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La diocesi di Sidima (in latino: Dioecesis Sidymensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.
Sidima Sede vescovile titolare Dioecesis Sidymensis Patriarcato di Costantinopoli | |
---|---|
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo) | |
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XVIII secolo |
Stato | Turchia |
Diocesi soppressa di Sidima | |
Suffraganea di | Mira |
Eretta | circa IV secolo |
Soppressa | circa XII secolo |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Sidima, identificabile con Durdukar (Dodurgar) 14 km. a nord ovest di Xanthos nell'odierna Turchia[1], è un'antica sede episcopale della provincia romana di Licia nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Mira.
La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XII secolo.[2]
Sono quattro i vescovi attribuiti a questa antica sede episcopale. Durante il concilio di Seleucia del 359, Acacio di Cesarea e i suoi sostenitori abbandonarono l'assise e redassero una professione di fede nella quale rigettavano il termine di consustanzialità in quanto estraneo alle Scritture; tra i firmatari della professione di fede figura anche Eustazio, che sottoscrisse con il doppio titolo di «vescovo di Pinara e di Sidima», indizio che all'epoca le due diocesi erano unite.[3] Il vescovo Ipazio sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Licia all'imperatore Leone I dopo la morte di Proterio di Alessandria.[4] Zemarco partecipò al terzo concilio di Costantinopoli nel 680 ed era presente al concilio in Trullo nel 692.[5] Nicodemo assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[6]
Dal XVIII secolo Sidima è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 30 dicembre 1974. Il suo ultimo titolare è stato Karl (Charles) Reiterer, vescovo coadiutore e successivamente vescovo residente del vicariato apostolico di Kuching in Malaysia.
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