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scrittore e poeta italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Leopoldo Bertoldi (Argenta, 13 ottobre 1737 – Argenta, 11 luglio 1824) è stato uno scrittore, poeta e presbitero italiano.
Figlio di Giuseppe, originario di Ferrara e dell'argentana Lucia Mazzanti[1], dopo aver studiato ad Argenta e a Ravenna, nel 1760 fu ordinato sacerdote[2] Insegnò per tre anni a Budrio, nei pressi di Bologna, e nel 1764 la città natale lo nominò segretario comunale, incarico che mantenne per circa sette anni[2]. Dal 1774 al 1775, fu chiamato dal sacerdote e numismatico Vincenzo Bellini, ad aiutarlo nella sistemazione del Museo che aveva aperto a Ferrara per custodirvi le sue collezioni[2]. All'inizio del 1776 e fino al 1778, pagato dal Comune, insegnò lettere ad Argenta per poi assumere l'incarico di maestro di camera dell'arcivescovo Antonio Cantoni della diocesi di Ravenna-Cervia e, infine, quello di rettore del seminario[2]. Morto nel 1783 il numismatico Bellini, l'Università di Ferrara gli affidò la responsabilità di custodirne il Museo[2]. Ottenuta la nomina a canonico di una collegiata ad Argenta, lasciò Ferrara per ritornare nella città natale. Dopo l'ingresso delle truppe francesi, non volle aderire al nuovo regime e si rifiutò di prestare giuramento alla Repubblica[2]. Si espresse favorevolmente quando le truppe austriache ripresero il controllo della città e, con il successivo ristabilimento dell'occupazione francese, fu denunciato ma poi prosciolto[2]. Nel 1810 tornò ancora a Ferrara come segretario di Paolo Patrizio Fava Ghisilieri, designato nel 1806 dal governo napoleonico arcivescovo della città estense[3]. Nel 1819 fece ritorno, per l'ultima volta ad Argenta, richiamato dai suoi concittadini e qui trascorse i suoi ultimi anni[2]. Morì a ottantasei anni nel 1824.
Segretario perpetuo dell'Accademia dei Fluttuanti, per la quale, sin dal 1760, si era impegnato insieme con altri sette concittadini per la sua ricostituzione ad Argenta[4], Bertoldi fu membro di diverse istituzioni culturali tra le quali l'Accademia Ariostea di Ferrara, le tuttora attive Rubiconia Simpemenia dei Filopatridi di Savigliano[5], l'Accademia Etrusca di Cortona e la Colombaria di Firenze[1]. Cultore di storia locale, scrisse molte opere, alcune delle quali pubblicate postume. Si segnalano, in particolare, alcuni suoi scritti (es. Memorie del Po di Primaro del 1785) che descrivono le trasformazioni nel corso del tempo, naturali e a opera dell'uomo, che interessarono il territorio posto tra Ravenna e le foci del Po, e le Memorie storiche d'Argenta, commissionate e sovvenzionate da quel municipio. Quest'opera, di carattere erudito e di vasto impegno, in più volumi, vide la luce a partire dal 1787 per concludersi con l'ultimo volume stampato postumo nel 1864[2]. Bertoldi si dedicò anche alla poesia, ma con scarso successo[6]. Nella Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara sono conservati otto volumi della sua corrispondenza[2].
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