Energie non rinnovabili

fonti di energia che si sono create nel corso di milioni di anni o con la formazione della Terra Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Energie non rinnovabili

Le energie non rinnovabili, o più propriamente fonti di energia non rinnovabili,[1] sono fonti di energia che in natura si sono generate nell'ordine dei milioni di anni per quanto riguarda i combustibili fossili, o prima della formazione del pianeta Terra per quanto riguarda i materiali fissili (uranio e plutonio),[2][3] al contrario di quelle rinnovabili, che vengono reintegrate naturalmente in un periodo di tempo relativamente breve; per questo motivo, una volta terminate, le fonti non rinnovabili non saranno nuovamente disponibili nella scala umana dei tempi.[4]

Thumb
Impianto a combustibili fossili nel villaggio Paradise, in Kentucky (USA)

Sono fonti di energia non rinnovabile le seguenti:[5]

La maggior parte delle risorse energetiche non rinnovabili è concentrata in un numero limitato di aree della Terra, il che può comportare problemi di natura geopolitica e militare,[6] a differenza delle risorse rinnovabili, che sono principalmente distribuite su vaste aree geografiche.[7] La riduzione dell'utilizzo delle fonti non rinnovabili, l'implementazione di energie rinnovabili e l'aumento dell'efficienza energetica si traduce in una mitigazione dei cambiamenti climatici[8] e nei conseguenti benefici economici.[9]

Storia

Riepilogo
Prospettiva
Thumb
Illustrazione umoristica del 1831 di un possibile sviluppo nell'utilizzo dei mezzi di locomozione a vapore

A partire dai primi anni del 1900, l'umanità ha maggiormente consumato l'energia primaria derivante da fonti non rinnovabili (combustibili fossili), rispetto a quella derivante da fonti rinnovabili[10] (all'epoca legna, energia animale, idraulica ed eolica)[11] in quanto i combustibili fossili, a parità di peso, erano in grado di produrre maggiori quantità di energia rispetto a quella fornita dalla legna, oltre al fatto che il disboscamento era diventato insostenibile.[12][13] Attraverso le rivoluzioni industriali, queste fonti di energia hanno permesso il miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo.[14]

Attualmente le risorse non rinnovabili sono tecnologicamente preferite perché, una volta estratte, sono facili da trasportare, hanno un'alta densità energetica e producono energia all'occorrenza[14] con impianti tecnologicamente semplici e collaudati[senza fonte], il che ha determinato il consolidamento delle industrie fossili al centro del sistema economico mondiale;[14] tuttavia, l'utilizzo di tali fonti porta con sé alcuni problemi ambientali quali l'emissione di gas serra per i combustibili fossili[14] o lo smaltimento delle scorie radioattive per la fissione nucleare;[15] per questi e altri motivi, l'impatto ambientale associato al ciclo di utilizzo dei combustibili fossili risulta generalmente maggiore rispetto a quello delle fonti di energia rinnovabili.[16]

Combustibili fossili

Riepilogo
Prospettiva
Lo stesso argomento in dettaglio: Combustibili fossili.

I combustibili fossili si sono originati dalla decomposizione anaerobica di organismi vegetali e animali, le loro molecole sono principalmente costituite da atomi di carbonio e idrogeno e i principali sono il carbone, il petrolio e il gas naturale.[17]

Carbone

Lo stesso argomento in dettaglio: Carbone.
Thumb
Una miniera di carbone nel Wyoming, Stati Uniti. Il carbone, che si forma in milioni di anni, è una fonte di energia finita e non rinnovabile nella scala temporale umana.

Esistono diversi tipi di carbone fossile che, in base al contenuto di carbonio, approssimativamente correlabile all'età del giacimento, si possono suddividere in:[18]

Al 2020 il carbone continua ad essere la principale fonte di energia utilizzata per la produzione di energia elettrica a livello mondiale, con aliquota del 35,1%[20] mentre per il consumo di energia primaria rimane secondo al petrolio, con un'aliquota del 27,2%.[21]

Petrolio

Lo stesso argomento in dettaglio: Petrolio.
Thumb
Estrazione del petrolio a Baku, in Azerbaigian

Il petrolio è un combustibile liquido, dal colore che può variare da bruno-nero a giallastro, composto principalmente da una miscela complessa di idrocarburi, e da piccole quantità di composti azotati, ossigenati, solforati e misti;[22] esso deriva dalla decomposizione di sostanze organiche animali e vegetali ad opera di batteri anaerobici in ambienti marini,[23] sotto coperture sedimentarie, avvenuta nel corso di decine di milioni di anni.[5] Si trova in giacimenti petroliferi nel sottosuolo, quindi per l'estrazione è necessario attuare trivellazioni del terreno;[5] le caratteristiche dell'impianto di estrazione variano a seconda del giacimento di provenienza (on-shore o off-shore). Dopo l'estrazione, il petrolio deve essere raffinato in modo da poter separare i suoi componenti, come la benzina, il cherosene, l'olio combustibile e, in alcuni casi, il gas naturale.

Gas naturale

Lo stesso argomento in dettaglio: Gas naturale.
Thumb
Schema di giacimenti di gas naturale

Il componente preponderante del gas naturale è il metano, ma può contenere anche idrocarburi gassosi più pesanti, tra cui etano, propano e butano, e contaminanti quali acido solfidrico e mercurio, da rimuovere prima dell'utilizzo. Il gas naturale viene bruciato per produrre calore o viene utilizzato in turbine a gas o turbine a vapore per la produzione di energia elettrica.[24] Nel 2020, a livello mondiale, il gas naturale ha coperto il 24,7% del fabbisogno di energia primaria,[25] e da esso sono stati generati 6.268,1 TWh di energia elettrica (23,4% sul totale di 26.823,2 TWh di elettricità generata).[26]

Il gas naturale viene impiegato compresso insieme al GPL come carburante meno inquinante rispetto ad altri nelle automobili o in fornelli portatili nelle zone rurali dove non ci sono collegamenti alle reti del gas. Il gas naturale non è tossico, anche se alcuni pozzi contengono gas di acido solfidrico. I giacimenti di gas naturale sono solitamente associati a quelli di petrolio, nei quali si trova disciolto o sotto forma di gas di copertura raccolto in sacche superficiali, ma esistono anche giacimenti di gas naturale unito a vapori di idrocarburi condensabili o più raramente come metano quasi puro. Può generarsi anche in ambienti paludosi e in questo caso viene chiamato "gas di palude".[24]

Fissione nucleare

Riepilogo
Prospettiva
Lo stesso argomento in dettaglio: Energia nucleare e Fissione nucleare.
Thumb
Impianti a energia nucleare a Cattenom (Francia)

L'energia nucleare è dovuta alle forze coesive presenti all'interno dei nuclei atomici e in natura viene liberata spontaneamente dai radioisotopi.[27] I principali processi per ottenere energia nucleare sono la fissione e la fusione nucleare.[28] La percentuale di energia primaria prodotta nel mondo da fissione nucleare nel 2020 è stata pari al 4,3%.[29]

La fissione nucleare consiste nella rottura del nucleo atomico di elementi come l'uranio-235 e il plutonio-239 tramite bombardamento con neutroni, che dà il via a una reazione a catena per cui i nuclei scissi liberano a loro volta neutroni; il processo viene regolato sottraendo neutroni in eccesso al fine di poter immagazzinare energia.[28]

Nella maggior parte dei casi, le centrali nucleari producono energia a partire dall'uranio-235, le cui reazioni a catena producono calore che viene utilizzato per far evaporare dell'acqua e avviare una turbina a vapore con produzione di energia elettrica. In realtà, i reattori nucleari si suddividono in molte tipologie in base ai sistemi di trasporto del calore generato, tra cui si ricordano quelli ad acqua bollente, ad acqua pressurizzata e a gas.[30]

La fissione nucleare è generalmente considerata una fonte di energia non rinnovabile perché l'uranio-235 è un elemento presente in quantità prefissata e che non si rigenera, essendo un tipo di uranio molto raro,[31] creatosi prima della formazione della Terra.[3]

Thumb
Miniera di uranio del parco nazionale Kakadu, in Australia

Note

Bibliografia

Voci correlate

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.