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La diocesi di Fiorentino (in latino: Dioecesis Florentinensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Fiorentino Sede vescovile titolare Dioecesis Florentinensis Chiesa latina | |
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Vescovo titolare | Ângelo Ademir Mezzari, R.C.I. |
Istituita | 1968 |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Diocesi soppressa di Fiorentino | |
Suffraganea di | Benevento |
Eretta | XI secolo |
Soppressa | 1410 |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Sede vescovile era il borgo medievale di Castel Fiorentino (o Fiorentino di Puglia), i cui ruderi si trovano a 10 km da Torremaggiore presso la strada provinciale San Severo-Castelnuovo della Daunia.
Fiorentino, borgo bizantino di frontiera, fu rifondato ad opera del catapano Basilio Boioannes intorno al 1018; in seguito, esso cadde sotto il controllo normanno, poi svevo, infine angioino. Fiorentino divenne celebre perché vi trovò la morte l'imperatore Federico II nel 1250.[1]
Tra i ruderi dell'antica città medievale emergono i resti della cattedrale, dedicata a Sant'Angelo, «rispecchiando l'espandersi del culto micaelico dal polo garganico»; ridotta al rango di arcipretura, era ancora officiata nel XVI secolo.[2]
La diocesi fu eretta probabilmente agli inizi dell'XI secolo dal catapano Basilio Boioannes, ed era una delle tante diocesi erette in Capitanata dai bizantini per contrastare le mire espansionistiche della longobarda Benevento.
È documentata per la prima volta nel 1018, assieme alle diocesi di Montecorvino, Dragonara, Civitate e Lesina.[3]
Inizialmente la diocesi dipendeva dal patriarcato di Costantinopoli ed il rito liturgico in uso era quello greco, sostituito da quello latino quando la regione venne conquistata dai Normanni verso la metà dell'XI secolo. Il 22 gennaio 1055, papa Vittore II, da Montecassino, emana una bolla con la quale procede all'annessione delle diocesi della Capitanata alla metropolia di Benevento.[4]
Oltre alla cattedrale, il sito archeologico ha riportato alla luce solo una delle tante chiese, circa una dozzina, documentate dalle fonti scritte e che si trovavano dentro e fuori le mura cittadine; tra queste Santa Maria, San Cristoforo, San Giorgio e San Lorenzo avevano un arciprete; San Nicola, Santa Maria, San Donnino e la Santissima Trinità dipendevano dall'abbazia di Torremaggiore; San Nicola e San Pietro; Santa Maria Coronata, concessa dal vescovo Ramfredo nel 1205 a San Leonardo di Siponto; e San Leone, che dipendeva dal monastero extraurbano di San Salvatore.[5]
Oltre a Ramfredo è ben documentato anche il vescovo Roberto II, che partecipò nel 1179 al quarto concilio lateranense, nel 1182 prese parte alla consacrazione della chiesa abbaziale di Montevergine e nel 1197 alla consacrazione della cattedrale di San Marco a Bovino.[6]
A partire dal XIV secolo, la città fu progressivamente abbandonata. Un documento della cancelleria angioina del 1313 menziona una serie di città della Capitanata che a causa della insalubrità e della pressione fiscale si andavano spopolando.[7] Tra questa anche la città di Fiorentino, la cui diocesi fu soppressa alla morte dell'ultimo vescovo, Meglio, nel 1410, ed il suo territorio annesso a quello della diocesi di Lucera.
Dal 1968 Fiorentino è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dall'8 luglio 2020 il vescovo titolare è Ângelo Ademir Mezzari, R.C.I., vescovo ausiliare di San Paolo.
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