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cantante italiano (1924-2011) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gino Latilla, all'anagrafe Gennaro Latilla (Bari, 7 novembre 1924 – Firenze, 11 settembre 2011), è stato un cantante italiano.
Gino Latilla | |
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Gino Latilla (1954) | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Musica leggera |
Periodo di attività musicale | 1947 – 2008 |
Etichetta | Fonit Cetra, Mia Records |
Album pubblicati | 5 |
Cresciuto alla scuola del padre (il cantante Mario Latilla), Gino Latilla esordì negli anni della seconda guerra mondiale al Teatro Manzoni di Bologna con Mailù.
Nel dopoguerra fu in tournée in Germania e negli Stati Uniti per poi essere assunto in Rai come "cantante della radio" nel 1952, grazie all'interessamento del maestro Cinico Angelini, che lo volle nella sua orchestra dopo aver ascoltato alla radio Gigolette (1951). Proprio Angelini lo soprannominò "il mio errore", per averlo ritenuto "non idoneo" in un precedente provino. Nel 1953 ebbe una parte nel film musicale italiano Dieci canzoni d'amore da salvare di Flavio Calzavara, cantando insieme ad altri cantanti famosi dell'epoca quali Nilla Pizzi, Giacomo Rondinella e Franco Ricci. Muore a 86 anni a Firenze, la mattina dell'11 settembre 2011 all'ospedale Santa Maria Nuova; due giorni dopo i funerali, sempre a Firenze, nella chiesa di Santa Caterina da Siena.[1]
Numerosi i suoi successi, riscossi nelle varie edizioni del Festival di Sanremo, da "Malinconica Tarantella" (1952) a Vecchio scarpone (1953, con Giorgio Consolini) al doppio trionfo del 1954 con Tutte le mamme (insieme a Giorgio Consolini) ed ... E la barca tornò sola (con Franco Ricci), rispettivamente prima e terza classificata, dai duetti con la futura moglie Carla Boni - Casetta in Canadà (1957) e Timida serenata (1958) - a Amare un'altra (con Nilla Pizzi), Io sono il vento (1959, con Arturo Testa) ed Il mare nel cassetto (1961, con Milva).
Fu protagonista anche al Festival internazionale della canzone di Venezia, dove vinse nel 1955, insieme alla Boni e al Quartetto Cetra, con Vecchia Europa.[2][3]
Fra gli altri successi, si ricordano Amico tango (1953, con la Pizzi), Tchumbala bey (1954, musica di Fred Buscaglione e testo di Leo Chiosso), Marietta monta in gondola (1954) e Serenatella sciue' sciue' (1957), entrambe queste ultime con la Boni. Colse l'ultimo trionfo, in coppia con la moglie, al Festival della canzone napoletana del 1961, con Tu sì comm'a 'na palummella, bissando il successo ottenuto del 1955 con E stelle è Napule (con Boni e Maria Paris).
Nel 1957 ha un ruolo importante nel film di Armando Fizzarotti Presentimento, protagonista il divo dei fotoromanzi Rosario Borelli. Nel 1959 Latilla ha fatto parte del cast del film musicarello Destinazione Sanremo, diretto da Domenico Paolella e incentrato sul festival di Sanremo 1959.
Negli anni sessanta Gino Latilla abbandonò temporaneamente la carriera artistica per lavorare come dirigente della Rai, prima a Roma e poi a Firenze. Per la televisione italiana ha seguito anche le vicende calcistiche della Fiorentina, della Pistoiese e di altre squadre toscane.
Tornò a calcare i palcoscenici negli anni ottanta, formando, insieme a Nilla Pizzi, Carla Boni e Giorgio Consolini, il gruppo Quelli di Sanremo.
Dopo esser stato fidanzato con Nilla Pizzi, nel 1958 Latilla sposò la cantante Carla Boni, dalla quale ebbe due figli e da cui in seguitò si separò.
Il suo nome è presente nella lista degli appartenenti alla loggia massonica P2 ritrovata nel 1981 nella proprietà la "Giole" di Licio Gelli (tessera n. 41).[4]
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