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Prospettiva
Festival di Sanremo 1960
10º Festival della canzone italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il decimo Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 28 al 30 gennaio 1960 in contemporanea radio e tv dalle ore 22 con la conduzione di Paolo Ferrari ed Enza Sampò.
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La direzione artistica dell'evento fu affidata a Ezio Radaelli, alla sua prima esperienza come organizzatore del Festival, nonché futuro ideatore del Cantagiro. La regia fu curata da Vittorio Brignole e l'orchestra fu diretta dai maestri Cinico Angelini e Marcello De Martino. Quest'edizione del Festival ebbe un grandissimo successo di pubblico, in quanto fu vista in eurovisione da circa 30 milioni di persone.
A vincere il Festival fu la canzone Romantica, con la versione melodica di Renato Rascel e quella più vivace dell'urlatore Tony Dallara, che Rascel aveva scritto ispirandosi alla sua allora compagna Huguette Cartier, la quale lo accompagnò per tutta la durata della manifestazione.[1]
L'edizione 1960 vide l'esordio in gara della diciannovenne Mina, agli albori della sua carriera (ma con già all'attivo un primo posto in hit parade), con le canzoni È vero (cantata in abbinamento con Teddy Reno) e Non sei felice (in coppia con Betty Curtis).
Se Domenico Modugno, in coppia questa volta con Teddy Reno e dato per favorito, avesse vinto sarebbe stata la terza vittoria consecutiva. Commentò sportivamente di essere "sereno" e "felice" egli stesso della fine di quello che ormai era divenuto il mito della sua "invincibilità".[1] Nella serata finale Domenico Modugno non si presentò, essendosi addormentato a causa di un calmante.
La vera rivelazione risultò Joe Sentieri che riscosse un buon successo di vendite con Quando vien la sera, cantata in abbinamento con Wilma De Angelis, ed È mezzanotte, eseguita in tandem con Sergio Bruni.[2] Buono il riscontro per quest'ultimo anche per Il mare (eseguito assieme a Giorgio Consolini), che diventerà un piccolo classico del suo repertorio.
Un piccolo caso (senza conseguenze di rilievo) fu sollevato da Irene D'Areni, che a manifestazione conclusa fece causa agli organizzatori della stessa sostenendo di aver loro pagato del denaro per poter partecipare.[3]
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Partecipanti

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Classifica, canzoni e cantanti
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Regolamento e serate



La manifestazione si svolse in tre serate:
1ª Serata: vennero eseguite le prime 10 canzoni in gara, delle quali la giuria ne scelse 5 che ebbero accesso alla finale.
2ª Serata: vennero eseguite le altre 10 canzoni in gara, delle quali la giuria ne scelse 5 che ebbero accesso alla finale.
3ª Serata: vennero rieseguite le 10 canzoni che avevano avuto accesso alla finale e, dopo la votazione, vennero premiate la prima, la seconda e la terza classificate.
I 389 giurati (diversi ogni sera) erano costituiti da 189 persone estratte fra il pubblico presente in sala e 200 persone, dislocate in 20 città italiane, che giudicavano attraverso la televisione. Le canzoni venivano inoltre cantate nella stessa sera da due interpreti diversi.
Piazzamenti in classifica dei singoli
Orchestra
- Orchestra Della canzone diretta dal maestro Cinico Angelini[5] (artisti Fonit Cetra, Durium, La voce del padrone, Parlophon, Philips, Vis Radio).
- Orchestra diretta dal maestro Marcello De Martino (artisti CGD, CAR Juke-Box, Columbia, Dischi Ricordi, Italdisc, Music, RCA Italiana).
Dettagli delle esecuzioni
- L'unica donna tra i 44 orchestrali del Festival era l'arpista Ebe Mautino dell'orchestra Angelini: l'arpeggio che chiude l'esecuzione di Libero fu una sua trovata (nata per caso).
- La parte fischiettata di Notte mia, nell'esecuzione dell'Orchestra Angelini, è stata eseguita dal trombettista Nini Rosso.
- Il quintetto vocale Trovadori che ha affiancato Sergio Bruni nell'interpretazione de Il mare proviene dal Gruppo Corale Bergamasco.
- Il grido dei gabbiani nell'esecuzione di Libero (Orchestra De Martino) era ottenuto da uno speciale strumentino di legno, usato dai cacciatori e suonato dal sassofonista Molteni.
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Organizzazione e direzione artistica
Organizzazione: Associazione Turistico Alberghiera ATA
Direzione artistica: Ezio Radaelli
Note
Bibliografia
Altri progetti
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