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Sintesi della Summa Theologiae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Compendium Theologiae (in italiano: "Compendio di teologia") è un'opera di san Tommaso d'Aquino scritta in lingua latina tra l 1265 e il 1267. Non deve essere confuso con la Summa Theologiae.
Compendio di teologia | |
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Titolo originale | Compendium Theologiae seu brevis compilatio theologiae ad fratrem Raynaldum |
Altro titolo | Compendium Theologiae |
Autore | Tomaso d'Aquino |
1ª ed. originale | 1265 |
Editio princeps | 1267 |
Genere | trattato |
Sottogenere | trattato sistematico di teologia |
Lingua originale | latino |
Preceduto da | 'Summa Theologiae' |
L'opera appartiene alla fase della maturità dell'autore e rimase incompiuta a causa di un'estasi mistica che lo persuase che tutto ciò che aveva scritto durante la sua vita era "come paglia" in confronto a ciò che gli era stato rivelato.
Tommaso scrisse quest'opera per riassumere le dottrine cristiane necessarie alla salvezza per metterle a disposizione dei fedeli che non avevano il tempo o le competenze per leggere altri libri di teologia. Essa è un riassunto molto condensato della Summa Theologiae[1], con intento divulgativo.
L'opera fu completata solamente nella sua prima parte inerente gli articoli del Credo, in particolare alle questioni relative a Dio, a Cristo ed al mistero dell’Incarnazione.
Fu inoltre parzialmente scritta una seconda parte relativa al Padre Nostro.
La terza parte, mai scritta, avrebbe dovuto trattare il tema della carità, organizzando il materiale di natura morale attorno al Decalogo.[2]
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