Finlay Currie esordì ventenne nel 1898, sui palcoscenici della natia Edimburgo, e negli anni successivi recitò a Londra e New York, quindi trascorse dieci anni in Australia[1]. Si fece un nome come commediante-cantante, formando un duo artistico di successo con la moglie Maude Courtney (nata nel 1884), star americana della commedia musicale, con la quale presentava spettacoli alternanti canzoni e sketch comici[1].
Currie debuttò nel cinema nel 1932 con L'albergo del terrore (1932), da un soggetto di Edgar Wallace, e da allora apparve regolarmente sullo schermo come incisivo caratterista dalla figura imponente, la folta capigliatura bianca e la voce tonante dall'accento tipicamente scozzese[1][2]. Tra i più significativi ruoli interpretati durante gli anni quaranta sono da ricordare quello del forzato Abel Magwitch, il burbero ma generoso galeotto che si rivela quale benefattore del protagonista Pip (John Mills) in Grandi speranze (1946), diretto da David Lean e tratto dal romanzo di Charles Dickens, e quello di John Brown, servitore della Regina Vittoria, in Un monello alla corte d'Inghilterra (1950).
Currie continuò a lavorare intensamente nel cinema anche negli anni cinquanta, partecipando a produzioni sia inglesi che americane, e specializzandosi durante il decennio in autorevoli figure storiche e letterarie. La sua presenza solenne e ieratica venne utilizzata ne L'isola del tesoro (1950), nel ruolo del capitano Billy Bones, in Quo vadis (1951), in cui impersonò San Pietro, in Ivanhoe (1952), in cui interpretò Cedric, padre dell'eroe protagonista (Robert Taylor), in Rob Roy, il bandito di Scozia (1954), e in Santa Giovanna (1957), nella parte dell'arcivescovo di Reims. Significativa e memorabile la sua partecipazione al kolossal Ben-Hur (1959) di William Wyler, nel ruolo dell'anziano Baldassarre, uno dei tre Re Magi, il cui cammino esistenziale incrocia a più riprese quello del tormentato Giuda Ben Hur (Charlton Heston), che Baldassarre tenta di dissuadere dai propositi di vendetta.
Divenuto uno dei più anziani attori al mondo ancora in attività[2], durante gli anni sessanta l'ultraottantenne Currie si rivolse sempre più spesso al piccolo schermo, ma fece ancora delle apparizioni cinematografiche in film come il poliziesco Assassinio al galoppatoio (1963) con Margaret Rutherford (Miss Marple), la commedia Billy il bugiardo (1963) e l'epico La caduta dell'Impero romano (1964), nel ruolo di un anziano senatore. L'addio al grande schermo avvenne con il ruolo del vecchio fabbricante di bambole in Bunny Lake è scomparsa (1965) di Otto Preminger, mentre l'ultima apparizione dell'attore, ormai novantenne, fu nell'episodio Vendetta for the Saint della serie Il Santo (1969), in cui impersonò Don Pasquali, un boss mafioso in fin di vita, accanto a Roger Moore.
Currie ebbe un unico figlio dalla moglie Maude Courtney, John Francis Courtney Currie, nato il 26 settembre 1906 a Melbourne durante il decennio in cui i genitori vissero e recitarono in Australia. Il matrimonio durò fino alla morte della Courtney, avvenuta nel 1959.
Currie morì il 9 maggio 1968, all'età di novant'anni, nella sua residenza di Gerrard Cross, nel Buckinghamshire.
Cinema
L'albergo del terrore (The Old Man), regia di H. Manning Haynes (1931)