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tradizione culinaria dell'Islanda Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La cucina islandese è l'espressione dell'arte culinaria sviluppata in Islanda e ha come elementi principali l'agnello e il pesce.[1]
Il Þorramatur (cibo di Þorri) è una selezione di piatti tradizionali islandesi, consumati nei primi tre mesi dell'anno, come tributo all'antica cultura. Il Þorramatur è costituito principalmente da prodotti di carne e pesce, trattati in modo tradizionale, tagliati a fette o a pezzi, serviti accompagnati da rúgbrauð (un tipo di pane nero) e alcuni da burro e brennivín, una tradizionale acquavite.[2][3].
Tra i piatti del þorramatur troviamo:
Tipica dell'isola è lo skyr, un formaggio fresco che viene consumato dalla popolazione senza aggiungere nulla, o con della frutta. Può essere usato anche per preparare frullati.[1]
Nell'isola viene prodotta un'acquavite (brennivín), chiamata anche morte nera.[4] Viene bevuta in particolar modo durante la consumazione dell'hákarl, per contrastare il forte odore d'ammoniaca che emana.
Fra i dolci tradizionali dell'Isola vi sono la vínarterta, una torta con confettura di prugne e cardamomo,[5] e i kleina, gnocchi fritti simili alle zeppole italiane.[6]
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