«Che gli invertebrati siano in grado o meno di provare dolore è una questione molto controversa.[1] [...] alcuni invertebrati hanno capacità di cognizione, memoria, discriminazione, trade-off motivazionale, consapevolezza spaziale e molte abilità più complesse: facoltà non considerate prima presenti in animali invertebrati.[2]»
(Gherardi Francesca Dipartimento di Biologia Evoluzionistica, Università degli Studi di Firenze)
Figlia di un noto gioielliere in Ponte Vecchio e seconda di tre fratelli (Ugo e Simonetta). Si è laureata presso l'università di Firenze con il massimo dei voti il 19 giugno del 1979; successivamente l'8 luglio del 1987 ha conseguito il "dottorato di ricerca" in biologia animale (etologia) con una tesi sull'"Eco-etologia del granchio di fiume, Potamon fluviatile".[3][4]
Ha lavorato prima come ricercatrice e poi dal 2010 come professore associato di zoologia,[5] nel corso di laurea in scienze naturali presso il dipartimento di biologia dell'università di Firenze[6] insegnando: Conservazione e gestione delle risorse faunistiche ed Etologia applicata. Inoltre ha anche insegnato: Conservazione della Fauna presso il corso di laurea della Facoltà di Agraria.[3]
È stata esperta, internazionalmente riconosciuta, nel campo dell'ecologia e l'etologia dei crostacei e delle invasioni biologiche di specie aliene.[7][8]
È stata coordinatrice e partner di molti progetti nazionali ed internazionali; tra i tanti presidente della IAA (International Association of Astacology) dal 2004-06 e Past-President dal 2007-08.[9]
Membro attivo della IUCN (International Union for Conservation of Nature) è stata segretario dal 2000-02 e poi presidente dal 2002-04.
Indicata come expert di invasioni biologiche nel database di European Research Network on Aquatic Invasive Species (ERNAIS).[10] ed esperta di crostacei decapodi.[11]
È stata inoltre professoressa invitata presso la Monmouth University (NJ, USA) nel 2002 e "summer fellow" al Marine Biological Laboratory di Woods Hole (MA, USA) nel 2003 e "invited scholar" Columbia University (NY, USA) in 2006 and 2007.[12] È stata anche professoressa invitata presso l'Università di Poitiers in Francia nel 2011.[9]
È stata responsabile, fino alla data della sua morte, di STRIVE (Strategie e metodi per la gestione delle specie alloctone invasive)[13] che è il primo corso di perfezionamento sulle specie invasive in Italia; nonché membro dello staff di RARITY.[14]
È stata anche membro delle seguenti organizzazioni:[9]
A.A.A.S. (American Association for the Advancement of Science).
A.I.S.A.S.P. (Società Italiana per lo Studio degli Artropodi Sociali e Parasociali).
CoNISMa (Comitato Nazionale Interuniversitario di Scienze del Mare).
I.A.A (International Association of Astacology).
S.I.E. (Società Italiana di Etologia).
T.C.S. (The Crustacean Society).
N.A.T.O. Collaborative Linkage Network “Life‐history traits as predictors in assessing risks of non‐native fishes”
Inclusa nella Directory of Members 1998, pubblicato da American Association for the Advancement of Science.
Membro del comitato direttivo dell'International Association of Astacology (I.A.A.)
Membro dell' Invasive Species Specialist Group (ISSG) in seno all'IUCN Species Survival Commission (SSC)
Esperto nominata dalla IUCN per la compilazione di Red List per specie dulcacquicole nella Regione Mediterranea
Esperto nominata dalla ESFA: European Food Safety Authority
Membro del Freshwater Crab and Crayfish Specialist Group in seno all'IUCN
Ha svolto attività di ricerca in Africa, Australia, Israele e gli Stati Uniti ed anche in molti Paesi europei, oltre che in Italia.
Ha svolto l'attività di referee per 102 riviste e in 35 libri è stata redattrice oltre a 12 pubblicazioni divulgative; ha pubblicato 205 articoli scientifici più 8 in attesa di pubblicazione postuma;[15] inoltre è stata relatrice in 209 congressi con comunicazioni orali o poster. La sua ultima comunicazione è stata all'International Association of Astacology (IAA) al 19th Symposium, Innsbruck (Austria), 26–31 Agosto 2012.[16]
Il valore della sua produzione scientifica è confermato dalle oltre 2280 citazioni bibliografiche di suoi articoli e da un indice H pari a 33.[17]
Le sue ricerche sono state concentrate sullo studio e conoscenza del problema delle specie invasive ed in particolare del gambero rosso di palude o gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii (Girard, 1852), importata in Spagna dagli Stati Uniti nel 1972 che ha da allora invaso tutta l'Europa. Di questa specie è stata scopritrice di aspetti della sua ecologia comportamentale; riuscendo a sviluppare metodi per il suo controllo.[18][19] Individuandone anche aspetti sulla salute umana per la capacità di accumulo di metalli pesanti, quando usato come alimento.[20]
Tra le sue ultime ricerche ha affrontato il problema devastante delle invasioni acquatiche per gli ambienti naturali e per le specie alloctone, problema che è riconosciuto essere la seconda causa di minaccia per la biodiversità dopo la distruzione degli habitat. Tra le sue ultime ricerche ha studiando in dettaglio le interazioni tra il Procambarus clarkii e la cozza zebrata Dreissena polymorpha,[21] con i suoi importanti correlati ecologici e socio-economici.
Le sue ricerche sono servite e finalizzate ad individuare, tra le criticità di queste interazioni acquatiche,[22] il ruolo dell'inquinamento biologico in Toscana[20] correlato con i fattori di cambiamento climatico; riuscendone a prevedere gli scenari futuri di adattamento e producendo anche dei modelli predittivi e delle mappe di vulnerabilità dovute all'inquinamento biologico.[23]
Altro campo di interesse sviluppato da Francesca Gherardi è stata la comprensione dei meccanismi cognitivi e del dolore degli invertebrati crostacei,[24] tema poco studiato e in attesa revisione della legislazione europea in tema di benessere animale.[25] In una ricerca pubblicata su: "Ann. Ist. Super. Sanità del 2009" dopo una revisione della letteratura esistente sull'argomento la ricercatrice conclude che i crostacei decapodi potrebbero avere una natura di animali “senzienti”.[25]
con Roberto Berti, Chemical Ecology in Aquatic Systems, Elsevier, 2007.
Proceedings of the VIth Colloquium Crustacea Decapoda Mediterranea, Taylor & Francis, 1998.
con B. Hänfling e F. Edwards, Invasive alien arthropod predators and parasitoids: an ecological approach, New York, NY, Springer Science+Business Media, 2011, ISBN978-94-007-2708-3.
con C. Angiolini, Eradication and control of invasive species. In: EOLSS UNESCO. Encyclopedia of life support systems: biodiversity conservation and habitat management (VOL. 2), pp.274–302, Oxford: Eolss Publishers, 2007. ISBN 9781848269217. URL: http://www.eolss.net/
Julian D. Reynolds, Catherine Souty-Grosset, C. SOUTY-GROSSET, F. GHERARDI (2012). Human-mediated threats to crayfish survival ' environmental degradation, climate change and translocations. In: Management of freshwater biodiversity: crayfish as bioindicator, Cambridge, UK; New York, Cambridge University Press, 2012, ISBN978-0-521-51400-2.
Collins, P. Williner V. & Giri F. "Trophic relationships in Crustacea Decapoda of a river with a floodplain". In: Elewa A.M.T. (Ed.), "Predation in organisms", Springer, Berlin.
Wyatt T.D. (2011) “Pheromones and behaviour”. In: Breithaupt T. & Thiel M. (editors) “Chemical communication in crustaceans. Springer, Berlin.
Thiel M. & Lovrich G.A. (2011) “Agonistic behaviour and reproductive biology of squat lobsters.” In: Poore G.C.B., Ahyong S. & Taylor J.(editors) “The Biology of Squat Lobsters”, CSIRO.
Weissburg M. (2011) “Death from downstream: chemosensory navigation and predator‐prey processes”. In: Bronmark C., “Chemical ecology of aquatic systems”, Oxford University Press
D. Simberloff, D. Simberloff; J. Alexander; F. Allendorf; J. Aronson; PM. Antunes; S. Bacher; R. Bardgett; S. Bertolino; M. Bishop; TM. Blackburn, Non-natives: 141 scientists object., in Nature, vol.475, n.7354, luglio 2011, p.36, DOI:10.1038/475036a, PMID21734689.