Ermes Ronchi
presbitero e teologo italiano (1947-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
presbitero e teologo italiano (1947-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ermes Maria Ronchi (Racchiuso di Attimis, 16 agosto 1947) è un presbitero e teologo italiano dell'Ordine dei Servi di Maria.
A diciotto anni, mentre studia al liceo con l'intenzione di diventare frate, conosce Giovanni Vannucci durante una settimana di incontri spirituali; Vannucci gli insegna che mondo sacro e mondo reale coincidono:[1]
«Ricordo che lui ci consigliava, ci obbligava quasi a leggere i grandi romanzieri russi perché diceva che c’è più intuizione sacra in un grande romanzo che in interi trattati di teologia. Allora io imparai, dietro suo suggerimento, a leggere Dostoevskij o Tolstoj nel bagno, nello sgabuzzino della doccia coprendo la lampadina con la camicia perché il superiore non vedesse la luce filtrare sotto. E questa lettura ci aiutava a scoprire il reale come luogo del sacro.[1]»
Vannucci lo aiuta inoltre a superare le frustrazioni nel rapporto con i superiori, suggerendogli che l'armonia va conquistata anzitutto nella relazione con Dio e con se stessi:
«In quegli anni il grande problema di tutti noi era il rapporto con l’autorità, si respiravano già i primi sintomi del ’68, allora io andai da lui e gli dissi: “padre Giovanni, io ho un problema con il mio superiore, non riesco ad andare d’accordo, non riesco ad apprezzarlo, non mi aiuta, non mi fa cantare dentro”. Desideravo dentro di me inconsciamente che lui mi incoraggiasse in questa sorta di contestazione e invece lui mi disse: “tu devi avere dei problemi più seri, non devi avere il problema dei superiori, devi avere il problema di Dio e dell’armonia della tua vita interiore, dell’armonia con te stesso”. [...] Ecco, questo mi ha aiutato molto.[1]»
Altro incontro determinante è per lui quello con David Maria Turoldo.[2]
Ordinato sacerdote (1973), dà vita, insieme ad altri frati, ad una comunità sperimentale nella provincia di Vicenza (trasferitasi poi a Casale Monferrato):[2]
«Abbiamo lasciato il convento classico, dove tutto è organizzato e sicuro, abbiamo preso una casa disabitata, abbiamo cercato di mantenerci con il nostro lavoro, abbiamo cercato il contatto reale con le persone. [...] Per quattro anni ho fatto, abbiamo fatto di tutto: io facevo il bracciante agricolo, un altro lavorava sul territorio, un altro ancora correggeva le bozze. Poi ho sentito il bisogno di studiare.[2]»
Chiede di andare a Parigi, dove lavora come insegnante di italiano, di religione presso il Liceo italiano "Leonardo da Vinci", e come spazzino comunale per mantenersi gli studi.[2] Consegue due dottorati: in Storia delle religioni con specializzazione in Antropologia culturale (alla Sorbona) e in Scienze Religiose (all'Institut catholique de Paris).[3]
Nel 1980 torna in Italia, dove è destinato al convento dell'Annunciata di Rovato fino al 1991:[2]
«Non facevamo nulla di straordinario, cercavamo di essere significativi attraverso delle proposte di spiritualità, di cultura, di impegno sociale. Da lì ho cominciato il ministero della predicazione. In quegli anni è uscito il mio primo libro.[2]»
Dal 1991 al 1994 è nella comunità dei Servi di Maria a Verona.[2]
Nel 1994, dopo sei mesi trascorsi a Parigi per rinfrescare gli studi, si stabilisce a Milano,[2] svolgendo varie attività presso la chiesa di San Carlo al Corso, dirigendo il Centro culturale Corsia dei Servi fondato da David Maria Turoldo.[3]
Ha redatto i testi di riflessione per la veglia di 500 000 ragazzi all'Incontro nazionale dei giovani 2007.[3]
È docente di Estetica Teologica ed Iconografia alla Pontificia facoltà teologica "Marianum" di Roma.[3]
L'11 settembre 2012 è stato nominato parroco della parrocchia di San Carlo al Corso, a Milano.
Nel 2016, su incarico di papa Francesco, tiene le meditazioni degli esercizi spirituali alla Curia romana.[4]
Dall'8 settembre 2016 vive nel convento di Santa Maria del Cengio, a Isola Vicentina (VI), piccola comunità dei Servi di Maria, che da tempo ha avviato, grazie all'apporto fondamentale di un gruppo di laici, attività che fanno crescere la spiritualità e favoriscono la riflessione su temi di attualità, tra i quali l'esigenza di diffondere nuovi stili di vita nel rispetto del Creato.[5]
È autore di numerosi libri su temi biblici e spirituali; collabora inoltre con diverse testate giornalistiche, tra cui l'Avvenire[6]. Ha affermato:
«Mi sento servo, ministro al servizio della Parola: è la passione, è il richiamo, la fonte, la roccia, il nido della mia vita. Annunciare la Parola, scrivere della Parola, tradurla nel linguaggio di oggi sono le pietre miliari del mio cammino quotidiano.[2]»
Dal novembre del 2009 al 2014 ha sostituito Raniero Cantalamessa nella conduzione della rubrica Le ragioni della Speranza all'interno del programma di cultura cattolica A sua immagine[7]. La conduzione di Ermes Ronchi ha la caratteristica di associare sovente il commento del Vangelo alla visita di una comunità di ispirazione religiosa ed ogni puntata si conclude con la lettura di una poesia devozionale tra quelle dei più vari autori.
Ogni libro di Ermes Ronchi è incentrato su un particolare tema di riflessione: il Padre Nostro (Il canto del pane), la preghiera (Dieci cammelli inginocchiati), la conversione (Divina seduzione), l'amicizia (I baci non dati), la bellezza, (Tu sei bellezza), la vita (Sulla soglia della vita), la speranza (Al mercato della speranza). Ha scritto inoltre dei libri dedicati a Maria (Bibbia e pietà mariana e Le case di Maria) e al commento del Vangelo (Sciogliere le vele, L'alfabeto della vita, La bellezza tua voglio cantare, Respirare Cristo, Prima delle sorgenti).
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