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pittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ettore Burzi (Budrio, 16 gennaio 1872 – Lugano, 28 marzo 1937) è stato un pittore italiano naturalizzato svizzero.
«"malinconico silenzio - hostinato rigore"»
Burzi nasce a Budrio (BO), un piccolo paese a circa 19 km ad est di Bologna, il 16 gennaio 1872, da Giovanni possidente, di origine greca e da Carolina nata Cavalieri, casalinga, di Chioggia.
Nel biennio 1889-1891 frequenta l'Accademia d'Arte di Bologna. Si sposta, verso la fine del 1891, a Chioggia, città della madre e poi, nel 1892, si trasferisce a Venezia. Burzi rimane a Venezia per 10 anni, dal 1892 al 1902 ed abita alle Fondamenta Sant'Agnese, Sestiere di Dorsoduro, Palazzo Orio, al n. 880. Qui frequenta ancora, per 3 anni, la vicina Accademia di Belle Arti e conosce il pittore Mario de Maria (1852-1924), Marius Pictor, di Bologna pure lui, che abita alle Zattere, San Trovaso, al n. 1410 e che rimane, come lui, 10 anni a Venezia dal 1892 al 1902, dopo l'esperienza romana del movimento In arte libertas.
Da Venezia, Burzi si sposta continuamente per le sue esposizioni, in tutta Italia, Bologna, Roma, Ferrara, Forlì, Genova, Torino, Verona, Venezia, Livorno, Firenze, Milano: 1896, a Bologna, Società di Belle Arti, Francesco Francia, 1897, Esposizione a Ferrara; a Bologna, alla Società di Belle Arti, Francesco Francia; a Verona, a Torino, dove interviene per lui il critico d'arte, Ugo Ojetti; 1901, Esposizione a Roma, Amatori e Cultori di Belle Arti, dove conosce la Contessa Anna Evangelisti, la sua prima autorevole mecenate e, attraverso lei, il Presidente della Società, Pisani, che gli acquista, per i Reali d'Italia, due quadri; a Firenze, Società d'Arte; a Venezia, Esposizione Internazionale d'Arte; a Milano, La Permanente; 1902, a Bologna, Società d'Arte, Fr. Francia, dove intervengono Giulio de Frenzia nel Resto del Carlino e Ascanio Forti nel Bruscolo; e di nuovo a Milano, alla Permanente.
Nel 1902 Burzi si sposta in Svizzera, a Lugano-Paradiso, dove lavora sua sorella minore, Bianca, in qualità di domestica e poi, definitivamente, nel vicino sedime collinoso del Tassino, nella Villa Donzelli in Via Montarina 10, dove acquista a latere lo chalêt, Beau-site, come suo studio-atelier, di fronte all'ex-Hotel San Gottardo. Diviene attinente di Ghirone - Val Blenio, e, nel 1905, sposa Ines Antonietta Pisoni, nata Ferrari, nobile benestante, da cui, nel 1908, ha due gemelli, Massimiliano (Max) ed Ettore.
Nel 1904, espone all'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia; a Roma, società di Belle Arti; al Glaspalast di Monaco di Baviera; alla Permanente di Milano, dove interviene il critico, Gustavo Macchi, infine, nel 1905, è presente ancora all'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia.
Da Lugano, Burzi incomincia a frequentare l'arte locale, ad esporre nella Svizzera tedesca e francese ed in Germania, oltre che nella vicina Lombardia, a Milano: espone ancora, come ogni anno, a Bologna alla Società d'Arte, Francesco Francia, solo fino al 1915;
Nel 1918, Burzi riceve, per lui e i suoi figli, la cittadinanza svizzera;
Burzi muore, nella sua Villa Donzelli in via Montarina 10, a Lugano, alle 22 del 28 marzo 1937, di cancro ai polmoni. Viene sepolto nel cimitero della città di Lugano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3670328 · ISNI (EN) 0000 0000 2794 8935 · ULAN (EN) 500432780 · GND (DE) 133698831 |
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