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principe delle Asturie Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Favila di Pelagio (Favila anche in spagnolo, Fàfila in catalano, Fávila in galiziano e in portoghese; 715 circa – Cangas de Onís, 739) è stato il secondo principe delle Asturie dal 737 al 739.
Favila | |
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Illustrazione del XVIII secolo di Favila in Retratos de los reyes de España. | |
Principe delle Asturie | |
In carica | 737 – 739 |
Predecessore | Pelagio |
Successore | Alfonso I |
Nome completo | Favila di Pelagio |
Nascita | 715 circa |
Morte | Cangas de Onís, 739 |
Sepoltura | Iglesia de la Santa Cruz, Cangas de Onís |
Padre | Pelagio |
Madre | Gaudiosa |
Consorte | Froleba |
Religione | Cristianesimo |
Favila era figlio del principe delle Asturie Pelagio e di sua moglie Gaudiosa, di cui non si conoscono gli ascendenti, come viene riportato nel Sebastiani Chronicon.[1]
Secondo la leggenda Pelagio era un nobile, figlio del duca Favila e nipote del re visigoto Chindasvindo; secondo il principe dei genealogisti spagnoli, Luis de Salazar y Castro, nella sua Historia Genealógica de la Casa de Lara, Volume 1 riporta che Pelagio era figlio del duca di Cantabria, Favila, fratello del re dei Visigoti Chindasvindo;[2] anche la Cronica de Alfonso III conferma che Pelagio era figlio di Favila, di stirpe reale;[3] mentre il Chronicon Albeldense riporta che Pelagio era figlio di Veremondo e nipote del re dei Visigoti Roderico.[4]
Secondo La web de las biografias Favila fu al seguito del padre, Pelagio, durante le operazioni militari, dopo la battaglia di Covadonga.[5]
Suo padre Pelagio, che non si proclamò mai re, aveva stabilito il governo e la corte a Cangas de Onís, dove morì nel 737, dopo diciannove anni di regno, e fu sepolto nella chiesa di Santa Eulalia ad Abamia (territorio Cangas in ecclesia Sanctæ Eulaliæ de Velapnio), che egli aveva fondato, nei dintorni di Cangas de Onís come riporta il Sebastiani Chronicon.[6]
Alla morte del padre, Favila gli succedette, come confermano sia il Sebastiani Chronicon,[7] che il Chronicon Albeldense,[4] la Cronica de Alfonso III[8] e la Cronica Rotensis.[9]
Favila, fu il successore politico di suo padre nel territorio asturiano, mantenendo il titolo di principe.
Governò per soli due anni, morendo prematuramente, secondo la leggenda, a causa delle ferite che aveva riportato nella lotta con un orso, che aveva affrontato, durante una partita di caccia, con il solo coltello.[5]
La morte causata dall'orso viene confermata da tutte le cronache.[7][8][9][10]
La cosa più probabile fu invece che fu un assassinato dalla nobiltà che poté eleggere un nuovo principe:[5] suo cognato Alfonso duca di Cantabria, sposato con sua sorella Ermesinda, che divenne re del Regno delle Asturie, come viene confermato da tutte le cronache,[4][7][8][9] e, per la prima volta, di farsi chiamare re.
Favila fu sepolto accanto a sua moglie Froleba nella chiesa della Santa Croce fatta erigere da Favila stesso, nel 737) a Cangas de Onís, capitale del regno, come riporta il Sebastiani Chronicon.[6]
Favila aveva sposato Froleba, di cui non si conoscono gli ascendenti, citata nel Sebastiani Chronicon.[7]
Favila dalla moglie Froleba non risulta aver avuto figli.[11][12]
Favila e Froleba, a quanto risulta dalle iscrizioni nella fondazione della chiesa della Santa Croce, però avevano avuto dei figli di cui non si hanno altre notizie, ma che secondo il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia furono esclusi dalla successione sul trono a favore del loro zio, Alfonso.[13]
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