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religiosa e beata cattolica italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Elena Guerra (Lucca, 23 giugno 1835 – Lucca, 11 aprile 1914) è stata una religiosa italiana, fondatrice della congregazione delle Suore Oblate dello Spirito Santo (dette di Santa Zita). È stata beatificata da papa Giovanni XXIII nel 1959.
Beata Elena Guerra | |
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Una fotografia della beata Elena Guerra | |
Religiosa e fondatrice della congregazione delle Suore Oblate dello Spirito Santo | |
Nascita | Lucca, 23 giugno 1835 |
Morte | Lucca, 11 aprile 1914 (78 anni) |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 26 aprile 1959 da papa Giovanni XXIII |
Santuario principale | Chiesa di Sant'Agostino (Lucca) |
Ricorrenza | 23 maggio (Martirologio Romano: 11 aprile) |
Maria Elena Antonietta Guerra - sempre chiamata comunemente solo «Elena» - fu una dei sei figli di Antonio Guerra e Faustina Franceschi, agiata e pia coppia di sposi aristocratici lucchesi. Solo tre figli raggiunsero l'età adulta.[1][2]
Elena Guerra dopo aver vissuto varie esperienze tipiche del laicato cattolico, come l'assistenza ai malati o la catechesi ai fanciulli, decise di dedicarsi ad una vita religiosa più intensa.
Nel 1882 fondò a Lucca una comunità laica femminile di vita attiva, dedita all'educazione delle ragazze e intitolata a Santa Zita, patrona della città. Fu una comunità senza voti, un sodalizio di volontarie dedite all'insegnamento. Fu tra le sue allieve anche Gemma Galgani. Più tardi, l'istituto verrà riconosciuto dalla Chiesa cattolica come congregazione religiosa. Tra i sostenitori della fondazione della comunità viene ricordato mons. Giovanni Volpi, che fu anche il confessore di Elena Guerra.[3][4] Con la sua comunità, la beata Elena ebbe già problemi e alcuni conflitti, ma si sentì sempre più chiamata a diffondere la devozione allo Spirito Santo.
La diffusione in quegli anni delle pratiche spiritiste e l'anticlericalismo dello Stato italiano spinsero la Guerra a pubblicare decine di agili libretti e la convinsero a rivolgersi direttamente al papa Leone XIII, affinché la Chiesa riscoprisse l'azione dello Spirito Santo.
Elena Guerra rimase per tutta la vita, a eccezione di due viaggi a Roma, nella nativa Lucca, ma con le sue lettere ottenne che papa Leone XIII scrivesse tre documenti sullo Spirito Santo:
Il breve Provida matris caritate del 5 maggio 1895, l'enciclica Divinum illud munus del 9 maggio 1897 e l'esortazione Ad fovendum in christiano populo del 1902, sono la risposta del Pontefice e rappresentano un momento importantissimo nello sviluppo della dottrina cattolica sullo Spirito Santo.
A Lucca, però, le suore non condivisero il suo progetto. Si arrivò alle dimissioni di lei da Madre generale. Elena accettò la decisione, ma, sostenuta dalle consorelle fedeli, continuò nella sua opera di apostolato.
Morì a Lucca pochi anni dopo, l'11 aprile 1914. Il suo corpo nel 1928 venne traslato nella chiesa di Sant'Agostino a Lucca, che costituisce la cappella conventuale delle Suore Oblate dello Spirito Santo, dove tuttora è venerato.[6][7] Nel nuovo millennio i suoi resti sono stati sottoposti a ricognizione canonica, che ha prodotto anche un referto paleopatologico, e collocati all'interno dell'altare maggiore, ben visibili.[8]
Le fu attribuito il titolo di Apostola dello Spirito Santo. Scrittrice, teologa, educatrice, apostola, prima laica poi religiosa, viene considerata antesignana del movimento Rinnovamento nello Spirito Santo.[7][9]
Nel Martirologio Romano la beata Elena Guerra è commemorata l'11 aprile, data del transito. L'arcidiocesi di Lucca e le Suore oblate dello Spirito Santo ne celebrano la ricorrenza liturgica il 23 maggio.[10]
Nel 1930 fu aperto il processo informativo diocesano per la sua beatificazione e nel 1953 fu pubblicato il decreto papale sulla eroicità delle virtù, che le assegnava il titolo di venerabile. Fu beatificata il 26 aprile 1959 da papa Giovanni XXIII, prima beatificazione del suo pontificato.[11][12]
Una guarigione improvvisa e inspiegabile attribuita all'invocazione rivolta alla beata ha fatto in modo che nel 2012 si riaprisse la causa.[13][14][15] Dopo alcuni approfondimenti resisi necessari, la consulta medica ha dichiarato il fatto scientificamente inspiegabile e il 13 aprile 2024 papa Francesco l'ha riconosciuto come miracolo avvenuto per intercessione della beata.[16][17] Durante il concistoro del 1º luglio 2024 per il voto su alcune cause di canonizzazione, papa Francesco ha decretato che la cerimonia di canonizzazione della beata Elena Guerra avverrà il 20 ottobre 2024.[18][19]
Titoli dei nove volumi:
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