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ingegnere italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giancarlo Bruno (Atena Lucana, 23 marzo 1957) è un ingegnere, opinionista e commentatore sportivo italiano.
Originario di Satriano di Lucania, in provincia di Potenza, ha vissuto per diverso tempo a Salerno e si è laureato in Ingegneria meccanica a Napoli,[1] ottenendo l'abilitazione nel 1982.[2] Dopo aver lavorato all'Alfa Romeo, nei primi anni novanta è stato un tecnico della Scuderia Italia in Formula 1[3] ed è passato successivamente alle competizioni per vetture turismo. Ingegnere di pista di Gabriele Tarquini, dal 2008 al 2017 ha lavorato per Rai Sport, insieme a Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli come commentatore tecnico di Formula 1,[4] passando a TV8 dal 2018.[5]
L'interesse per le auto nasce da bambino, quando, all'età di 3 anni, già sedeva al volante della Fiat 1100 D dello zio, simulando immaginari viaggi e sorpassi, naturalmente accompagnati dall'imitazione del rombo del motore. Ben presto l'interesse si trasforma in passione per le auto da competizione, alimentata e sviluppata sui tornati della Amalfi-Agerola, la gara in salita vicino a Salerno, proseguita, poi, con abituali frequentazioni della pista di Vallelunga, fino all'esordio da spettatore nel Gran Premio d'Italia di Formula Uno a Monza nel 1974.[6]
La collega giornalista Stella Bruno, lo definisce "L'ingegnere spiegatore":[7]
«Giancarlo, sia nel commento televisivo, sia nelle riunioni con noi, ha il dono di saper fugare con facilità i dubbi sulle soluzioni tecniche delle vetture, dando la corretta interpretazione con parole molto semplici e con un atteggiamento affettuoso, di immediata comprensione per tutti noi del team Rai Sport. Questo aiuta molto il nostro lavoro, facendoci comprendere, con grande dovizia di dettagli, che c’è sempre da imparare…»
Dopo il conseguimento della laurea, viene assunto, nel 1984, in Alfa Romeo ad Arese, nel dipartimento Gruppi Meccanici, attività sviluppatasi negli anni a seguire in quella di Responsabile Sviluppo e test su strada e pista dei nuovi modelli stradali della Casa del Biscione.[8] Nel 1988 inizia la sua attività di ingegnere di pista part time in Formula Alfa Boxer, poi, Formula 3 e poi Formula Opel Lotus.
Nel 1990 dopo l'esordio in Formula 1 con la Scuderia Italia, inizia la lunga serie di campionati, DTM, ITC, GT, STWC, BTCC, ETCC, WTCC, che lo vede impegnato su tutte le piste del mondo e nelle gare più affascinanti e famose come le 24 ore di Le Mans e di Spa, la 12 ore di Sebring.[9]
Ed ha inizio anche la lunga e prestigiosa lista di Costruttori con cui ha collaborato: Cosworth, Judd, Alfa Romeo, Nissan, Honda, Ferrari e Seat. Con quest’ultimo Costruttore, complice l’inossidabile amicizia e collaborazione con Gabriele Tarquini, sodalizio tecnico durato ben 11 anni, vince il titolo mondiale 2009 del WTCC (World Touring Car Championship), classificandosi due volte secondo nel 2008 e 2010.[10]
Dal 2008 è commentatore tecnico nei gran premi di Formula 1 per la Rai, passando poi alla rete televisiva di Sky, in chiaro sul digitale terrestre TV8.[10][11]
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