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La diocesi di Minden (in latino Dioecesis Mindensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica in Germania e un antico principato ecclesiastico del Sacro Romano Impero.
Diocesi di Minden Dioecesis Mindensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Colonia | ||
Stato | Germania | ||
Erezione | 803 | ||
Soppressione | 1648 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Pietro e Gorgonio | ||
Dati dall'Annuario pontificio (ch · gc?) | |||
Chiesa cattolica in Germania | |||
La diocesi si estendeva nell'estrema parte settentrionale dell'odierno land tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia.
Comprendeva gli antichi gau sassoni di Loingau, Marstemgau, Tilithigau, Bukkigau, Lidbekegowe e Enterigowe. Confinava a nord con l'arcidiocesi di Amburgo-Brema e con la diocesi di Verden, ad est con la diocesi di Hildesheim, a sud con quella di Paderborn, e ad ovest con la diocesi di Osnabrück.
Sede vescovile era la città di Minden, dove si trova l'ex cattedrale dei Santi Pietro e Gorgonio. La diocesi era suddivisa in 12 arcidiaconati: Alden, Mandeslohe, Wunstorp, Pattensen, Apelern, Obernkirchen, Osen, Rehme, Lubbeke, Sulingen, Loo e St. Martin a Minden.[1]
La diocesi di Minden fu eretta da Carlo Magno nell'803 dopo la sua vittoria sui Sassoni e contestualmente all'organizzazione ecclesiastica del territorio sassone. Essa era suffraganea dell'arcidiocesi di Colonia. Primo vescovo fu Erkanbert, monaco del abbazia di Fulda, che già operava in precedenza come missionario. Grande impulso all'evangelizzazione del territorio di Minden fu dato dai monasteri di Wunstorf e di Möllenbeck.
Nel X secolo i vescovi Landward (958-969) e Milo (969-996) ebbero stretti legami con gli imperatori ottoniani; questo favorì la concessione di privilegi e immunità ad alcuni beni di proprietà dei vescovi di Minden. A partire dal 1180, con la dissoluzione del ducato di Sassonia, le proprietà su cui il vescovo esercitava il potere civile, corrispondente ad un quarto circa del territorio diocesano, ottennero l'immediatezza imperiale, andando così a costituire il principato ecclesiastico; da questo momento i vescovi divennero membri di diritto della Dieta Imperiale.
La cattedrale di Minden, dedicata ai Santi Pietro e Gorgonio, fu consacrata nel 1071 dal vescovo Egilbert. Dietrich Kagelwit, vescovo dal 1353 al 1361, fu consigliere dell'imperatore Carlo IV, che visitò la città di Minden nel novembre 1377.
Il capitolo della cattedrale ottenne nel 961 il privilegio di nomina dei vescovi. Il suo potere crebbe nel corso del basso medioevo, a tal punto da entrare in competizione con i poteri del vescovo, che ad un certo punto dovette trasferire la sua sede abituale nel castello di Petershagen. Nel corso del XIV e XV secolo la città episcopale era di fatto governata dal capitolo della cattedrale e dalla sempre più influente borghesia cittadina, che fecero di Minden una città de facto libera dal potere dei principi vescovi.
Durante la riforma luterana, alcuni vescovi aderirono alla nuova confessione religiosa, soprattutto: Franz von Waldeck, uomo dalla vita dissoluta e seguace dei nuovi insegnamenti religiosi; Hermann von Schauenburg, sotto il cui episcopato il protestantesimo si diffuse largamente in diocesi; e Heinrich Julius von Braunschweig-Lüneburg, che dichiarò la Confessione di Augusta come l'unico credo autorizzato nella sua diocesi. La popolazione comunque passò nella maggioranza alla nuova fede religiosa e la diocesi de facto non esisteva più. Il capitolo continuò a nominare vescovi[2] per il principato vescovile, finché con la pace di Vestfalia del 1648 anche questo venne secolarizzato. L'ultimo principe vescovo cattolico fu il cardinale Franz Wilhelm von Wartenberg.
In seguito, dal punto di vista strettamente ecclesiastico, i territori della soppressa diocesi passarono sotto l'amministrazione dei vicari apostolici delle Missioni Settentrionali.
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