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film a episodi del 1967 diretto da registi vari Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'amore attraverso i secoli (Le plus vieux métier du monde) è un film del 1967 composto da sei episodi, ognuno diretto da un diverso regista: Claude Autant-Lara, Mauro Bolognini, Philippe de Broca, Jean-Luc Godard, Franco Indovina e Michel Pfeghaar. È una coproduzione italo-franco-tedesca girata in stile documentario "Mondo movie".[2] Più che all'amore, come sembra suggerire il titolo italiano, il film è dedicato alla prostituzione, a partire dalla preistoria per finire al futuro: il titolo originale francese è infatti Le plus vieux métier du monde, "il mestiere più vecchio del mondo".
L'amore attraverso i secoli | |
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Marilù Tolo e Jacques Charrier nell'episodio L’amore nell’anno 2000 | |
Titolo originale | Le plus vieux métier du monde |
Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Italia, Francia, Germania |
Anno | 1967 |
Durata | 119 min |
Rapporto | 1,66 : 1 |
Genere | commedia |
Regia | Claude Autant-Lara, Mauro Bolognini, Philippe de Broca, Jean-Luc Godard, Franco Indovina, Michel Pfeghaar. |
Sceneggiatura | Jean Aurenche, Daniel Boulanger, Ennio Flaiano, Jean-Luc Godard, André Tabet, Georges Tabet |
Produttore | Joseph Bercholz, Horst Wendlandt |
Casa di produzione | Athos Films, Franco London Films, Francoriz, Les Films Gibé, Rialto Film, Rizzoli Film |
Distribuzione in italiano | Cineriz |
Fotografia | Pierre Lhomme, Alessandro D'Eva, Dario Di Palma, Heinz Hölscher |
Montaggio | Agnès Guillemot, Nino Baragli, Susanne Paschen |
Musiche | Michel Legrand |
Interpreti e personaggi | |
L'età della pietra:
Notti romane:
La ghigliottina:
La Belle Époque:
Oggi:
L'amore nel 2000:
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Doppiatori italiani | |
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Episodi | |
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Al tempo della preistoria, la bella Brit è attratta da un giovane che però la ignora. Con l'aiuto di Prac, che inventa per lei il trucco femminile con i colori naturali delle pitture preistoriche, Brit scopre le nuove arti della seduzione: i risultati non tardano a realizzarsi, e non solo con Prac.
Annoiato dalla routine familiare con la moglie Domitilla, l'imperatore Flaiano si reca di nascosto in un postribolo, dove scopre che la costosissima prostituta orientale che attira la sua libidine non è altri che sua moglie Domitilla.
Durante la rivoluzione francese, Mimi fa la prostituta in un appartamento che dà sulla piazza della ghigliottina. Arriva un giovane cliente senza soldi, Philibert, che non viene respinto perché Mimi scopre che il condannato decapitato in piazza è il suo vecchio, ricco zio di cui egli è l'unico erede.
La giovane e bella prostituta Nini, riesce a convincere il suo cliente, un vecchio e ricco banchiere, facendogli credere di essersi fatta conquistare per amore, folgorata dal suo irresistibile charme.
A Parigi, due giovani prostitute per sfuggire al controllo della buoncostume agganciano i clienti andando in giro in automobile; quando passano a usare un'ambulanza, la polizia le favorisce facendo strada attraverso il traffico.
Nel futuro, il passeggero John Dimitrios arriva con il superjet France-Inter in un aeroporto terrestre dalla Stazione orbitale 12. Un semplice controllo immigrazione accerta la sua "carenza di attività sessuale", a cui deve subito rimediare nell'albergo dell'aeroporto. Gli viene presentata una professionista, Marlène, specialista nell'amore fisico, ma la donna lo lascia indifferente perché non è previsto che parli durante la prestazione.
Arriva in camera una seconda prostituta, Eléonore, specializzata nell'amore romantico, che però non si spoglia e non è capace di gesti erotici. Il suo modo di eccitare il cliente consiste nel recitare il Cantico dei Cantici. Dimitrios deve cercare di "ricomporre" questi due aspetti, e ci riesce baciando Eléonore sulla bocca. Il gesto erotico e il linguaggio sono così fusi e l'immagine acquista il pieno colore dell'Eastmancolor sul sorriso di Eléonor.
Il film alterna periodicamente sequenze virate in colori e effetti diversi (rosso, giallo, blu, negativo, sovraesposizione) preannunciati dal commento di fondo di una voce fuori campo che recita: colore cinese, colore europeo, colore sovietico,[3] e che aumenta il contrasto con l'effetto a colore pieno del finale. Questa versione director's cut di Godard viene proiettata il 5 luglio 1967 allo studio Gît-le-Cœur e al festival di Hyères, ma sarà poi modificata dalla produzione per la distribuzione in sala: invece di effetti e colori diversi, le copie disponibili oggi presentano una monocromia in scala di grigio che rende incomprensibile il commento sonoro.[4]
Il film viene girato tra fine settembre e inizio ottobre 1966 in un hotel dell'aeroporto di Orly, e l'idea piace molto al regista; le riprese durano quattro giorni.[5]
Questa è l'ultima volta che il regista Jean-Luc Godard gira con l'attrice ed ex moglie Anna Karina.
«In quel momento sublime, Anna Karina esce dalla finzione e si volge verso la macchina da presa, fissandola a lungo sorridendo. Sarà l'ultimo sguardo di Anna Karina in un film di Godard, e questo sguardo di addio – che dovrebbe essere nella finzione uno sguardo di felicità – diventa il più emozionante degli sguardi di disperazione.»
«Esile negli spunti e (a dir poco) superficiale nelle tesi, il film non è certo tra le migliori pellicole ad episodi che negli anni '60 tentarono, con timido esito, di inaugurare una nuova formula commerciale per la commedia semiseria sfruttando e coinvolgendo interpreti di grande popolarità, e sceneggiatori e registi di prestigio. Il frammento di Godard è il più interessante, non tanto per l'ipotesi già in quegli anni corrente di un domani senza emozioni, quanto per l'ambientazione e la fotografia di una Parigi contemporanea trasformata in metropoli futuribile.»
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