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L'arcidiocesi di Tolosa (in latino Archidioecesis Tolosana) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2022 contava 843.390 battezzati su 1.392.500 abitanti. È retta dall'arcivescovo Guy André Marie de Kérimel, Comm. l'Emm.
Arcidiocesi di Tolosa Archidioecesis Tolosana Chiesa latina | |||
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Diocesi suffraganee | |||
Albi, Auch, Cahors, Montauban, Pamiers, Rodez, Tarbes e Lourdes | |||
Arcivescovo metropolita | Guy André Marie de Kérimel, Comm. l'Emm. | ||
Ausiliari | Jean-Pierre Batut[1] | ||
Arcivescovi emeriti | Emile Marcus, P.S.S., Robert Jean Louis Le Gall, O.S.B. | ||
Presbiteri | 211, di cui 132 secolari e 79 regolari 3.997 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 155 uomini, 245 donne | ||
Diaconi | 45 permanenti | ||
Abitanti | 1.392.500 | ||
Battezzati | 843.390 (60,6% del totale) | ||
Stato | Francia | ||
Superficie | 6.372 km² | ||
Parrocchie | 602 (5 zone pastorali, divise in 28 vicariati) | ||
Erezione | III secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santo Stefano | ||
Indirizzo | B.P. 7208, 24 rue Perchepinte, 31073 Toulouse CEDEX 7, France | ||
Sito web | toulouse.catholique.fr | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Francia | |||
Dal 1935 agli arcivescovi di Tolosa è concesso di portare il titolo di "vescovi di Comminges e di Rieux" (Convenarum et Rivensis).
L'arcidiocesi comprende il dipartimento francese dell'Alta Garonna.
Sede arcivescovile è la città di Tolosa, dove si trova la cattedrale di Santo Stefano. Nell'arcidiocesi sorgono due chiese ex cattedrali: la chiesa di Nostra Signora a Saint-Bertrand-de-Comminges e la chiesa della Natività della Vergine a Rieux-Volvestre. Il territorio ospita anche 3 basiliche minori: le basiliche di Saint-Sernin e di Notre-Dame de la Daurade a Tolosa, e la basilica di Santa Germana a Pibrac.
L'arcidiocesi si estende su 6.372 km² ed è suddivisa in 602 parrocchie. Dal 2008 le parrocchie sono state raggruppate in 87 ensembles paroissiaux (unità pastorali), suddivise in 5 zone pastorali e 28 decanati:
La provincia ecclesiastica di Tolosa comprende le seguenti circoscrizioni ecclesiastiche:
La diocesi di Tolosa fu eretta verso la metà del III secolo ad opera di san Saturnino, che evangelizzò la regione. Le scoperte archeologiche ed epigrafiche attestano con certezza la presenza di una consistente comunità cristiana nel tolosano nel IV secolo. Tra i primi vescovi si distinse in particolare il vescovo Rodanio, che nel concilio di Béziers del 356 rifiutò di sottomettersi all'arianesimo sostenuto dall'imperatore Costanzo II e per questo venne esiliato in Frigia assieme a Ilario di Poitiers.
Tolosa faceva parte della Gallia Narbonense I e la sua diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Narbona. Nel 507, dopo che Clodoveo I ebbe conquistata la città, la diocesi entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Bourges in quanto Narbona era rimasta sotto il dominio dei Visigoti. Dall'VIII secolo, quando anche la Settimania entrò nel regno dei Franchi, Tolosa ritornò alla primitiva provincia ecclesiastica.
Fra l'XI e il XIII secolo nella diocesi imperversò l'eresia catara, che fu combattuta strenuamente con l'indizione di una crociata. Papa Gregorio IX, per fronteggiare ulteriormente il movimento cataro, istituì a Tolosa il tribunale dell'inquisizione, che fu attivo fino al 1255, e creò una università, lo Studium generale.
Il 23 luglio 1295 Tolosa cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Pamiers.
Agli inizi del XIV secolo Pierre de La Chapelle-Taillefert fu il primo vescovo ad essere creato cardinale; nei secoli seguenti Tolosa sarà spesso sede cardinalizia.
L'11 luglio 1317 la sede di Tolosa fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con la bolla Salvator noster di papa Giovanni XXII e contestualmente cedette altre porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione di quattro diocesi: Montauban, Saint-Papoul, Lombez e Rieux. Il 26 settembre dello stesso anno furono erette altre due diocesi con territorio dismembrato da quello di Tolosa: la diocesi di Lavaur e la diocesi di Mirepoix.[2]
Il protestantesimo apparve a Tolosa nel 1532, veicolato da studenti stranieri. Nel 1550 il cardinal Coligny, arcivescovo della città, si dimise per abbracciare la Riforma, quattordici anni dopo si sposò. Frattanto nel 1563 i cattolici si erano riuniti in una lega per difendere le prerogative del cattolicesimo, ottenendo il dominio della città dal 1586 al 1595. Il re Enrico IV sarà riconosciuto soltanto nel 1596.
In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 l'arcidiocesi modificò i suoi confini per adattarsi ai dipartimenti dell'Alta Garonna e dell'Ariège, includendo quindi il territorio delle diocesi di Couserans, di Pamiers e di Rieux, nonché parte del territorio delle diocesi di Comminges, di Lectoure, di Lombez, di Mirepoix, di Montauban e di Saint-Papoul.
Furono soppresse tutte le diocesi menzionate, mentre quella di Pamiers fu ristabilita il 6 ottobre 1822, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Tolosa. Gli arcivescovi di Tolosa ebbero in quella data il privilegio di aggiungere al proprio titolo quello degli arcivescovi di Narbona.
Il 19 gennaio 1935 furono riconosciuti agli arcivescovi di Tolosa anche i titoli delle diocesi di Comminges e di Rieux, sedi soppresse che ricadevano nel territorio arcivescovile.
L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, la metropolia di Tolosa perse la diocesi di Carcassonne, mentre si ingrandì acquisendo le antiche metropolie di Albi e di Auch, con le loro suffraganee.[3]
Il 14 giugno 2006 il titolo di Narbona è stato trasferito ai vescovi di Carcassonne, nel cui territorio sorge l'antica sede metropolitana.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 1.392.500 persone contava 843.390 battezzati, corrispondenti al 60,6% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 451.200 | 458.647 | 98,4 | 591 | 431 | 160 | 763 | 160 | 1.280 | 575 | |
1969 | 600.000 | 686.760 | 87,4 | 639 | 401 | 238 | 938 | 439 | 1.492 | 192 | |
1980 | 688.000 | 802.800 | 85,7 | 515 | 345 | 170 | 1.335 | 2 | 314 | 1.055 | 628 |
1990 | 771.703 | 892.503 | 86,5 | 415 | 277 | 138 | 1.859 | 11 | 322 | 832 | 632 |
1999 | 880.000 | 1.029.000 | 85,5 | 396 | 238 | 158 | 2.222 | 15 | 341 | 672 | 633 |
2000 | 880.000 | 1.047.000 | 84,0 | 382 | 241 | 141 | 2.303 | 17 | 269 | 680 | 633 |
2001 | 879.000 | 1.047.000 | 84,0 | 367 | 228 | 139 | 2.395 | 18 | 311 | 634 | 633 |
2002 | 866.667 | 1.047.000 | 82,8 | 366 | 231 | 135 | 2.367 | 17 | 305 | 509 | 633 |
2003 | 722.430 | 1.047.000 | 69,0 | 368 | 233 | 135 | 1.963 | 19 | 267 | 610 | 633 |
2004 | 722.420 | 1.047.000 | 69,0 | 357 | 224 | 133 | 2.023 | 18 | 266 | 507 | 633 |
2006 | 743.160 | 1.126.000 | 66,0 | 384 | 223 | 161 | 1.935 | 18 | 281 | 487 | 629 |
2010 | 763.000 | 1.200.000 | 63,6 | 305 | 203 | 102 | 2.501 | 23 | 215 | 424 | 630 |
2014 | 788.600 | 1.260.226 | 62,6 | 249 | 161 | 88 | 3.167 | 29 | 470 | 71 | 628 |
2017 | 798.900 | 1.317.668 | 60,6 | 235 | 145 | 90 | 3.399 | 32 | 195 | 352 | 604 |
2020 | 841.870 | 1.390.000 | 60,6 | 227 | 141 | 86 | 3.708 | 38 | 164 | 269 | 602 |
2022 | 843.390 | 1.392.500 | 60,6 | 211 | 132 | 79 | 3.997 | 45 | 155 | 245 | 602 |
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