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genere di pianta della famiglia Asteraceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Leucanthemopsis (Giroux) Heyw., 1975 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Eurasian grade) e sottotribù Leucanthemopsidinae.[1][2][3]
Margherita | |
---|---|
Leucanthemopsis pulverulenta | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
clade | Eurasian grade |
Sottotribù | Leucanthemopsidinae |
Genere | Leucanthemopsis (Giroux) Heyw., 1975 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Genere | Leucanthemopsis |
Specie | |
(Vedi testo)
|
Il nome generico (Leucanthemopsis) deriva da due parole greche ”leucantha” (= bianco) e ”anthemon” (= fiore) e fa ovviamente riferimento al colore dei fiori.[4]
Il nome scientifico di questo genere è stato definito dalla botanica Mathilde Giroux (att. 1933) e perfezionato successivamente dal botanico e biologo inglese Vernon Hilton Heywood (nato il 24 dicembre 1927) nella pubblicazione “An. Inst. Bot. AJ Cavanilles 32: 182” del 1975[5].
Portamento. Le specie di questo genere sono quasi tutte erbe perenni (o eventualmente annuali), alcune specie sono legnose alla base. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap); ossia sono piante perennanti con gemme poste al livello del suolo e con fusto allungato e poco foglioso. L'indumento è formato in prevalenza da peli medifissi.[6][7][8][3][9][10][11]
Radici. Le radici sono secondarie a partire dal rizoma.
Fusto. Altezza massima: alcuni decimetri.
Foglie. Le foglie sono in prevalenza basali e a consistenza carnosa. Lungo lo scapo può essere presente una o poche foglie disposte in modo alterno e ridotte quasi di tipo squamiforme. La forma delle foglie basali è spatolata a lamina ovata, pennatifida o pennato-partita con 5-7 lacinie per lato. La forma delle lacinie può essere strettamente triangolare oppure sono oblunghe ad apice acuto. Le foglie basali si presentano glabre o tomentose a seconda della specie.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme da emisferiche a coppa o meniscoidi, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte a consistenza erbacea e ampi margini scariosi bruni, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 4 serie. Il ricettacolo, convesso, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo. La forma è strettamente obovoide a sezione trasversale rotonda. I lati possono essere percorsi da alcune (da 5 a 10) coste longitudinali. All'apice del frutto è presente solo una piccola coroncina scariosa. Il pericarpo possiede delle cellule mucillaginifere lungo le coste, ma senza sacche resinose.
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
La distribuzione di questo genere è relativa soprattutto all'Europa (fino all'Ucraina) e Africa del Nord (Marocco)..[2]
La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione dell'unica specie alpine di Leucanthemopsis presente nella flora spontanea italiana.[13].
Specie | Comunità vegetali | Piani vegetazionali | Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Leucanthemopsis alpina | 10 | alpino | Si | acido | basso | umido | B5 C2 C3 F5 F6 | tutto l'arco alpino |
Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili). |
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][9]
Basionimo: Tanacetum subsect. Leucanthemopsis Giroux
Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Leucanthemopsis (insieme alla sottotribù Leucanthemopsis) è incluso nel clade Eurasian grade.[3].
Il genere Leucanthemopsis fa parte della sottotribù delle Leucanthemopsidinae Oberprieler & Vogt di recente costituzione insieme ad altri quattro generi: Castrilanthemum Vogt & Oberprieler (2007), Hymenostemma Willk., Prolongoa Boiss. e Phalacrocarpum Willk. tutti monospecifici ed endemici della Spagna.[3]
I caratteri distintivi del genere sono:[9]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18 (specie poliploidi).[9]
In base all'"orologio molecolare", questo genere ha iniziato a divergere circa 2 milioni di anni fa.[17]
Questo genere ha 10 specie:[2]
La composizione di questo genere in questi ultimi anni, in riferimento alla flora spontanea italiana, è stata notevolmente ridimensionata. Dalle due specie (L. alpina e L. minima) con due varietà, descritte da Sandro Pignatti nella ”Flora d'Italia”[18], attualmente è riconosciuta una sola specie: Leucanthemopsis alpina qui sotto brevemente descritta.[19][11]
Un genere molto simile a Leucanthemopsis è il genere Bellis L. (Pratolina). Questi due generi si distinguono soprattutto per le foglie: quelle della Pratolina sono intere (o al massimo appena dentate) e a forma decisamente spatolata. Anche il genere Leucanthemum ha delle specie simili; Leucanthemopsis si distingue per il ricettacolo convesso, i fiori tubolosi con corolla priva di ali e acheni con 3 - 10 coste privi di canali resiniferi.[11]
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