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re di Grecia (r. 1913-1917, 1920-1922) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Costantino I di Grecia (in greco moderno: Κωνσταντίνος Αʹ της Ελλάδας); Atene, 2 agosto 1868 – Palermo, 11 gennaio 1923) È stato Re di Grecia dal 18 marzo 1913 all'11 giugno 1917 e di nuovo dal 19 dicembre 1920 al 27 settembre 1922, questa volta col nome di Costantino XII, proclamandosi così continuatore della dinastia regnante dell'Impero romano d'Oriente, caduto nel 1453 ad opera degli Ottomani. L'ultimo sovrano bizantino fu infatti Constantino XI.
Costantino I di Grecia Costantino XII | |
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Constantino l intorno al 1921 | |
Re degli Elleni | |
In carica | 18 marzo 1913 11 giugno 1917 (I) 19 dicembre 1920 27 settembre 1922 (II) |
Predecessore | Giorgio I (I) Alessandro (II) |
Successore | Alessandro (I) Giorgio II (II) |
Altri titoli | Duca di Sparta (1868-1913) |
Nascita | Atene, 2 agosto 1868 |
Morte | Palermo, 11 gennaio 1923 (54 anni) |
Luogo di sepoltura | Tatoi |
Casa reale | Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg (Grecia) |
Padre | Giorgio I |
Madre | Olga Konstantinovna Romanova |
Consorte | Sofia di Prussia |
Figli | Giorgio II Alessandro Elena Paolo Irene Caterina |
Religione | Greco-ortodossa |
Firma |
Era il primogenito di Giorgio I, della casata reale dei Glücksburg, e di Olga Konstantinovna Romanova.
Costantino, nato nel 1868, era il primogenito di Giorgio I di Grecia e della Granduchessa Ol'ga di Russia; il padre, nato come principe danese, era stato eletto re degli Elleni nel 1863, per poi sposare quattro anno dopo Ol'ga Konstantinovna Romanovna, nonché figlia del Granduca Costantino e nipote dello Zar Nicola I di Russia. La nascita di Costantino venne accolta con un'immensa ondata di entusiasmo, essendo nato quale nuovo erede al trono e primo membro della famiglia reale a nascere in Grecia, in particolare ad Atene [1]. Un cannone cerimoniale, posto sul Colle Licabetto, sparava il saluto reale e un'enorme folla si radunò fuori al Palazzo reale, gridando il nome del nuovo principe ereditario appunto "Costantino"; il nome era sia quello del nonno materno, Granduca Konstantin di Russia, sia colui che secondo la tradizione avrebbe riconquistato Constantinopoli e che si sarebbe chiamato Costantino XII, nonché legittimo successore dell'Imperatore Costantino XI [2]. Costantino aveva due sorelle, Alessandra e Maria, quattro fratelli, Giorgio, Nicola, Andrea e Cristoforo.
Il principe venne così battezzato col nome "Costantino", dal greco Κωνσταντῖνος, il 12 agosto 1868, ricevendo il titolo Diadochos (greco Διάδοχος, secondo la tradizione, principe ereditario, successore) e poi il padre Giorgio I ed il Primo ministro, tramite un decreto del 22 agosto, diedero al principe il titolo di Duca di Sparta [3].
Costantino venne battezzato secondo la religione greco-ortodossa, e non luterana danese, imparando la lingua greca fin dalla nascita; ebbe diversi tutori e precettori che gli insegnarono la letteratura greca, matematica, storia e filosofia. Nel 1882 entrò nell'Accademia militare Ellenica, dove si diplomò come cadetto dell'Esercito greco, per poi andare a Berlino, in Germania, dove prestò servizio nella Guardia imperiale e studiò un'ulteriore istruzione militare, per poi frequentare le università di Heidelberg e Lipsia dove studiò scienze politiche e business [4]. Una volta ritornato in Grecia, Costantino raggiunse il grado di Maggior generale e assunse il comando del quartier generale della 3ª armata, Γʹ Αρχηγείον Στρατού. Nel 1896 presidiò il Comitato sportivo che aveva organizzato la prima Olimpiade dell'età moderna, che dopo più di 1000 anni si tenne nella capitale ellenica [5].
Con lo scoppio la Guerra greco-turco, Costantino venne nominato Comandante in capo dell'esercito di stanza in Tessaglia, nel 1897, che però si concluse con una sconfitta umiliante; dopo la disfatta, la popolarità della monarchia crollò e fra le file dell'esercito si richiese delle riforme e del licenziamento dei principi reali, in particolare il Duca di Sparta, da ogni tipo di posizioni e ruoli ufficiali militari. La situazione culminò con il Colpo di Stato di Goudi, scoppiato nell'agosto del 1909, che costrinse numerosi reali, fra cui la famiglia di Costantino, a lasciare la Grecia recandosi per alcuni mesi in Germania; qualche mese dopo, il nuovo premier Venizelos, permise al principe ereditario di rientrare ad Atene, desideroso di guadagnarsi la fiducia del re Giorgio I, padre di Costantino. Venizelos, riguardo alla rintegrazione dei principi nelle forze armate, disse: "Tutti i greci sono giustamente orgogliosi di vedere i loro figli servire nell'esercito, e lo è anche il re".
Nell'estate del 1887, Costantino si recò a Londra, nel Regno Unito, per partecipare alle celebrazioni del Giubileo di Diamante della regina Vittoria. Tra gli innumerevoli ospiti, vi era anche la principessa Sofia di Prussia, figlia di Federico III di Germania e Vittoria di Gran Bretagna, della sovrana britannica. I due si rividero quando il principe greco soggiornò a Berlino, durante i suoi studi militari. La sovrana inglese sperava che la loro relazione potesse proseguire, scrisse alla figlia Vittoria dicendo, riguardo al principe greco; "Un buon cuore e un buon carattere...vanno ben oltre l'intelligenza" [6].
La coppia di fidanzò ufficialmente nel 1888, poco tempo dopo che morì il padre di Sofia, l'Imperatore Federico; la coppia aveva l'approvazione della regina Vittoria e del nuovo Kaiser Guglielmo II, fratello maggiore della futura sposa, la quale però desiderava a tutti i costi l'approvazione della madre; l'Imperatrice vedova non era entusiasta sulle probabile nozze perché credeva che il trono greco non fosse molto stabile, ritenendo che la Grecia fosse ancora un paese sottosviluppato. Alla fine Costantino e Sofia si sposarono il 27 ottobre 1889 ad Atene, in due cerimonie religiose, una greco-ortodossa nella Cattedrale metropolitana dell'Annunciazione, mentre la seconda in una cerimonia privata e protestante nella Cappella luterana di Giorgio I [7]. Sofia assunse il titolo di Principessa di Grecia e Duchessa di Sparta. Costantino e Sofia ebbero sei figli:
Nell'ottobre 1912 scoppiò la Prima guerra balcanica, durante la quale Costantino riassunse il comando dell'Esercito della Tessaglia; nel marzo dell'ano dopo, nel 1913, il padre Giorgio I venne assassinato e così il primogenito gli successe quale Costantino I di Grecia, re degli Elleni. Poco dopo la sua ascesa, Costantino dovette affrontare una nuova guerra, Seconda guerra balcanica, combattuta fra la Lega balcanica, di cui la Grecia faceva parte, contro il Regno di Bulgaria che non accettava alcune concessioni territoriali, come la concessione della Macedonia al Regno di Serbia. La guerra si concluse nell'agosto 1913 con la Pace di Bucarest, grazie alla quale la Grecia ottenne la regione della Macedonia e l'Isola di Creta. Con la sua ascesa, Costantino nominò il primogenito Giorgio, Duca di Sparta.
Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, re Costantino si trovò in una posizione difficile: Costantino era sposato con una principessa tedesca, cognato di Guglielmo II di Germania ed aveva fatto il suo percorso di studi militari e civili nelle accademie militari e nelle università tedesche. Costantino però non aveva il potere di esprimere liberamente queste idee e, trovandosi in difficoltà per quale alleanza aderire, preferì adottare una politica di neutralità. Al contrario del sovrano, il Primo ministro Venizelos, oltre alla maggioranza del parlamento, era nettamente a favore di entrare nel conflitto a fianco della Triplice Intesa, piuttosto che l'Alleanza. Aderire a fianco della Germania avrebbe significato esporsi troppo sul Mar mediterraneo, saldamente sotto controllo dell'Intesa, inoltre avrebbe comportato un'alleanza con la Turchia, particolarmente screditata dalla popolazione greca, e con la Bulgaria, con la quale la Grecia non aveva ottimi rapporti a seguito della vittoria nelle guerre balcaniche.
Nel 1917, l'intera Grecia era impaziente di combattere a fianco degli Alleati, i quali, l'Alto commissario francese Jonnart, mandò un ultimatum minacciando il re di bombardare il Pireo se non si fosse deciso. Il governo e le alte posizioni militari spinsero Costantino ad abdicare al trono e al figlio Giorgio di rinunciare al titolo di principe ereditario, così l'11 giugno 1917 Costantino I abdicò e partì assieme alla famiglia reale, per l'esilio in Svizzera, mentre il parlamento aveva proclamato il secondogenito di Costantino [8], Alessandro, quale nuovo sovrano greco. Il 27 giugno, dello stesso anno, la Grecia entrò in guerra, a fianco della Triplice Intesa.
Nel 1918 la Grecia uscì dalla Prima guerra mondiale vittoriosa, cominciando però l'anno dopo un nuovo conflitto contro l'Impero ottomano; re Alessandro morì il 25 ottobre 1920, a causa di un morso di una scimmia, dopo che la corona fu offerta al terzogenito maschio di Costantino, principe Paolo, seguì un plebiscito che sancì il ritorno di Costantino I sul trono, avvenuto il 19 dicembre 1920. Questa volta assunse il nome di Costantino XII [9], per l'ideale continuazione dei basileis imperatori bizantini. Durante il secondo periodo di regno, fu proclamato anche massone "a vista" dal Gran Maestro di Grecia.[10]
Mentre il nuovo sovrano riacquistava il titolo reale, la Grecia continuava a combattere contro i Turchi, i quali però inflissero alle truppe greche una pesante disfatta, che provocò in tutto il paese un grande risentimento negativo nei confronti della famiglia reale, anche perché il principe Andrea, fratello di Costantino, venne reputato responsabile di alcune sconfitte. La situazione fu aggravata dall'instabilità politica. Costantino I, di fronte all'instabile situazione nazionale, abdicò il 27 settembre 1922 in favore del figlio, divenuto Giorgio II di Grecia [11].
Costantino visse l'ultimo anno della sua vita in Italia, morendo di emorragia cerebrale l'1 gennaio 1923, a Palermo nella Villa Igiea. Il governo greco si rifiutò di offrire all'ex sovrano i funerali ufficiali di stato, così la famiglia reale decise di tumulare la salma della cripta della chiesa russo ortodossa di Napoli, ricevendo gli onori dal governo italiano [12]. L'anno successivo, nel 1924, la salma venne traslata nella chiesa russa ortodossa della Natività, a Firenze e nel 1936, dopo la restaurazione della monarchia abolita nel 1924, la salma di Costantino, della madre Ol'ga e della moglie, la regina Sofia, furono tumulate nel Cimitero reale di Tatoi, per disposizione di re Giorgio II, una volta ritornato sul trono greco [13].
Re Costantino e Sofia di Prussia ebbero sei figli:
Stendardo di Costantino I di Grecia | |
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