Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2006

10ª elezione del Presidente della Repubblica Italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2006

L'elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2006 si svolse tra l'8 e il 10 maggio.

Fatti in breve Stato, Data ...
Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2006
Stato Italia
Data8-10 maggio 2006
LegislaturaXV legislatura
Eletto Giorgio Napolitano
Partito Democratici di Sinistra
Voti 543[1]
53,8%
ScrutinioIV
Presidente uscente
Carlo Azeglio Ciampi
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Il presidente uscente è Carlo Azeglio Ciampi; risulta eletto, al IV scrutinio, Giorgio Napolitano, con 543 voti contro i 42 di Umberto Bossi.[2] Ciampi, il cui mandato sarebbe scaduto il 18, si dimette il 15. Napolitano presta giuramento lo stesso giorno. Napolitano è il primo ex comunista a diventare capo dello Stato.

Data delle votazioni

Lo scioglimento delle camere della XIV legislatura della Repubblica Italiana influisce sulla data delle elezioni del presidente. Secondo l'articolo 85 della Costituzione italiana, senza lo scioglimento delle camere, la convocazione per l'elezione avrebbe dovuto aver luogo il 18 aprile 2006 ovvero trenta giorni prima della scadenza del mandato di Ciampi. Lo stesso articolo 85 cita: Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, (la convocazione) ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. La XV legislatura si insedia il 28 aprile e in rispetto della Costituzione, il 2 maggio il presidente della Camera dei deputati Fausto Bertinotti fissa la prima votazione all'8 maggio 2006.

Contesto

Riepilogo
Prospettiva

In vista della scadenza del mandato di Ciampi, tra alcune forze politiche (DS, AN, UDC e Verdi) si profila l'ipotesi di una sua rielezione. In una dichiarazione del 3 maggio lo stesso Ciampi, però, ribadisce la sua non disponibilità ad un rinnovo del mandato, sia per ragioni di età (86 anni) sia perché a suo avviso «il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato».

Tra i favoriti, le forze politiche sembrano inizialmente convergere su Giuliano Amato. Il senatore a vita Francesco Cossiga esprime l'ipotesi che il neo presidente del Senato Franco Marini abbia i numeri per assumere l'incarico, contando su ampi consensi sia a destra che a sinistra, ma il medesimo dichiara di non voler essere candidato. Nell'ipotesi di una donna al Quirinale circolano i nomi di Emma Bonino, Anna Finocchiaro, Tina Anselmi e Franca Rame. A tal proposito il Ministro del lavoro uscente Roberto Maroni afferma: «Ci vorrebbe una donna sotto i 60 anni per dare un segnale in controtendenza. Ciampi, Bertinotti e Marini sono tutti sopra i 60».

Nei giorni precedenti alla riunione del Parlamento in seduta comune, alcune dichiarazioni del leader del centro-destra Silvio Berlusconi e di alcuni suoi collaboratori lasciano intendere la possibilità di ampie intese sul nome di Massimo D'Alema. Il 5 maggio il segretario dei Democratici di Sinistra, Piero Fassino, in un'intervista al Foglio di Giuliano Ferrara, propone ufficialmente al centrodestra la candidatura D'Alema, per un'ampia intesa. Ciò provoca alcune reazioni negative, all'interno sia dell'Unione (da parte del leader della Margherita Francesco Rutelli) sia dello stesso centrodestra (da parte dei leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini e dell'UDC Pier Ferdinando Casini). Di conseguenza il 7 maggio la Casa delle Libertà propone una rosa di quattro nomi: Giuliano Amato e il presidente del Senato Franco Marini (appartenenti allo schieramento di centro-sinistra), Lamberto Dini e infine l'economista Mario Monti.[3]

Non ritenendo perseguibili le candidature proposte dal centrodestra, l'Unione si orienta sul nome di Giorgio Napolitano; lo stesso 7 maggio Fassino si reca nell'abitazione del senatore a vita chiedendogli di accettare la candidatura. Napolitano, prendendo atto dell'inesistenza di ampie intese sul suo nome, accetta a condizione che lo si voti soltanto a partire dal quarto scrutinio, quando, per essere eletti, basta la metà più uno dell'assemblea.[3]

L'elezione

Riepilogo
Prospettiva

Nel primo scrutinio, lo schieramento di centrosinistra vota scheda bianca mentre la Casa delle Libertà il candidato di bandiera Gianni Letta. Al secondo e al terzo scrutinio, entrambi gli schieramenti votano scheda bianca e la Lega Nord Umberto Bossi. Giorgio Napolitano è eletto, senza particolari problemi, al 4º scrutinio, con 543 voti, tutti provenienti da centrosinistra[3].

Preferenze per Giorgio Napolitano

Ulteriori informazioni Scrutinio, Voti ...
Scrutinio Voti Percentuale
I 8 0,8%
II 15 1,5%
III 16 1,6%
IV 543 54,85%
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8 maggio 2006

I scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza dei due terzi dei 1009 membri dell'Assemblea.

Ulteriori informazioni Dati votazione, Nome ...
Dati votazione NomeVoti
Presenti984 Gianni Letta369
Votanti984 Massimo D'Alema27
Astenuti0 Franca Rame24
Maggioranza673 Adriano Sofri23
Siegfried Brugger12
Giuliano Ferrara8
Giorgio Napolitano8
Giampaolo Malavasi6
Gino Strada5
Carlo Azeglio Ciampi4
Giuliano Amato3
Umberto Bossi3
Cesare Previti3
Stefano Rodotà3
Giulio Andreotti2
Mario Anzani2
Silvio Berlusconi2
Lidia Menapace2
Voti dispersi22
Schede bianche438
Schede nulle18
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Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un secondo scrutinio.

Tra i voti dispersi: Bruno Vespa, Oriana Fallaci, Francesco Guccini, Mino Martinazzoli, Franco Marini, Pier Ferdinando Casini, Antonio Bassolino, Roberto Formigoni, Leopoldo Elia, Umberto Veronesi, Cinzia Dato. Un voto anche per Giorgio Almirante (passato valido dal presidente Bertinotti in quanto ricondotto alla vedova Assunta Almirante).

9 maggio 2006

II scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza dei due terzi dei 1009 membri dell'Assemblea.

Ulteriori informazioni Dati votazione, Nome ...
Dati votazione NomeVoti
Presenti974 Umberto Bossi38
Votanti973 Massimo D'Alema35
Astenuti1 Giuseppe De Rita19
Maggioranza673 Giorgio Napolitano15
Siegfried Brugger11
Gianni Letta11
Giuliano Ferrara9
Renato Antonioli7
Francesco Proietti Cosimi6
Angelo Sanza6
Gino Strada5
Giuliano Amato4
Antonio Ambra3
Carlo Azeglio Ciampi3
Maria Gabriella di Savoia3
Linda Giuva3
Franco Marini3
Lidia Menapace3
Luigi Pallaro3
Stefano Rodotà3
Bruno Vespa3
Mauro Mellini2
Paolo Picone2
Franco Piperno2
Voti dispersi27
Schede bianche724
Schede nulle22
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Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un terzo scrutinio. Tra i voti dispersi: Vasco Rossi, Luciano Moggi, Carlo Ancelotti e Barbara Palombelli.

III scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza dei due terzi dei 1009 membri dell'Assemblea.

Ulteriori informazioni Dati votazione, Nome ...
Dati votazione NomeVoti
Presenti977 Massimo D'Alema31
Votanti976 Giorgio Napolitano16
Astenuti1 Giuliano Ferrara10
Maggioranza673 Gianni Letta10
Gino Strada6
Mario Cavallaro5
Linda Giuva4
Mino Martinazzoli4
Marco Matteucci4
Giuliano Amato3
Silvio Berlusconi3
Carlo Azeglio Ciampi3
Biagio Di Maria3
Roberto Formigoni3
Aurelio Garritano3
Lino Iannuzzi3
Franco Piperno3
Stefano Servadei3
Mirko Tremaglia3
Tullio Ancora2
Tina Anselmi2
Carlo Bertolotti2
Rosy Bindi2
Vito Gamberale2
Lidia Menapace2
Barbara Palombelli2
Sergio Pininfarina2
Voti dispersi37
Schede bianche770
Schede nulle28
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Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un quarto scrutinio. Tra i voti dispersi: Ornella Vanoni.

10 maggio 2006

IV scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza assoluta dei 1009 membri dell'Assemblea.

Ulteriori informazioni Dati votazione, Nome ...
Dati votazione NomeVoti
Presenti1000 Giorgio Napolitano543
Votanti990 Umberto Bossi42
Astenuti10 Massimo D'Alema10
Maggioranza505 Giuliano Ferrara7
Gianni Letta6
Silvio Berlusconi5
Roberto Dipiazza3
Sergio Pininfarina3
Voti dispersi10
Schede bianche347
Schede nulle14
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Risulta eletto: Giorgio Napolitano (1º mandato).

Note

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