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Fiat Veicoli Industriali
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La Fiat Veicoli Industriali era la divisione veicoli pesanti del gruppo FIAT S.p.A. prima della creazione dell'Iveco il 1º gennaio 1975.
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La storia
Riepilogo
Prospettiva
La Fabbrica Italiana Automobili Torino è stata costituita l'11 luglio 1899 a Torino con oggetto sociale di fabbricare e commercializzare ogni tipo di veicolo a motore. Per capire bene la situazione dell'epoca, occorre precisare che i costruttori non vendevano prodotti finiti, da mettere direttamente su strada come oggigiorno, ma vendevano solo telai che dovevano essere carrozzati presso uno specialista.
Dal 1903 al 1918
Il primo "autocarro" telaio fabbricato dalla F.I.A.T. risale al 1903, ed è il Fiat 24 HP. Munito di un motore biblocco 4 cilindri (due gruppi di 2) di 6370 cm³ da 24 HP, accensione con magnete bassa tensione, era dotato di un gran faro ad acetilene. Con una tara di 20 qli per un peso totale di 40 qli; una lunghezza di 5,25 m, questo veicolo aveva due particolarità:
- il cambio 4 marce e retromarcia, era fissato al centro della struttura, sotto il telaio, collegato al motore con un albero di trasmissione,
- il motore era posto a sbalzo sull'asse anteriore, sotto il posto di guida.
Questa configurazione rivoluzionaria lasciava prevedere le produzioni contemporanee, con un secolo in anticipo.
I carrozzieri dell'epoca hanno realizzato su questa struttura e su ordine dei clienti delle versioni di vario tipo, autocarro ed autobus. Essendo la qualità di fabbricazione molto elevata, il successo fu immediato. Nel 1908 dalla fabbrica torinese usciranno un centinaio di veicoli, nel 1914 1500 unità e con il primo conflitto mondiale imminente la domanda andava crescendo per arrivare a più di 17.000 pezzi nel 1917.
La F.I.A.T. era già uno dei più importanti produttori di veicoli industriali e militari dell'epoca. Nel 1907, non intende lasciare passare l'opportunità di fabbricare autobus a due piani e, partecipando alle gare d'appalto di grandi società di trasporto pubblico, presenta 2 modelli, un tipo leggero con una capacità di 16 viaggiatori seduti, il Fiat 18/24 HP, ed un modello di gran lusso per 36 passeggeri seduti, il Fiat 24/48 HP. Questi veicoli potevano raggiungere la velocità incredibile per i tempi di 39 km/h

Nel 1908, la Fiat continua a disporre nuovi motori per automezzi pesanti, il 35/45 HP, 6 cilindri in due blocchi di 3. I veicoli di quest'epoca disponevano di trasmissioni a catena. Ma la Fiat aveva già trovato un'applicazione industriale all'invenzione del matematico milanese Gerolamo Cardano (1501-1576), che ha descritto il giunto articolato intitolato a suo nome in un trattato intitolato De subtilitate rerum del 1550. In linguaggio Fiat questo tipo di giunto è chiamato giunto omocinetico. L'azienda lo utilizzava già nelle automobili e dal 1910 lo impiegò anche sui camion, cosa che porterà ad un abbandono prematuro delle catene.
Nel 1909, la Fiat studia, su ordinazione dell'esercito del Re d'Italia, un nuovo autocarro polifunzionale, trasporto di truppe e di materiale, e presenta il famoso Fiat 15 che vide per la prima volta la pompa a benzina su questo tipo di veicolo in sostituzione di un'alimentazione per gravità. Questo tipo 15 conoscerà un successo enorme e sarà declinato in versione 15 bis, chiamato tipo Libia, e 15 ter dotato di un motore più potente. Gli faranno seguito il Fiat 18BL, robusto camion di 6t, con un motore di 38/40 hp moderno a 4 cilindri monoblocco, ma ancora dotato di catene sotto carter e di gomme piene, giudicate più sicure dallo Stato Maggiore dell'Esercito. Il Fiat 18BL sarà fabbricato in 20.000 esemplari, cifra enorme per l'epoca, e sarà in dotazione presso molti eserciti durante la grande guerra del 1914/18.
Nel 1911, la Fiat lancia un nuovo veicolo molto innovativo, il Fiat F2. Autocarro leggero di 1,78 t di peso per una portata di 1,0 t, possiede un ponte posteriore senza catene, un nuovo motore monoblocco 4 cilindri di 15/20 HP, un'accensione con magnete ad alta tensione e ruote con pneumatici. Questo modello rivoluzionario fu commercializzato per una decina d'anni in molti paesi.
Nel 1915, Gianni Agnelli, fondatore della Fiat, crea la S.I.T.A. - Società Italiana di Trasporti Automobili - la prima impresa al mondo nel suo tipo, che garantisce il trasporto delle persone e delle merci.
Dal 1918 al 1945
Nel 1918, F.I.A.T. semplifica la sua denominazione, che prima doveva essere scritta in lettere maiuscole con un punto tra ogni lettera, con la semplice denominazione Fiat S.p.A.
Anni venti

Nel 1925, la Fiat sviluppa la prima spazzatrice su autocarro, la Fiat 603. È nel 1929 che la Fiat decide di separare la fabbricazione e la commercializzazione degli autocarri da quella delle automobili commerciali e camionette - i veicoli derivati che corrispondono agli LCV odierni col marchio Fiat Professional - creando il consorzio Fiat Veicoli Industriali che raggruppa le produzioni di Fiat, S.P.A. (Società Piemontese Automobili) e Ceirano; questo consorzio diventerà in seguito una divisione V.I. del gruppo FIAT S.p.A..
Nello stesso tempo, la Fiat crea una vera rete commerciale e d'assistenza. La Fiat dispone allora di una gamma completa di prodotti per rispondere a tutte le richieste dei mercati mondiali, che vanno dalla Fiat 509 con 300 kg di portata al grande SPA 31 con i suoi 3000 kg passando dal Fiat 605 del 1926 con il famoso motore benzina 6 cilindri di 3446 cm³.
Nel 1929, appare un nuovo autocarro di portata media di 2,5 t - il Fiat 621. Quest'autocarro conoscerà un successo mai uguagliato. Infatti, sarà fabbricato non soltanto in Italia, ma anche in Polonia e Russia in quasi 50.000 esemplari in varie versioni fra cui una elettrica ed a gasogeno, dotato di un motore Fiat benzina 6 cilindri di 2516 cm³ e 44 CV con valvole laterali. Il Fiat 621 sarà il primo autocarro venduto con una cabina chiusa. Poco dopo appare il Fiat 621P, il primo autocarro a 3 assi con una portata di 3500 kg. Molte altre versioni seguirono fino al 1939. Sarà il primo autocarro ad essere regolarmente importato in Francia.
Caratteristiche tecniche del Fiat 621 del 1929:
- Motore Fiat 122A 6 cilindri diesel di 2516 cm³ - 44 CV - velocità max: 56 km/h
- PTC: 4,8 t - peso a vuoto: 2,96 t - autonomia: 400 km su strada, 340 km in fuoristrada
Anni trenta
Dal 1906, la Fiat studiava la motorizzazione diesel, in collaborazione con l'ingegnere tedesco Rudolf Diesel. Per quanto ci fossero stati utilizzi di questo motore sia in campo navale che aeronautico che ferroviario bisognerà aspettare il 1931 per vedere il primo autocarro con un motore diesel, il Fiat 632N (N che vuole dire Nafta, questo segno rimarrà su tutti gli autocarri Fiat della serie 600, fino al 1975). Camion molto bello (che ispirerà d'altronde Marius Berliet) con un motore diesel 4 cilindri ad iniezione diretta di 5570 cm³ a valvole in testa da 60 CV a soli 1800 giri/mn.
Il primo camion pesante, un vero gigante della strada, sarà, nel 1931, il Fiat 634N, dotato di un motore 6 cilindri di 8355 cm³ e 80 CV a 1700 g/min. Questo autocarro diventerà uno standard sulle strade dei paesi europei poiché è il primo ad offrire:
- ruote tipo artiglieria,
- una distribuzione elettrica a 24 volt,
- un lettino per l'autista per i lunghi percorsi.
Solo 7 anni più tardi Louis Renault offrirà la stessa comodità sul suo nuovo autocarro 3 assi, l'AFKD.
Il Fiat 618C è in realtà la versione coloniale dell'autocarro civile 618 del 1934. Fu prodotto a partire dal 1935 per le forze armate italiane in previsione della campagna dell'Africa Orientale. 1358 esemplari del Fiat 618C furono utilizzate sul solo fronte nord, e molti altri in Somalia. Un problema di surriscaldamento del motore portò la Fiat ad effettuare alcune modifiche. In occasione degli esercizi effettuati nel maggio 1938 in Libia, il 618C fu giudicato poco adeguato per un'utilizzazione coloniale, a causa dei rapporti di trasmissione lunghi e di una velocità eccessiva. L'autocarro tuttavia fu implicato nella guerra civile di Spagna con più di 1700 esemplari. La sua produzione cessò nel 1937 e fu sostituito dal CL39. Rimane un solo esemplare del 618C, conservato al Museo Storico della Motorizzazione Militare Italiana.
Nel 1937, l'Italia impone nuove norme che fissano le caratteristiche dimensionali di ogni categoria specifica per i veicoli di trasporto. Per i veicoli industriali, esisteranno 3 categorie, il tonnellaggio leggero, medio ed i pesanti.
Per la Fiat, la prima categoria è molto fornita, tra i veicoli derivati dalle macchine ed i piccoli autocarri: 614 - 618 - 508 - 500 Topolino Belvedere - 508C (che sarà costruita in Francia come Simca 1100). La seconda categoria viene coperta con i nuovi Fiat 621, ma, per i pesanti, il sistema della cabina a musone diventa sfavorevole.
Nel 1939 la Fiat presenta un nuovo concetto per i suoi autocarri, la cabina avanzata, riprendendo l'idea del primo Fiat 24HP del 1903. Quest'innovazione mondiale farà storia ed al giorno d'oggi ci si stupisce quasi di incrociare ancora alcuni rari autocarri a musone, come gli autocarri americani. Questi nuovi automezzi pesanti saranno i padroni della strada, il medio Fiat 626N ed il pesante Fiat 666N. I Fiat 626 e 626N furono gli autocarri più diffusi tra quelli a cabina unificata, costruiti dal 1939 e ancora in produzione nel dopoguerra.
Una versione militare con motore a benzina, il Fiat 626BLM, fu sviluppata, e dimostrò qualità eccellenti, in particolare grazie alla grande flessibilità del suo motore a carburatore. La versione ambulanza del 626N fu particolarmente diffusa nell'ambito delle unità sanitarie del Regio Esercito.
Caratteristiche tecniche: Motore Fiat 326 - 6 cilindri diesel di 5750 cm³ - 70 CV a 2200 g/mn - velocità max: 63 km/h PTC: 7.6 t - peso a vuoto: 3,16 t.
Questo veicolo fu anche utilizzato da altri eserciti: la Francia ne aveva ordinati 1650 prima della guerra, ma solo 700 furono consegnati. Durante l'occupazione tedesca, un impulso fu dato allo sviluppo del Fiat 626GL a gasogeno. Una serie, battezzata Fiat 628N con carrozzeria Einheit fu costruita specialmente per la Wehrmacht: 3323 esemplari furono consegnati ai tedeschi nel 1944, e 23 nel gennaio 1945.
I Fiat 666 e 666N appaiono nel 1940. Erano la versione pesante del Fiat 626N. La versione a benzina, 666BM, non entrò mai in produzione. La versione del Fiat 666 a 4 ruote motrici, 665NM, utilizzava numerosi componenti comuni con i 666, per evidenti ragioni di costi e facilità nel reperire i ricambi. Nel 1944, durante l'occupazione tedesca, 79 Fiat 666N e 2 Fiat 665N furono consegnati alla Wehrmacht.
Caratteristiche tecniche: Motore Fiat 366 - 6 cilindri diesel di 9365 cm³ - 105 CV al 2000 tr/mn - velocità max: 50 km/h PTAR: 22,2 t - peso a vuoto: 6,0 t - autonomia: 390 km su strada, 350 km in qualsiasi terreno.
I Fiat 626N e 666N ebbero un successo commerciale enorme. Non è sbagliato affermare, come hanno detto gli specialisti dell'epoca, che erano senza concorrenza. Declinati in tutte le versioni possibili, 4x2, 4x4, 6x2, 6x4, telai per autobus, questi modelli imporranno il servofreno pneumatico a tutti i loro futuri concorrenti; dotati di motori robusti, affidabili e parchi, i famosi 6 cilindri di 5750 cm³ e 9365 cm³.
Seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale scoppia nel 1939 e la Fiat V.I., come tutti i produttori dei paesi in guerra, militarizza le sue produzioni. È la filiale SPA che fabbrica tutta la gamma pesante e le produzioni militari. Il veicolo più tipico di questo periodo è senza alcun dubbio il Fiat 727, vero half-track di fanteria dalla linea impressionante con le sue ruote anteriori enormi ed il suo assale posteriore cingolato. Durante il 1942, la Fiat commercializzerà il primo veicolo elettrico, l'autocarro leggero Fiat 621E che avrà anche una versione a gasogeno. La Fiat offrirà una versione anche a gas naturale, il Fiat 634G.
Durante i primi anni del secondo conflitto mondiale, la produzione nelle fabbriche Fiat e S.P.A. è cresciuta molto. Ma il 21 novembre 1942, la fabbrica Fiat SPA è bombardata e quasi distrutta. Nel 1943, tocca a Mirafiori ad essere quasi distrutta. Alla Fiat restavano le sole fabbriche situate nella città di Torino, come il Lingotto che tutto sommato sarà poco danneggiato in occasione del bombardamento di marzo 1944. Nel giugno 1944, i bombardamenti toccano di nuovo la fabbrica di Mirafiori, che era stata appena ricostruita. Bisognerà aspettare il 1950 perché Vittorio Valletta, diventato Presidente ed Amministratore delegato del gruppo Fiat S.p.A., dichiari che "la Fiat è ricostruita".
Dal 1945 al 1974



Malgrado la grave crisi finanziaria e morale che seguì la fine della guerra, la Fiat aveva conservato attivi i suoi uffici studi ed aveva messo a punto un piano di rilancio con nuovi modelli di automobili, autocarri, trattori agricoli, macchine di lavori pubblici, treni, aerei ed autobus. Più che mai lo slogan "terra mare cielo" si confermava.
A partire dal 1949 nascono i nuovi modelli medi e pesanti con cabina avanzata (detta unificata):
- i medi Fiat 639N e 640N dotati del motore Fiat 364 - 6 cilindri di 6032 cm³ e 72 CV a 2200 g/mn;
- i pesanti Fiat 670N e 680N, dotati del motore Fiat 368 - 6 cilindri di 10.170 cm³ a 1800 g/mn.
Il nuovo piccolo Fiat 615N conserva invece la cabina semi-arretrata.
Nel 1952 l'Italia adotta un nuovo codice della strada ed impone nuove prescrizioni. È così che appare un nuovo modello che sarà l'autocarro più apprezzato del mondo, il Fiat 682N, chiamato il re dell'Africa.
In questo panorama generale non bisogna dimenticare i modelli a 3 o 4 assi, disponibili come autocarro o trattore stradale:
- Fiat 690N
- Fiat 691N
Pochi autisti di quell'epoca sanno che all'estero i mezzi pesanti non superavano i 320 q di PTT, e disponevano di motori poco potenti, raramente più di 140 CV.
All'epoca erano rari gli autocarri che, come i Fiat, gli OM o i Lancia, scalavano i valichi per transitare in Italia.
Nella stessa serie, la Fiat presentò il primo vero camion da cantiere, il 693.
La serie 600 degli anni sessanta si guadagnerà, da parte dei suoi utenti, la fama di essere indistruttibile. Non è raro vederne ancora sulle strade italiane ma soprattutto in Africa ed in Asia, in condizioni spesso precarie, ma sempre in servizio per utilizzi sovente impegnativi. Dal 1975 la produzione confluisce nella neonata IVECO.
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Le grandi date della storia della Fiat V.I.
Riepilogo
Prospettiva
- 1899 – creazione della F.I.A.T.
- 1903 - primo veicolo industriale: il Fiat 24 HP,
- 1925 - la Fiat acquista il produttore S.P.A (Società Piemontese Automobili) alla Fam. Ansaldi
- 1929 - creazione del consorzio Fiat V.I. (Fiat Veicoli Industriali) che comprende la Fiat (settore veicoli commerciali) che controlla S.P.A. e Ceirano. (Scat-Ceirano).
- 1930 - la Fiat VI coordina la pianificazione dei suoi prodotti, fabbricazione di parti comuni e vendita per tutti i tipi. La gamma dei prodotti Fiat copre i veicoli di una portata di 300 kg fino ai camion pesanti di 10 tonnellate e gli autobus da 16 a 40 posti.
- 1931 - la Fiat prende una partecipazione in Ceirano ed integra Ceirano in S.P.A..
- 1933 - OM (Officine Meccaniche ex automobili Züst) è rilevata dalla Fiat e le fabbriche di Brescia e Suzzara sono integrate in Fiat Veicoli Industriali. La fabbricazione di automobili Om-Züst è abbandonata. OM si dedica agli autocarri civili e al materiale ferroviario.
- 1935 - la Fiat acquista il 100% di Ceirano e ne affida la direzione a OM. Gli impianti Ceirano iniziano la fabbricazione di autocarri S.P.A.
- 1937 - fusione delle unità OM Milano ed OM Brescia.
- 1947 - S.P.A. assicura la fabbricazione di tutti i veicoli pesanti della Fiat nella fabbrica di Stura.
- 1949 - la Fiat-SIMCA rileva il costruttore francese UNIC.
- 1952 - Creazione di DINA in Messico per la fabbricazione locale degli autocarri Fiat 682N e 682T
- 1956 - UNIC assorbe la filiale francese degli autocarri Saurer, famoso marchio di autocarri svizzeri.
- 1961 - 1o accordo di cooperazione con il carrozziere tunisino STIA per strutture d'autobus.
- 1967 - secondo accordo con la tunisina STIA per l'assemblaggio locale di autocarri Fiat V.I.
- 1966 - la Fiat V.I. assorbe la sua filiale francese UNIC.
- 1969 - la Fiat rileva la casa automobilistica Lancia e la divisione Lancia Veicoli Industriali passa sotto il controllo Fiat V.I. - Inizio della fabbricazione in Argentina dei modelli Fiat 619N - 619N3E, Fiat 697N e 697T con un PTC di 45 t.
- 1970 - la società Lancia Veicoli Industriali viene chiusa cedendo il posto alla Lancia Veicoli Speciali, divisione della Fiat V.I. fino al 1975.
- 1973 - Alfa Romeo cede il 43% del capitale di FNM (Fàbrica Nacional de Motores), la sua filiale brasiliana di camion alla Fiat V.I.
- 1975 - creazione di IVECO e scomparsa lenta dei prodotti specifici di ogni marca.
- 1976 - Alfa Romeo è rilevata dalla FIAT e FNM diventa filiale al 100% di FIAT V.I.
Il seguito della storia si chiama Iveco.
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Lista dei modelli Fiat Veicoli Industriali
Riepilogo
Prospettiva
I modelli fino al 1930
I modelli tra il 1930 e il 1945
I veicoli leggeri dal 1945 al 1968
I camion Fiat - OM
Tutti i camion da meno di 10t di P.T.T. fino al 1972 sono dei prodotti OM (di proprietà Fiat dal 1933): erano commercializzati in Germania come Büssing-OM, in Svizzera come Saurer-OM, in Austria come Steyr-OM e in Francia come Unic-OM. Si tratta della "serie zoologica":
- Leoncino : 1950 - 1972
- Lupetto : 1958 - 1972
- Tigrotto : 1957 - 1972
- Cerbiatto : 1963 - 1972
- Orsetto : 1966 - 1972
- Daino : 1967 - 1972
Dal 1972 le serie con nomi "zoologici" vennero sostituite dalle serie numeriche da 50 a 100. Fabbricate nello stabilimento OM di Brescia con motori OM e Fiat, erano venduti sotto i marchi Fiat, OM e OM-Unic. A partire dal 1975 venduti anche dalla Magirus, con motori Deutz, i tipi 50, 60, 75. La serie esiste in versione cabina doppia e tripla.
Dal 1976 le cabine sono basculanti. Venduti in Svizzera sotto il marchio Saurer-OM, tipi 110,130,150, e costruiti in Austria dalla Steyr-OM.
La serie Fiat PC 4x4
Serie PC - Veicoli 4x4 tutto terreno civili e militari - Fabbricati nella fabbrica Lancia Veicoli Speciali di Bolzano
Nel 1976 il camion Fiat 75 PC 4x4 partecipa al primo giro del mondo in camion realizzato da Cesare Gerolimetto e Daniele Pellegrini, impresa riconosciuta nel libro del Guinness dei primati edizione 1982.
La serie Daily
Il Daily nasce nel 1978, già in era Iveco. Inizialmente sono stati fabbricati a Brescia e commercializzati con marchio Fiat (fino al 1983), Iveco, Unic e Magirus.
Il Daily è costruito in Italia, Spagna, Cina, Brasile, Argentina, Serbia e Russia. I motori sono dei Fiat-Sofim serie 8140 da 2,5 - 2,8 - 2,3 e 3,0 l di cilindrata, diesel, turbo diesel e Unijet. L'ultima serie è equipaggiata da motori Iveco F1CE da 3.0 l di cilindrata Euro 5.
La serie dei medi "Z" - Zeta
Successori dei Fiat-OM 50 / 100 (Tipo Fiat/OM/Magirus/Unic 50 - 100) Tutti i modelli 50/100 dal 1982 saranno rimarchiati Iveco
Nel 1977, modifiche tecniche e di carrozzeria, integrazione della Magirus Deutz. Nel 1979, modifiche estetiche e nuova calandra. Nel 1982, modifiche della gamma 2ª serie. Nel 1985, modifiche della gamma 3ª serie TurboZeta. Nel 1987, modifiche della gamma 4ª serie.
I veicoli speciali
Veicoli militari, speciali e da cantiere dopo il 1950
La gamma di autocarri pesanti dal 1949 al 1975
SERIE 640 & 670
SERIE 680
SERIE 619
SERIE Camion 6x2 : 690 - 691 - 180
SERIE Camion super pesanti 6x4 : 693 - 697 - 300 - 330
FNM 130 (Brasile) 13 t con la cabina precedente della gamma media - 1974 - motore OM CP3 - 7412 cm³ 145 CV 13,0t
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I camion Fiat V.I. fabbricati all'estero
- In Francia la Unic-Fiat ha assemblato la gamma media e fabbricato i motori Fiat per il gruppo oltre ad aver distribuito tutta la gamma dei modelli fino al 1978.
- Fino al 1989 in Nigeria, fabbricazione del Fiat tipo 682 "baffo".
- Fabbricazione in Argentina dal 1969, produzione veicoli Fiat, 619 - 697 - 673[1] - 150[2] - 190-29[3] - 190-33[4] - poi tutta la gamma Iveco.
- Fabbricazione in Brasile fino al 1990 dei camion FNM-Fiat, poi dal 2000 inizio produzione modelli unificati Iveco.
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Archivio
L’archivio dell’azienda è conservato presso il Centro storico Fiat [5] nel fondo Fiat - OM (estremi cronologici: 1849 - 1983)[6].
Note
Bibliografia
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