parte dei vettori low cost opera con aeromobili equipaggiati con una singola classe di passeggeri per massimizzare il numero di utenti trasportati. Per lo stesso motivo generalmente montano sedili con un passo più corto rispetto ai vettori tradizionali e possono attuare altri accorgimenti atti ad aumentare il numero di sedili (ad es. riduzione del numero di bagni). L'allestimento di bordo è ridotto all'essenziale, con sedili non reclinabili, senza schermi per l'intrattenimento di bordo e di forma studiata per ridurre i costi di manutenzione e pulizia.
L'intera flotta è composta da un singolo modello di aereo, oppure da più modelli appartenenti alla stessa famiglia dello stesso costruttore, per ridurre i costi di addestramento dei piloti, degli assistenti di volo e del personale di terra.[3] L'uniformità della flotta permette altresì di ottimizzare la gestione del magazzino ricambi, semplificare la gestione commerciale (ad es. relativamente alle limitazioni degli aeroporti) e, da ultimo, ottenere significativi sconti sul prezzo al momento di un ordine di nuovi aeromobili.[4]
Le famiglie di aeromobili più utilizzate dai vettori low cost sono il Boeing 737 (tra i principali utilizzatori vi sono Ryanair, Southwest e Lion Air) e l'Airbus A320 (usato da compagnie come easyJet e Wizz Air).
Da un punto di vista economico, l'aspetto più rilevante delle compagnie aeree a basso costo consiste proprio nella loro capacità di offrire un servizio di trasporto aereo più economico rispetto alle compagnie aeree tradizionali, risultando di conseguenza più competitive sul mercato.
Questo ruolo di leadership è spesso raggiunto dalle stesse mediante l'applicazione di politiche aziendali volte principalmente alla massimizzazione del profitto, obiettivo raggiunto prevalentemente tramite strategie di risparmio.
Le caratteristiche di una compagnia aerea a basso costo, grazie alle quali i biglietti risultano estremamente economici, sono:
Si possono trovare tante destinazioni a prezzi low-cost con la possibilità di scegliere le varie compagnie in relazione alla destinazione.
L'unica nota negativa sui prezzi al pubblico delle "basso costo" sono i "costi fissi" imposti dalle autorità aeroportuali, spesso riconducibili sotto la voce "tasse". Si tratta di seating shots (letteralmente "colpi da seduta") non evitabili e che, in molti casi, influiscono criticamente sulla scelta degli scali e sui destini delle compagnie (vedi sotto).
A volte ci sono casi di nuove compagnie a basso costo che volano solo poco tempo sospendendo, dopo alcuni mesi o addirittura dopo solo qualche giorno, la loro attività. Tra questi:
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