Loading AI tools
attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante italiano (1955-2023) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Nuti (Firenze, 17 maggio 1955[1][2] – Roma, 12 giugno 2023) è stato un attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante italiano.
Francesco Nuti | |
---|---|
Francesco Nuti ospite al Giffoni Film Festival nel 1990 | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Pop Colonna sonora Cabaret |
Periodo di attività musicale | 1979 – 2006 |
Etichetta | City Record, Lupus, CBS, Jusca |
Album pubblicati | 4 |
Studio | 1 |
Raccolte | 3 |
Nuti nacque a Firenze, in via Ottavio Rinuccini, il 17 maggio del 1955,[1][3] figlio di Renzo Nuti, barbiere originario del Mugello,[4] e di Anna Giglio, originaria di Crotone.[5] Ha un fratello maggiore, Giovanni, medico, musicista e compositore. Trascorse i suoi primi anni di vita nel capoluogo toscano, per poi trasferirsi, a causa del lavoro del padre, a Narnali, una frazione di Prato. Nel 1974 consegue la maturità presso l'istituto "Tullio Buzzi" di Prato.
Muove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo — seppur amatorialmente — quando è ancora studente, portando in scena diversi monologhi scritti di suo pugno e proseguendo con una certa assiduità anche dopo essere stato assunto come operaio presso un'impresa tessile di Prato.[6] Sul finire degli anni settanta, diviene membro del trio cabarettistico dei Giancattivi – gruppo già composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci – in sostituzione di Antonio Catalano, il quale era già entrato nel gruppo come sostituto di Franco Di Francescantonio, a sua volta sostituto dell'originario componente del trio Paolo Nativi. In quegli anni, i Giancattivi partecipano a trasmissioni di grande successo, come la radiofonica Black Out e la televisiva Non stop. Il trio, dietro la regia dello stesso Benvenuti, compie poi il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino, che ripropone parte del repertorio storico del gruppo.
Nel 1982 abbandona il trio, che di lì a tre anni si scioglierà definitivamente, ed inizia una carriera cinematografica "solista", prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli conferiscono una certa notorietà, in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista.
In seguito passa anche dietro alla macchina da presa ed esordisce, come regista, con Casablanca, Casablanca (1985), ideale seguito di Io, Chiara e lo Scuro, grazie al quale vince il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián ed il secondo David di Donatello come miglior attore.[7] Realizza, tra la seconda metà degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, altre pellicole di grande successo: Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991).
Nello stesso periodo si dedica anche alla musica. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, col brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992.
Nel 1994, dopo una lunga e travagliata produzione, realizza l'ambizioso OcchioPinocchio, che però non incontra i favori del pubblico e della critica, rivelandosi un cocente flop. Tenta pertanto di riprendere il filone che aveva decretato il suo grande successo, ma non riesce a ripeterne i fasti: Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001) ottengono tiepidi consensi ai botteghini, non paragonabili ai successi degli anni precedenti.
Negli anni successivi comincia a soffrire di depressione, ha gravi problemi di alcolismo e tenta il suicidio.[8] Nel 2005 è protagonista del film Concorso di colpa, poliziesco diretto da Claudio Fragasso, in cui veste i panni dell'ispettore Francesco De Bernardi, impegnato in un intricato delitto legato al caso Moro. È il suo ultimo film. Il 12 maggio 2006 è protagonista di un'intervista a Radio 24 da parte di Giuseppe Cruciani, che viene interrotta anticipatamente a causa del suo stato di forte alterazione.[9]
Alla vigilia del suo ritorno sul set, il 3 settembre 2006, entra in coma a causa di un ematoma cranico[10] dovuto ad un incidente domestico (una caduta dalle scale), e viene ricoverato ed operato d'urgenza alla testa presso il policlinico Umberto I di Roma. Pare che sia violentemente precipitato dalle scale della propria abitazione.[11] Il successivo 24 novembre esce dal coma e viene trasferito nell'ospedale Versilia di Lido di Camaiore, centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria. Nel maggio del 2007 alcuni organi di stampa danno la notizia di un miglioramento e prospettano la possibilità che torni a camminare.[12] Ai primi di giugno del 2008 l'ex-compagna Annamaria Malipiero, da cui aveva avuto la figlia Ginevra nel 1999, comunica che l'attore è uscito dall'ospedale e continua la riabilitazione.[13] Nel febbraio del 2009 il fratello Giovanni rilascia un'intervista al quotidiano fiorentino La Nazione, annunciando il suo ritorno a casa.[14]
Nel maggio del 2009, durante la presentazione del saggio di Matteo Norcini Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento, suo fratello Giovanni dichiarò che con Francesco aveva iniziato a scrivere una raccolta di versi, intitolata Poesie raccolte.[15] Nel giugno del 2009 gli venne dedicata dalla Cineteca Nazionale una retrospettiva alla Sala Trevi di Roma.[16] Un documentario a lui dedicato, intitolato Francesco Nuti... e vengo da lontano, che venne presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2010, rivelava, tra le altre cose, lo stato di salute dell'attore e regista toscano: costretto su una sedia a rotelle e muto dal giorno dell'incidente.[17] Nell'occasione, il fratello affermò di sentire «un sentimento nuovo e forte: il compito di ridare voce a mio fratello, compito impossibile per il medico».[18] Il 18 novembre 2010, Nuti riapparve in pubblico, al cinema Eden di Prato, in occasione della presentazione del CD Le note di Cecco, realizzato dal fratello Giovanni e Marco Baracchino.[19] Il seguente 29 novembre tornò ad apparire in TV, dopo quattro anni di assenza, come ospite della trasmissione di Rai 2 I fatti vostri. In quell'occasione apparvero evidenti i danni neurologici conseguenti all'incidente, tra cui l'incapacità di parlare e di muoversi: in una lettera scritta dal fratello Giovanni, che idealmente dava voce ai pensieri di Nuti, affermava la sua tenacia nel continuare a vivere.[20] Il 16 gennaio 2011 fu poi ospite della trasmissione di prima serata di Canale 5 Stasera che sera!, condotta da Barbara D'Urso; la presenza dell'attore suscitò parecchie critiche, contribuendo in parte alla successiva chiusura della trasmissione, poiché - stando ai critici - la conduzione non avrebbe esitato a spettacolarizzare lo stato di forte debilitazione dell'artista.[21][22]
Il 29 settembre 2011 venne data alle stampe dalla Rizzoli la biografia Sono un bravo ragazzo - Andata, caduta e ritorno, a cura del fratello Giovanni Nuti. Il 17 maggio 2012, in occasione del 57º compleanno dell'attore e regista toscano, debuttò la trasposizione teatrale del libro, Sono un bravo ragazzo, diretta da Milo Vallone ed interpretata da Francesco Epifani. Nel 2013 venne pubblicato sul web il video musicale Olga tu mi fai morir, canzone scritta da suo fratello Giovanni ed ispirata a lui, cantata da Niki La Rosa e proposta, ma scartata, per la 63º edizione del Festival di Sanremo. L'11 maggio 2014 partecipò ad una festa organizzata per il suo 59º compleanno dagli amici di sempre, quali Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Marco Masini, al Mandela Forum di Firenze, alla quale parteciparono circa 7.000 persone.[23] Il 5 agosto 2014 andò in scena lo spettacolo teatral musicale Francesco Nuti - Andata, caduta e ritorno, per la regia del romano Valerio Groppa. Lo spettacolo, tratto dalla sua biografia, fu interpretato dall'attore e cantautore pratese Nicola Pecci, accompagnato da un'orchestra di cinque elementi, diretta dal chitarrista livornese Marco Baracchino prodotto EcoFrames di Matteo Cichero. Nel 2015 presenziò e venne premiato al Sorridendo Film Festival condotto da Claudio Lippi.
Il 21 settembre 2016, Nuti venne nuovamente ricoverato in gravissime condizioni presso il CTO di Firenze a seguito di una ennesima caduta con emorragia cerebrale.[24] Successivamente, venne ospitato in una clinica specializzata della capitale.[25] Nel luglio del 2017, la figlia Ginevra Nuti, raggiunta la maggiore età, si offrì di fargli da tutrice legale, affermando in un'intervista al Corriere della Sera: «Francesco è e sarà sempre il mio papà anche se non può più parlare, muovere le mani e camminare ed è giusto che mi occupi di lui».[26] Il 7 dicembre del 2019 ricevette il Premio Internazionale Vincenzo Crocitti 2019 "Alla carriera", ritirato per l'occasione dalla figlia, risultando il primo riconoscimento alla carriera assegnatogli nella sua carriera cinematografica.
Morì a Roma, presso la clinica Villa Verde, il 12 giugno 2023, all'età di 68 anni.[27][28] I funerali sono stati celebrati tre giorni dopo, in forma privata, nella basilica di San Miniato al Monte di Firenze. Le sue spoglie riposano al cimitero delle Porte Sante.[29]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.