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diocesi della Chiesa cattolica in Francia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La diocesi di Bayonne (in latino Dioecesis Baionensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Bordeaux. Nel 2022 contava 597.000 battezzati su 697.000 abitanti. È retta dal vescovo Marc Marie Max Aillet.
Diocesi di Bayonne Dioecesis Baionensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Bordeaux | ||
| |||
Vescovo | Marc Marie Max Aillet | ||
Vescovi emeriti | Pierre Jean Marie Marcel Molères | ||
Presbiteri | 297, di cui 221 secolari e 76 regolari 2.010 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 89 uomini, 358 donne | ||
Diaconi | 10 permanenti | ||
Abitanti | 697.000 | ||
Battezzati | 597.000 (85,7% del totale) | ||
Stato | Francia | ||
Superficie | 7.712 km² | ||
Parrocchie | 70 | ||
Erezione | VI-IX secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santa Maria | ||
Indirizzo | 16 Place Mgr. Vansteenberghe, 64115 Bayonne CEDEX, France | ||
Sito web | diocese64.org | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Francia | |||
Dal 1909 ai vescovi di Bayonne è concesso di portare il titolo di "vescovi di Lescar e di Oloron" (Lascurrensis et Oloronensis).
La diocesi comprende il dipartimento francese dei Pirenei Atlantici.
Sede vescovile è la città di Bayonne, dove si trova la cattedrale di Santa Maria.
Fino agli inizi del III millennio, la diocesi comprendeva oltre 500 parrocchie. In seguito alla riforma delle parrocchie il loro numero è stato ridotto a 70, raggruppate in 5 zone pastorali: zona basca costiera, zona basca interna, zona del Béarn meridionale e occidentale, zona del Béarn settentrionale e orientale, zona di Pau.
Incerte sono le origini della diocesi di Bayonne, sulle quali gli storici hanno sostenuto almeno sei teorie diverse[1]. Le ipotesi o tesi maggiormente sostenute sono le seguenti:
Tutte le ipotesi sono concordi nello stabilire che il territorio della diocesi di Bayonne fu ricavato da quello di Dax. Esclusi alcuni vescovi spuri o apocrifi[6], i primi storicamente documentati sono i cosiddetti vescovi di Guascogna.
Infatti alcuni studiosi nell'Ottocento hanno avanzato l'ipotesi che tra il X e l'XI secolo, in concomitanza con la nascita del ducato di Guascogna, le diocesi della parte occidentale della Novempopulana (Bayonne, Lescar, Oloron, Aire e Dax) abbiano costituito un'unica grande diocesi, con il nome di diocesi di Guascogna con probabile sede a Bazas.[7] Sono tre i vescovi noti che le fonti chiamano episcopi Vasconiae seu Vasconensis: Gombaldo, Arsio Raca e Raimondo il vecchio. Il concilio di Tolosa del 1058 mise fine a questa situazione irregolare, restaurando tutte le antiche sedi episcopali, spesso vacanti da lungo tempo. Di questi, solo Raimondo il vecchio, oltre a quello di Guascogna, ebbe anche il titolo di vescovo di Bayonne. Dovette abbandonare le diocesi da lui amministrate; a Bayonne fu sostituito dall'omonimo Raimondo il giovane, a cui papa Niccolò II affidò il compito di riorganizzare la diocesi.
Dal punto di vista geo-politico, fino al XV secolo la diocesi era composta di due regioni: la Labourd sotto il dominio inglese, e la Bassa Navarra che dipendeva dal regno di Navarra. Essa era suffraganea dell'arcidiocesi di Auch e durante il Medioevo si trovava lungo il transito del cammino di Santiago.
All'epoca dello scisma d'Occidente, la diocesi si divise in due parti: la Labourd sotto il dominio inglese, parteggiò per il papa di Roma, mentre la Bassa Navarra, come tutto il resto del regno, appoggiò i papi di Avignone. In questo contesto, Saint-Jean-Pied-de-Port divenne sede del vescovo di obbedienza avignonese con il suo capitolo.
Dopo il 1562 incominciarono le violenze in seguito alla riforma protestante, che si diffuse anche nella regione della Bassa Navarra e del Béarn, entrambe parte integrante del regno di Navarra. Nel 1570 la regina Jeanne d'Albret decretò la soppressione del cattolicesimo, la proibizione dell'esercizio del culto cattolico e la confisca dei beni della Chiesa; la stessa chiese ad alcuni preti passati alla nuova religione di tradurre la Bibbia in basco. Il culto cattolico verrà ristabilito solo alla fine del secolo dopo l'editto di Fontainebleau.
Una conseguenza della diffusione del protestantesimo nella diocesi di Bayonne fu la modifica dei suoi confini. Infatti fino al 1566 la diocesi includeva una porzione di territorio spagnolo: i quattro arcipresbiterati di Bastan, Lerin, Cinco Villas in Navarra, e Fontarabia nel Paese Basco, un retaggio delle conquiste di Carlo Magno oltre i Pirenei. Durante il periodo delle guerre di religione, questi territori furono ceduti alla diocesi di Pamplona, perché non fossero contagiati dall'eresia luterana.
La diocesi fu uno dei maggiori centri francesi simpatizzanti verso il giansenismo che ebbe larga influenza soprattutto nel Settecento. Basti pensare che per un certo periodo lo stesso Giansenio abitò Bayonne ed ebbe tra i suoi maggiori allievi Jean Duvergier de Hauranne, canonico della cattedrale.
I seminari della regione furono istituiti con un certo ritardo rispetto al concilio di Trento: quello di Bayonne, istituito negli anni 1720 dal vescovo André de Drulliet, di simpatie gianseniste che si appellò contro la bolla Unigenitus di papa Clemente XI, avrà problemi con la dottrina giansenista. Nel 1728 il nuovo vescovo Pierre-Guillaume de La Vieuxville vietò ai seminaristi di frequentare il seminario retto dai padri Dottrinari; in seguito gli studi ripresero, ma nel 1774 gli allievi furono di nuovo ritirati. Sarà riaperto nel 1806. Per combattere il giansenismo, nel Settecento era stato aperto un altro seminario a Larressore.
In seguito al Concordato, con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si ampliò, incorporando porzioni delle diocesi di Saint-Bernard de Comminges, di Lescar, di Lombez, di Oloron, di Tarbes, di Aire e di Dax, che furono tutte soppresse. Essa comprendeva i tre dipartimenti dei Pirenei Atlantici, degli Alti Pirenei e delle Landes.
Il 6 ottobre 1822 furono ristabilite le diocesi di Aire e di Tarbes, ricavandone il territorio dalla diocesi di Bayonne. Il territorio dell'attuale diocesi comprende per intero il territorio delle antiche diocesi di Bayonne e di Oloron, quasi tutto quello della sede di Lescar (ad eccezione di 10 parrocchie), un terzo dell'antica diocesi di Dax, ed una ventina di parrocchie delle antiche diocesi di Aire e di Tarbes.
Dopo l'ondata rivoluzionaria, principale compito dei vescovi nell'Ottocento fu la formazione dei preti. Si deve soprattutto a Loison e al d'Astros l'aver riaperto il seminario maggiore di Bayonne e quelli minori di Larressore e di Oloron; e di aver aperto un altro seminario maggiore nel monastero di Bétharram. In secondo luogo, i vescovi si adoperarono per la rievangelizzazione della popolazione, soprattutto nelle campagne; in questo contesto, furono fondate due congregazioni diocesane per le missioni popolari, i missionari di Hasparren e quelli di Bétharram.
Verso la fine dell'Ottocento il ralliement à la République auspicato dal cardinale Lavigerie e imposto da papa Leone XIII, non trovò d'accordo i preti baschi della diocesi, cosa che mise in difficoltà il vescovo François-Antoine Jauffret, anche nei confronti della Santa Sede.
La politica anticlericale francese dopo il 1905 impedì al vescovo Gieure di prendere possesso del palazzo episcopale, requisì i seminari e i beni delle chiese. Un nuovo seminario fu eretto a partire dal 1914 e inaugurato nel 1919. Alcuni rettori furono destituiti perché accusati di insegnare dottrine moderniste.
Il 22 giugno 1909 i vescovi di Bayonne ottennero di poter aggiungere al proprio titolo quelli di Lescar e di Oloron.[8]
Durante la Seconda guerra mondiale il vescovo Edmund Vansteenberghe condannò il razzismo e il nazionalismo e protestò contro i rastrellamenti ai danni degli ebrei. Pur essendo un moderato sostenitore di Pétain, nel 1943 pronunciò un'omelia a favore della resistenza.
L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni diocesane francesi, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Bordeaux.[9]
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 697.000 persone contava 597.000 battezzati, corrispondenti all'85,7% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 407.338 | 415.797 | 98,0 | 1.019 | 853 | 166 | 399 | 308 | 1.983 | 512 | |
1959 | 416.060 | 420.019 | 99,1 | 1.046 | 855 | 191 | 397 | 338 | 1.900 | 520 | |
1970 | 501.274 | 508.734 | 98,5 | 861 | 716 | 145 | 582 | 224 | 1.816 | 527 | |
1980 | 532.600 | 536.700 | 99,2 | 798 | 644 | 154 | 667 | 237 | 1.610 | 527 | |
1990 | 554.000 | 575.000 | 96,3 | 642 | 501 | 141 | 862 | 3 | 226 | 1.330 | 526 |
1995 | 550.000 | 581.000 | 94,7 | 539 | 408 | 131 | 1.020 | 6 | 211 | 1.153 | 523 |
2000 | 550.000 | 581.000 | 94,7 | 533 | 402 | 131 | 1.031 | 6 | 211 | 1.153 | 523 |
2001 | 550.000 | 581.000 | 94,7 | 533 | 402 | 131 | 1.031 | 6 | 211 | 1.153 | 523 |
2002 | 550.000 | 620.763 | 88,6 | 499 | 371 | 128 | 1.102 | 6 | 189 | 835 | 89 |
2003 | 550.000 | 620.763 | 88,6 | 466 | 336 | 130 | 1.180 | 5 | 197 | 812 | 69 |
2004 | 550.000 | 620.763 | 88,6 | 471 | 331 | 140 | 1.167 | 5 | 198 | 793 | 69 |
2006 | 505.000 | 606.000 | 83,3 | 488 | 349 | 139 | 1.034 | 6 | 200 | 756 | 69 |
2012 | 570.000 | 669.300 | 85,2 | 402 | 279 | 123 | 1.417 | 8 | 163 | 471 | 69 |
2015 | 576.000 | 676.608 | 85,1 | 417 | 298 | 119 | 1.381 | 10 | 144 | 404 | 69 |
2018 | 572.200 | 667.249 | 85,8 | 344 | 244 | 100 | 1.663 | 10 | 126 | 449 | 70 |
2020 | 582.500 | 679.354 | 85,7 | 312 | 224 | 88 | 1.866 | 11 | 127 | 407 | 70 |
2022 | 597.000 | 697.000 | 85,7 | 297 | 221 | 76 | 2.010 | 10 | 89 | 358 | 70 |
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