Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Vallarsa)
chiesa a Raossi, Vallarsa Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è la parrocchiale di Raossi, frazione di Vallarsa, in Trentino. Fa parte della zona pastorale della Vallagarina dell'arcidiocesi di Trento e la sua costruzione risale al XX secolo.[1][2]
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo | |
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Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Località | Raossi (Vallarsa) |
Coordinate | 45°46′55.5″N 11°07′01.06″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | San Pietro e San Paolo |
Arcidiocesi | Trento |
Consacrazione | 1925 |
Inizio costruzione | 1923 |
Completamento | 1925 |
Il primo luogo di culto nella frazione di Raossi fu una cappella con un solo altare e con dedicazione a Santa Lucia della quale si ha notizia già nel 1719. Fu eretta grazie a Bartolomeo Raos, che lasciò anche un beneficio per il suo mantenimento.[1][2]
Durante il primo conflitto mondiale l'edificio venne distrutto e sul sito fu edificata poi la casa canonica. La costruzione di un nuovo luogo di culto, ormai necessario, iniziò, dopo aver raccolto in vari modi la somma necessaria, nel 1923 e due anni dopo la nuova chiesa fu ultimata. La riedificazione avvenne in economia e sfruttando anche materiale che si recuperò dalle abitazioni della zona distrutte durante la guerra.[1][2]
Il giorno di Ferragosto del 1925 la nuova chiesa fu benedetta e pochi mesi dopo venne elevata dignità di espositura della chiesa parrocchiale di Vallarsa. Nel 1936 la sala venne arricchita di decorazioni che in seguito andarono perdute durante i lavori per l'adeguamento liturgico. Fu elevata a dignità curaziale il 15 agosto 1941 poi, nel 1958, divenne chiesa parrocchiale autonoma.[1][2][3]
L'abside fu dotato di nuove vetrature preparate dalla ditta Giuseppe Parisi di Trento e decorate da Gian Rigo di Venezia. Tra il 1966 ed il 1967 fu oggetto di importanti ristrutturazioni e di adeguamento liturgico. L'originale altare maggiore fu smontato, la pavimentazione della parte absidale fu consolidata, fu elevata e rinforzata nella struttura che aveva iniziato a mostrare cedimenti. Si protessero varie parti dalle infiltrazioni di umidità, si rivide la copertura del tetto e venne rifatto l'impianto di riscaldamento. Gli ultimi interventi hanno preso il via negli anni finali del primo decennio del XXI secolo e hanno riguardato la sistemazione del sagrato con ciottoli di fiume e cubetti in porfido e la revisione dell'impianto fognario esterno.[1]
Il luogo di culto, che è orientato verso sud, si trova su un piccolo terrapieno a occidente rispetto al nucleo del centro abitato di Raossi. Presenta una facciata a capanna semplice, con due spioventi. Il portale è centinato e strombato in una cornice culminante con un arco a tutto sesto ed è sormontato da un piccolo rosone, pure strombato, che porta luce alla sala. La copertura del tetto è sporgente.[1] Le due fiancate laterali sono simmetriche e presentano tre finestre a monofora. La sagrestia è posta in posizione arretrata sulla sinistra, mentre la torre campanaria si trova sulla destra. La cella campanaria si apre con quattro finestre a monofora e la copertura è a piramide rettangolare bassa, conclusa con una croce al centro.[1]
La navata interna è unica con quattro campate. Il battistero è posto a sinistra, lateralmente, nella quarta campata. Gli arricchimenti decorativi che ci sono pervenuti sono limitati ad una cornice con la dedicazione, sull'arco santo, e all'occhio divino sulla parte centrale del catino absidale. Le parti decorate da don Giuseppe Tarter nel 1936 , tra queste un affresco raffigurante Angeli con gli scarponi, sono state scialbate con gli adeguamenti liturgici della seconda metà del XX secolo.[1][2]
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