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specie di pianta della famiglia Asteraceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Duseniella patagonica K. Schum., 1902 è una pianta angiosperma eudicotiledone della famiglia delle Asteraceae, endemica della Patagonia. È l'unica specie del genere Duseniella K. Schum., 1902.[1][2][3]
Duseniella patagonica | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Barnadesioideae |
Tribù | Barnadesieae |
Genere | Duseniella K. Schum., 1902 |
Specie | D. patagonica |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Mutisieae |
Sottotribù | Gochnatiinae |
Genere | Duseniella K. Schum., 1902 |
Specie | D. patagonica |
Nomenclatura binomiale | |
Duseniella patagonica (O. Hoffm.) K. Schum., 1902 |
Duseniella patagonica è una pianta annuale con portamento erbaceo, non spinosa e alta al massimo 10 cm.[4][5][6][7][8]
In genere sono presenti sia foglie basali che cauline sia sessili che picciolate. Le foglie lungo il caule sono a disposizione alterna. Quelle basali spesso possono formano delle rosette e sono opposte. La forma delle lamine è varia: intera da lineare a lanceolata con apice mucronato e con tre nervature. Le stipole sono assenti.
Le infiorescenze sono composte da capolini discoidi, sessili e solitari. I capolini, eterogami, sono formati da un involucro a forma campanulata composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori (da 30 a 35) di tipo ligulato. Le brattee disposte in più serie (4) in modo embricato sono di vario tipo sia spinose che prive di spine, a consistenza fogliacea oppure membranosa con bordi variamente dentati, fimbriati o lacerati. Il ricettacolo, a forma convessa è nudo (senza pagliette).
I fiori, isomorfi, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi) e fertili. In genere i fiori centrali sono bisessuali; quelli periferici sono femminili.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è cilindrica; la superficie è densamente villosa. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è irsuta o glabra. I pappi, formati da una serie di scaglie cigliate decidue o persistenti, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.
La distribuzione delle specie di questo gruppo è esclusivamente sudamericano: endemico della Patagonia (Argentina).
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. La sottofamiglia Barnadesioideae, con la sua sola tribù Barnadesieae, è una di queste.[1][8][13]
La sottofamiglia Barnadesioideae solo recentemente, in base a studi filogenetici di tipo molecolare (tutte le Asteraceae - eccetto le Barnadesioideae - hanno una particolare inversione in una data porzione del DNA), è stata elevata di rango tassonomico (prima era posizionata a livello subtribale all'interno della tribù Mutisieae). Nell'ambito della famiglia il gruppo Barnadesioideae, da un punto di vista filogenetico, è in posizione "basale", ossia forma un "gruppo fratello" con il resto della famiglia. Le sue specie sono caratterizzata morfologicamente dalla presenza di spine ascellari ai nodi.[7] L'unica specie di questo genere è nidificata all'interno del genere Chuquiraga.[14]
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