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celebrazione religiosa della Chiesa cattolica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nella Chiesa cattolica il Giubileo è l'anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Riprende il nome dal Giubileo ebraico, più precisamente la parola deriva dall'ebraico Jobel (caprone, in riferimento al corno di montone utilizzato nelle cerimonie sacre[1][2]). L'anno giubilare è soprattutto l'anno di Cristo. Nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come colui che porta a compimento l'antico Giubileo, essendo venuto a "predicare l'anno di grazia del Signore" (Isaia). Il Giubileo, comunemente, viene detto "Anno Santo", non solo perché si inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita. Il Giubileo può essere: ordinario, se legato a scadenze prestabilite; straordinario, se viene indetto per qualche avvenimento di particolare importanza.
Il Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra (con lo scopo pratico di rendere più forti le successive coltivazioni), la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi, questo affinché non ci fossero comunque il troppo ricco o il troppo povero. Per segnalare l'inizio del Giubileo si suonava un corno di ariete, in ebraico jobel, da cui deriva il termine cristiano Giubileo. Gesù cita esplicitamente un testo del profeta Isaia che segna così l'ingresso del tema giubilare nel Nuovo Testamento. Gesù infatti, recatosi a Nazareth, entra nella sinagoga e legge una pagina di Isaia che proclama "l'anno di grazia del Signore" (Luca 4, 18-19[3]; Isaia 61, 1-2[4]).
Un evento che anticipò e predisse il Giubileo fu la cosiddetta "Indulgenza dei Cent'anni". Non esistono documenti del XII o XIII secolo al riguardo, ma fonti del 24 dicembre 1299 riportano come masse di pellegrini, a conoscenza di una leggendaria "Indulgenza Plenaria" che si sarebbe ottenuta al capodanno del secolo nuovo, cioè nel passaggio da un secolo all'altro, muovessero verso Roma fin dentro l'antica basilica di San Pietro per ottenere la remissione completa di tutte le colpe. Né il papa dell'epoca, Bonifacio VIII, né i prelati sapevano nulla di questa usanza, ma memorie del cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi, nel documento De centesimo sive Jubileo anno liber, parlano di un vecchio di 107 anni che, interrogato da Bonifacio, asserì che 100 anni prima, il 1º gennaio 1200, all'età di soli 7 anni, assieme al padre si sarebbe recato innanzi a Innocenzo III per ricevere l'"Indulgenza dei Cent'Anni". Nonostante la testimonianza di questo centenario esista, non abbiamo fonti coeve a Innocenzo o più antiche che testimonino di quest'usanza, per la quale Innocenzo è l'unico papa menzionato, né di altre indulgenze simili.[5]
Bisogna altresì ricordare che un più antico anno giubilare è l'Anno santo giacobeo, istituito da papa Callisto II e celebrato dal 1126 in onore dell'apostolo san Giacomo, venerato a Santiago di Compostela, una delle maggiori mete di pellegrinaggio del mondo cristiano. Quasi un secolo dopo, nel 1216, papa Onorio III, su richiesta di San Francesco, istituì il Perdono d'Assisi, stabilendo che chiunque avesse visitato la Porziuncola dal mezzogiorno del 1º agosto alla mezzanotte del 2 agosto avrebbe ricevuto l'indulgenza plenaria.
Un altro evento che precorse davvero, per certi versi, il Giubileo, non si sa se ispirato a sua volta alla leggenda dell'Indulgenza dei Cent'Anni, fu la Perdonanza Celestiniana. La celebrazione fu istituita da papa Celestino V nel 1294 con l'emanazione della Bolla pontificia Inter sanctorum solemnia (detta anche Bolla del Perdono), con la quale concesse l'indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. La Perdonanza Celestiniana, che si ripete tuttora, ha in comune con il Giubileo l'indulgenza in cambio del pellegrinaggio. Lo stesso Celestino, abruzzese d'adozione, ma di origini molisane, promulgò anche per la città di Atri l'indulgenza plenaria, la cui bolla di indizione è andata perduta: il primo portale del lato destro della cattedrale è una porta santa che viene aperta il 14 agosto e chiusa 8 giorni dopo. Anche questa Indulgenza, la più lunga del mondo dopo quella di Roma, ha le stesse caratteristiche della Perdonanza Celestiniana.[6]
Pochi anni dopo il successore di Celestino, papa Bonifacio VIII, istituì il primo Giubileo con la Bolla Antiquorum habet fida relatio, emanata il 22 febbraio 1300 (che all'epoca era computato ancora 1299 e a circa un mese dal capodanno secondo l'uso ab incarnatione, che cadeva il 25 marzo), ispirandosi a un'antica tradizione ebraica di cui non esisteva traccia in quella cristiana se non nella leggenda dell'Indulgenza dei Cent'Anni. Con questa bolla si concedeva l'indulgenza plenaria a tutti coloro che avessero fatto visita trenta volte se erano romani e quindici se erano stranieri,[7] alle Basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura, per tutta la durata dell'anno 1300; questo Anno Santo si sarebbe dovuto ripetere in futuro ogni cento anni.
Dante riferisce nella Divina Commedia che l'afflusso di pellegrini a Roma fu tale che divenne necessario regolamentare il senso di marcia dei pedoni sul ponte di fronte a Castel Sant'Angelo:
«come i Roman per l'essercito molto,
l'anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,
che da l'un lato tutti hanno la fronte
verso 'l castello e vanno a Santo Pietro,
da l'altra sponda vanno verso 'l monte.»
Nel 1350 papa Clemente VI, per parificare l'intervallo a quello del Giubileo ebraico, decise di accorciare la cadenza a 50 anni. In seguito l'intervallo fu abbassato a 33 anni da papa Urbano VI, periodo inteso come durata della vita terrena di Gesù, e ulteriormente ridotto a 25 da papa Paolo II. Alcuni Pontefici hanno anche proclamato degli Anni Santi straordinari al di fuori di questa scadenza.
Papa Benedetto XVI ha anche proclamato l'Anno paolino, uno speciale anno giubilare dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, dedicato all'apostolo Paolo di Tarso, in occasione del bimillenario della nascita del santo (collocata dagli storici tra il 7 e il 10 d.C.). L'ultimo Anno Santo ordinario è stato il Grande Giubileo del 2000, mentre il prossimo sarà quello del 2025. L'ultimo Giubileo straordinario, invece, è stato il Giubileo straordinario della misericordia, indetto da papa Francesco nel 2015 a 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II, con inizio l'8 dicembre 2015 e conclusione il 20 novembre 2016.
Papa Francesco ha anche proclamato il Giubileo straordinario lauretano dall'8 dicembre 2019 al 10 dicembre 2021 in occasione del centenario della proclamazione della Madonna di Loreto a patrona degli aviatori.[8]
Non furono celebrati i seguenti giubilei:[15]
Il Giubileo ordinario dura un anno più alcuni giorni: inizia infatti con il Natale precedente (25 dicembre) e termina con l'Epifania successiva (6 gennaio).
Il rito più conosciuto del Giubileo è l'apertura della porta santa: si tratta di una porta che viene aperta solo durante l'Anno santo, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una porta santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Il rito della porta santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un "percorso straordinario" verso la salvezza.
L'inizio ufficiale del Giubileo avviene con l'apertura della porta santa della basilica di San Pietro. Le porte sante delle altre basiliche vengono aperte nei giorni successivi. In passato la porta veniva smurata parzialmente prima della celebrazione, lasciando un diaframma che il Papa rompeva con un martelletto; quindi gli operai completavano la demolizione. In occasione del Giubileo del 2000, invece, il papa Giovanni Paolo II ha introdotto un rito più semplice e immediato (anche perché, quando per il giubileo del 1975 Paolo VI ruppe il diaframma rimanente del muro, il pontefice fu sfiorato da pesanti calcinacci che caddero a terra): il muro viene da allora rimosso in anticipo lasciando solo la porta chiusa, che il papa apre spingendo i battenti.
Le porte sante rimangono aperte (a parte per la normale chiusura notturna) fino al termine dell'Anno santo, quindi vengono murate di nuovo.
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