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Alpi Eagles è stata una compagnia aerea italiana con base d'armamento sull'aeroporto "Marco Polo" di Venezia Tessèra. Era stata fondata nel 1996 a Thiene, in provincia di Vicenza, dai piloti della prima e omonima pattuglia acrobatica civile italiana, da cui la compagnia ha ereditato l'attuale nome. La pattuglia acrobatica da cui è nata AlpiEagles era stata fondata invece nel 1981 sempre a Thiene.
Alpi Eagles | |
---|---|
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 26 settembre 1979 a Venezia |
Chiusura | 2011 (fallimento) |
Sede principale | Sant'Angelo di Piove di Sacco |
Settore | Trasporto |
Prodotti | trasporti aerei |
Fatturato | € 106.370.000 (2006) |
Slogan | «AlpiEagles, in Buona Compagnia!» |
Compagnia aerea regionale | |
Codice IATA | E8 |
Codice ICAO | ELG |
Indicativo di chiamata | Alpi Eagles |
Hub | Venezia |
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L'azienda è stata dichiarata insolvente il 6 marzo 2008 e ammessa all'amministrazione straordinaria[1].
Il 19 maggio 2011 la compagnia è stata dichiarata definitivamente fallita dal Tribunale civile di Venezia[2][3].
Alla fine degli anni settanta alcuni ex piloti delle Frecce Tricolori fondarono la prima pattuglia acrobatica civile italiana. Grazie ai finanziamenti ottenuti da un'industria alimentare dell'Alto Vicentino, nel 1981 vennero acquistati negli Stati Uniti quattro biplani Pitts Special. L'aeroplano aveva vinto titoli in moltissime competizioni acrobatiche internazionali, ma si rivelò presto inadatto all'acrobazia aerea collettiva a causa della scarsa visibilità offerta al pilota.
Nel 1983, dopo una crociera negli Stati Uniti, l'aeroplano venne sostituito con l'italiano SIAI-Marchetti SF-260; tale macchina rimase in servizio fino all'ultima esibizione, avvenuta a Thiene il 14 ottobre 1990. Collateralmente all'attività acrobatica, a metà degli anni ottanta vennero acquisiti dalla società alcuni business jet, con i quali si avviò un'attività di trasporto per uomini d'affari (aerotaxi). Con la liberalizzazione del trasporto aereo di linea, i business jet vennero venduti e sostituiti con velivoli passeggeri, dandosi così avvio all'unica attività poi rimasta fino alla liquidazione della società.
Dal 10 giugno 1996, con il volo inaugurale Venezia-Roma, Alpi Eagles iniziò ad operare quale vettore privato per il trasporto aereo di linea nazionale (collegando principalmente il Nord-Est a destinazioni del Sud e delle isole) ed internazionale (con collegamenti verso la Spagna, l'Est Europeo e il Nord Europa). Questo progetto commerciale prese vita da una idea del Com.te Soddu, che riuscì a reperire nel florido tessuto veneto le risorse economiche necessarie per dare nuova vita alla nuova compagnia.
Presero parte all'iniziativa nomi ben conosciuti del motore economico veneto quali Diesel, Marzotto, Stefanel.
Il Presidente e Amministratore delegato, nonché maggiore azionista, della Compagnia era Paolo Sinigaglia, personaggio conosciuto e controverso nel Triveneto per le sue diverse attività imprenditoriali e politiche.
Entrato a far parte della Compagnia nel 1999 come Presidente, aveva via via incrementato il suo peso fino a ricoprirvi il ruolo più importante.
La base della compagnia era all'Aeroporto "Marco Polo" di Venezia (IATA: VCE, ICAO: LIPZ), mentre gli uffici amministrativi e operativi erano a Sant'Angelo di Piove di Sacco (PD).
La flotta della compagnia aerea veneziana era omogenea, essendo costituita da 9 jet Fokker F100, aeromobili con certificazione nella CAT III B, che consente operazioni in condizioni di bassissima visibilità.
La rumorosità di questi velivoli è compatibile con le più restrittive normative internazionali e permette quindi di operare su tutti gli aeroporti europei senza limitazioni d'orario.
Per la manutenzione pesante (Base Maintenance) dei propri aeromobili, Alpi Eagles si affidava alla società francese Sabena Technics (già LAB e TAT) basata a Dinard e alla ditta olandese Fokker Services. Negli ultimi mesi di attività alcune manutenzioni erano state effettuate presso la Austrian Technics a Bratislava (SK), mentre per la manutenzione di linea Alpi Eagles era certificata secondo il regolamento Europeo Easa Part 145, avvalendosi quindi di proprio personale per l'organizzazione ed esecuzione di tali manutenzioni.
Da ricordare che alla fine degli anni '90 la compagnia intavolò delle trattative commerciali con la Air Dolomiti di Alcide Leali. Tali trattative portarono alla vendita di voli verso Parigi CDG e Barcellona con macchine Alpi Eagles ma nei colori Air Dolomiti (inoltre vennero rifatti gli interni su specifiche della compagnia veronese).[4]
Considerando l'alta competizione sulle rotte prescelte e le differenti visioni di base delle due compagnie l'accordo non ebbe lunga durata.
Un F100 (I-ALPL) in livrea EN con 39 passeggeri ebbe un incidente in fase di atterraggio a Barcellona il 7 novembre 1999, senza conseguenze per i passeggeri[5].
Nel giugno 2007, dopo gravi e frequenti disservizi (ritardi e cancellazioni all'ordine del giorno), l'ENAC ha aperto un procedimento di sospensione della licenza e del certificato di operatore aereo[6].
Il procedimento è stato infine archiviato, ma la compagnia è stata sanzionata. Ciò non ha impedito che nell'agosto 2007 si ripetessero i medesimi disservizi, con violazione, inoltre, di molti articoli del Regolamento (CE) n. 261/04 a tutela dei passeggeri.
La compagnia ha operato successivamente con una licenza temporanea fino al 20 ottobre 2007, essendole stata revocata quella ufficiale a causa di presunte insolvenze finanziarie, sulla cui realtà possono testimoniare molti responsabili aeroportuali (a partire dal Direttore dell'aeroporto di Venezia). Enrico Marchi, Presidente della SAVE, afferma che la SAVE vanta crediti per 750 000 euro; crediti ne vanta finanche l'Eurocontrol, l'ente pubblico europeo a cui le compagnie devono i diritti di sorvolo[7].
Un ricorso al TAR aveva poi sospeso l'esecutività dei provvedimenti ENAC fino al 25 ottobre 2007, in attesa di nuove disposizioni[8]. Il passo successivo è stato quello della richiesta di fallimento da parte dei creditori, depositata nel mese di novembre 2007[9].
All'inizio del 2008 la compagnia è stata fermata dalle autorità; il commissario straordinario, mentre per il personale si è ricorso alla cassa integrazione, ha cercato di preparare un piano di rilancio dell'azienda, la cui presentazione era stata prevista per il mese di aprile 2008[10].Nel 2008 il tribunale di Venezia ha dichiarato la compagnia in stato di insolvenza. Nel frattempo il sito ufficiale, attraverso il nuovo amministratore che ha sostituito Sinigaglia, la signora Donatella Sartore, lamentava presunte colpevolezze e mancanze politiche.
A partire dal marzo 2008 varie sentenze del tribunale di Venezia hanno interessato l'Alpi Eagles, con la nomina di due diversi commissari governativi destinati all'amministrazione straordinaria della società[11]; questi ultimi stanno seguendo tutti i passi previsti dalle norme per la liquidazione societaria[12].
L'ultimo atto della storia della compagnia si è svolto in Tribunale a Venezia. Nel 2010 il Commissario dell'amministrazione straordinaria, Gianluca Vidal, aveva chiesto il fallimento, ma all'udienza di fine novembre dello stesso anno si era presentato il fondatore ed ex presidente della compagnia, Sinigaglia, chiedendo una proroga in quanto asseriva di essere in contatto con potenziali acquirenti. Ciò ha portato al rinvio dell'udienza fallimentare per due volte, prima a febbraio, poi a maggio del 2011.
All'udienza del 3 maggio, alla richiesta dell'impegno di versare 1,5 milioni di euro con un acconto immediato del 10%, pari a 150 000 euro, si oppone solo una nuova richiesta di proroga, a cui questa volta il collegio del Tribunale non aderisce, dichiarando il fallimento della compagnia con successivo decreto[3].
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