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chiesa di Livorno Ferraris Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La chiesa di San Lorenzo Martire è la parrocchiale di Livorno Ferraris, in provincia ed arcidiocesi di Vercelli; fa parte del vicariato di Santhià.
Chiesa di San Lorenzo Diacono e Martire | |
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Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Località | Livorno Ferraris |
Coordinate | 45°16′54.89″N 8°04′44.85″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | San Lorenzo Diacono e Martire |
Arcidiocesi | Vercelli |
Consacrazione | 1778 |
Architetto | Giuseppe Castelli Filippo Castelli |
Stile architettonico | neoclassico |
Completamento | XIX secolo |
Nella bolla papale del 1º giugno 1186 si legge che papa Innocenzo III confermò la giurisdizione dell'arcidiocesi di Vercelli sulla primitiva pieve di Livorno, allora nota come Plebem Liburni e dedicata a sant'Emiliano[1].
Qualche anno dopo, il 12 maggio 1207, sempre papa Innocenzo III affidò la cura d'anime livornese ad un prevosto e a tre chierici della chiesa prepositurale di Castel Verres[1].
Alla fine del XIII secolo la pieve, che era di dimensioni non molto grandi e che aveva la facciata rivolta a ponente, risultava già dedicata a san Lorenzo[1].
Nel 1314, in seguito ai danni riportati durante gli scontri tra i Tizzoni e gli Avogadro, la chiesa dovette essere ristrutturata[1]; in quel periodo la pieve livornese aveva come filiali le chiese di Borgo d'Ale, Desana e Saluggia[1].
Il 18 aprile 1474 papa Sisto IV eresse la diocesi di Casale Monferrato e contestualmente le aggregò la parrocchia di Livorno[1].
Nel 1694 cominciarono i lavori di ricostruzione della nuova chiesa, voluti dall'allora parroco don Gian Francesco Chiocaro[1]; non furono ultimati a causa della mancanza di fondi[1].
Nel 1728 si decise di realizzare una nuova pieve e il progetto fu affidato a Giuseppe Castelli[1][2]; l'attuale parrocchiale, la cui costruzione venne finanziata dalle Compagnie Religiose, dai fedeli e da Gian Carlo e Ignazio Perucca della Rocchetta, fu completata sotto la direzione di Filippo Castelli[2] e consacrata il 9 agosto 1778 dal vescovo di Casale Monferrato Giuseppe Luigi Avogadro[1].
Il 1º giugno 1803, con la soppressione della diocesi di Casale Monferrato, la chiesa passò alla diocesi di Alessandria, per poi essere riaggregata il 23 gennaio 1805 all'arcidiocesi di Vercelli[1].
Nel 1806 il collegio di canonici che aveva sede presso la pieve venne soppresso e i suoi bene furono in parte trasferiti al Capitolo d'Ivrea[1].
Nel 1963 fu rifatta parte del pavimento, mentre nel 2017 la chiesa venne restaurata[1].
La chiesa, la cui facciata è rivolta a oriente, sorge in piazza Galileo Ferraris, rispetto alla quale sorge in una posizione sopraelevata di sei gradini[1].
La facciata è preceduta dal pronao tetrastilo[1]; le quattro colonne, poste su basamenti lapidei e aventi capitelli corinzi, sorreggono il timpano dentellato, caratterizzato da modanature e da ornamenti in stucco[1]. Il portale presenta un timpano e sopra di esso s'apre una finestra[1].
L'interno è ad un'unica navata con cappelle laterali e volta a botte[1]. Opere di pregio qui conservate sono le pale dipinte da Giorgio Alberini nel 1823, da Bernardino Galliari verso il 1776 e da Giorgio Alberini intorno al 1620, i reliquiri di San Clemente e di San Lorenzo e il crocifisso ligneo risalente al XVI secolo[2].
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