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Camerlengo (Chiesa cattolica)

cardinale della Chiesa cattolica con funzioni particolari Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Camerlengo (Chiesa cattolica)
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Camerlengo è il titolo utilizzato nell'ordinamento della Chiesa cattolica per indicare alcune eminenti figure del clero. Il termine deriva dal latino medievale camarlingus, a sua volta derivato dal germanico kamerling, che significa "addetto alla camera del sovrano". La figura sorse nel XII secolo; veniva detto camerarius ed era responsabile della cosiddetta camera thesauraria che amministrava le finanze della Curia e i beni temporali della Santa Sede.[1]

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Lo stemma del cardinale camerlengo (se arcivescovo) durante la sede vacante

Il camerlengo per antonomasia è il cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa, che, oltre a dirigere l'amministrazione finanziaria della Santa Sede (in passato mediante la Camera apostolica), ha il principale compito di presiedere la sede vacante; dal 14 febbraio 2019 tale incarico è ricoperto dal cardinale statunitense Kevin Joseph Farrell.[2]

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Camerlengo di Santa Romana Chiesa

Riepilogo
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Illustrazione raffigurante il cardinale camerlengo Luigi Oreglia di Santo Stefano nell'atto di certificare la morte di papa Leone XIII (1903)

Il cardinale camerlengo ha l'incarico di amministrare i beni temporali della Santa Sede in assenza del pontefice, ad esempio perché assente o in viaggio; inoltre alla morte del pontefice (o in caso di rinuncia), come incarico speciale, presiede il periodo della cosiddetta sede vacante.[3]

È coadiuvato da un vice camerlengo, generalmente non cardinale ma di rango arcivescovile. La costituzione apostolica Praedicate evangelium del 2022 ha inoltre stabilito che, nell'adempimento degli uffici assegnati, il camerlengo è aiutato dal cardinale coordinatore del Consiglio per l'economia e da due assistenti.[4]

Morte del papa e conclave

In caso di morte del pontefice, il primo compito del camerlengo è di accertare la morte alla presenza del Decano del Collegio cardinalizio, del Maestro delle celebrazioni liturgiche, dei Prelati Chierici e del Segretario e Cancelliere della stessa Camera Apostolica.[5] La procedura corrente non prescrive una particolare modalità dell'accertamento, mentre storicamente il camerlengo chiamava per tre volte il defunto con il nome di battesimo mentre gli percuoteva lievemente la fronte con un martelletto d'argento. Non ricevendo risposta, ne dichiarava la morte con la formula "Vere Papa mortuus est". In passato questa formula sanciva ufficialmente la morte del papa: fu utilizzata per l'ultima volta con questa funzione dal cardinal camerlengo Pecci (futuro papa Leone XIII) sulla salma di papa Pio IX nel 1878.

Il Camerlengo appone i sigilli alla camera e allo studio del Pontefice[5] e annuncia il decesso al cardinale vicario per l'Urbe, che a sua volta lo comunicherà al popolo romano, e al cardinale arciprete della Basilica Vaticana.[5] Spetterà invece al Decano del collegio cardinalizio, una volta informato dal camerlengo o dal Prefetto della Casa Pontificia del decesso, darne notizia ai cardinali e convocarli a Roma per eleggere il nuovo successore di Pietro.[6] Sarà sempre compito del decano comunicare l'avvenuto decesso a tutti i cardinali, al corpo diplomatico e ai capi di Stato del mondo.[7]

Dalla morte del papa comincia il periodo della sede vacante: iniziano i preparativi per i funerali che si celebrano per nove giorni consecutivi (novendiali)[8]; trascorsi dai quindici ai venti giorni, il Decano convoca il conclave per eleggere il nuovo papa.[9]

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Stemma del Camerlengo di Santa Romana Chiesa Kevin Joseph Farrell durante la sede vacante del 2025

Durante i periodi di sede vacante lo stemma del camerlengo, pur rimanendo con i trenta fiocchi rossi che spettano ai cardinali, è sormontato dal gonfalone papale (o basilicale), attraversato dalle chiavi pontificie, sopra il consueto galero (il cappello cardinalizio).

Sempre durante la sede vacante, a lui è affidata la gestione delle questioni quotidiane della Chiesa con l'assistenza di tre cardinali; essi sono estratti a sorte tra i cardinali già convenuti a Roma ogni tre giorni, uno per ciascun Ordine (vescovo, presbitero e diacono), e formano la cosiddetta "Congregazione particolare".[10] Le questioni più importanti invece devono essere trattate con l'assemblea generale dei cardinali, detta "Congregazione generale".[10]

Facoltà di battere moneta

In passato durante la sede vacante il camerlengo aveva anche facoltà di battere moneta (prima in lire vaticane e poi in euro). Essa, pur avendo corso legale, non fu mai in circolazione, essendo destinata esclusivamente all'acquisto da parte dei collezionisti. Su di essa erano riportati lo stemma del camerlengo sormontato dalla basilica, la dicitura "Sede vacante" e l'anno di conio espresso in numeri romani.

Ciò fu tuttavia possibile solo sino al 2008, quando una raccomandazione della Commissione europea si espresse in merito alle modifiche temporanee alle immagini sulle facce nazionali delle monete, sottolineando che «Una vacanza temporanea o l'occupazione provvisoria delle funzioni del Capo dello Stato non dovrebbe dare il diritto di cambiare le facce nazionali delle monete euro nazionali destinate alla circolazione».[11] L'ultimo camerlengo ad avere la possibilità di battere moneta con corso legale fu dunque Eduardo Martínez Somalo, in carica durante la sede vacante del 2005.

Rimane tuttavia possibile emettere monete commemorative dell'evento, come è stato fatto in occasione della sede vacante del 2013.

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Camerlengo del Collegio cardinalizio

Lo stesso argomento in dettaglio: Camerlenghi del Collegio cardinalizio.

Il camerlengo del Collegio cardinalizio era responsabile dell'amministrazione finanziaria del collegio e officiava in occasione dei funerali dei cardinali deceduti. Dal 1995 l'Annuario pontificio non riporta più questa carica.

Camerlengo nelle confraternite

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Gilio di Pietro, il camerlengo don Ugo, monaco di San Galgano

Il titolo di camerlengo è frequente anche nelle confraternite, arciconfraternite e altri sodalizi religiosi formati da laici, trattandosi di istituzioni plurisecolari che usano ancora le denominazioni tradizionali.

Il camerlengo si riferisce di norma alla carica di presidente, ma nel particolare ambiente confraternale possono riscontrarsi altri termini equipollenti come priore, governatore, moderatore, ecc. Solo in rari casi l'incarico di camerlengo corrisponde letteralmente a quello originario di tesoriere.

Cronotassi

Camerlenghi di Santa Romana Chiesa

Vicecamerlenghi di Santa Romana Chiesa

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