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ciclista su strada bielorusso Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Kanstancin Viktaravič Siŭcoŭ (in bielorusso Канстанцін Віктаравіч Сіўцоў?, Kanstantsin Sivtsov o Kanstantsin Siutsou[1]; Homel', 9 agosto 1982) è un ex ciclista su strada bielorusso. Scalatore, campione del mondo in linea Under-23 nel 2004, ha gareggiato come professionista dal 2005 al 2018 vincendo una tappa al Giro d'Italia 2009.[1]
Kanstancin Siŭcoŭ | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Kanstancin Siŭcoŭ al Critérium du Dauphiné 2011 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Bielorussia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 183[1] cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 68[1] kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al febbraio 2022 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cominciò con il calcio, dedicandosi solo successivamente al ciclismo, sia su strada che su pista.[2] Dal 2001 al 2003 fu attivo in Russia con i gruppi sportivi Itera e Lokomotiv, poi si trasferì in Italia per correre tra le file della squadra dilettantistica bergamasca Palazzago-Vellutex (qui trovò peraltro i connazionali Andrėj Kunicki e Branislaŭ Samojlaŭ).[2] Proprio nel 2004 a Verona si laureò campione del mondo in linea su strada nella categoria Under-23: il trionfo gli valse il passaggio al professionismo, a partire dal 2005, con la formazione ProTour Fassa Bortolo.[3]
La prima stagione tra i professionisti di Siŭcoŭ, in seguito anche ad una frattura al braccio destro rimediata in gennaio,[4] si chiuse senza particolari acuti; nel 2006 trovò quindi ingaggio presso l'Acqua & Sapone di Palmiro Masciarelli, cogliendo in maggio la prima vittoria nella categoria pro, una tappa alla Corsa della Pace, gara UCI Europe Tour di categoria 2.HC.[5] Nel 2007 corse per il Team Barloworld, e fu vittima di un altro infortunio, la frattura del bacino e della clavicola destra durante la Volta ao Alentejo;[6] ristabilitosi, pur non vincendo corse in stagione riuscì comunque a classificarsi secondo al Giro dell'Appennino.
Nel 2008 si trasferì al Team High Road (ex T-Mobile) aggiudicandosi la sesta tappa e la classifica generale del Tour de Georgia. L'anno dopo al Giro d'Italia ottenne il principale successo in carriera:[7] oltre a vincere la cronometro a squadre di apertura, fece sua l'ottava tappa di quella "Corsa rosa", da Morbegno a Bergamo, grazie a una fuga solitaria iniziata a 13 km dal traguardo (lui stesso in quel periodo risiedeva lì vicino, a Villongo).[2] Nel 2011 concluse quindi nono al Giro d'Italia. Nel 2012 passò al Team Sky, e l'anno dopo vinse la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre ai campionati del mondo in Toscana.[1]
Nel 2016 si accasa al Team Dimension Data: durante la stagione si classifica decimo al Giro d'Italia e si aggiudica entrambi i titoli nazionali, in linea e a cronometro.[1] Per il 2017 viene quindi ingaggiato dal neonato team Bahrain-Merida, e in maggio completa il Giro d'Italia in supporto di Vincenzo Nibali, terzo classificato; il 16 giugno cade però durante la seconda tappa del Giro di Slovenia, fratturandosi il femore e perdendo così la seconda parte di stagione.[1][8] Torna al successo nel 2018, sempre in maglia Bahrain, imponendosi in una tappa e nella classifica finale del Tour of Croatia. Selezionato per il Giro d'Italia, non vi prende parte in quanto cade procurandosi un'altra frattura, questa volta lineare alla seconda vertebra cervicale, durante la ricognizione della cronometro inaugurale.[9]
Il 5 settembre 2018, dopo un test a sorpresa fuori gara risalente al 31 luglio precedente, viene trovato positivo all'eritropoietina e sospeso dalla propria squadra, la Bahrain;[10] viene poi squalificato dall'Unione Ciclistica Internazionale per quattro anni, fino al 4 settembre 2022.[11]
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