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Le birre belghe sono fra le più varie e numerose del mondo. Tra le varie tipologie sono molto popolari le pilsener, le ale belghe e le particolari lambic.
Nel 2016 la cultura della birra belga è stata dichiarata patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO.[1]
La notorietà delle birre belghe è supportata da esperti in materia, come lo scrittore Michael Jackson. Anche se le vendite sono attualmente predominate dai gruppi In-bev ed Alken-Maes, il Belgio conta tuttavia 125 industrie della birra e circa 500 birre standard. Se si contano anche le birre uniche a produzione limitata, il numero di varietà di birre prodotte supera le 8 700.[4]
Al giorno d'oggi, le birre belghe sono vendute in bottiglie in vetro di colore marrone o a volte verde offuscato, che permettono di evitare gli effetti negativi della luce sulla bevanda. Sono chiuse da un tappo, una capsula e a volte due. Alcune birre sono «a fermentazione in bottiglia». Anche se si possono comprare i marchi principali in alcuni supermercati, i magazzini specializzati che si trovano un po' ovunque offrono una selezione molto più vasta, ma spesso un po' più cara.
Il Belgio conta letteralmente migliaia di «caffè» che propongono una scelta molto vasta ai consumatori. Citiamo fra i più conosciuti: «Le Bier Circus», «L'atelier», «Chez Moeder Lambic» e «Delirium Café» a Bruxelles, «Kulminator» e «Oud Arsenaal» a Anversa, «De Garre» e «'t Brugs Beertje» a Bruges, «Het Hemelrijk» a Hasselt, e «Het waterhuis aan de bierkant» a Gand, «Le Vaudrée» a Liegi.
La grande maggioranza delle birre belghe è disponibile soltanto in bottiglia, ma non mancano di certo prestigiose referenze anche in fusti solitamente da 20 o 30 l. Le birre in bottiglia che hanno potuto invecchiare correttamente presentano spesso un'evoluzione gustativa molto positiva.
Per approfittare interamente della varietà di gusti, ogni birra deve essere servita alla sua temperatura ideale (generalmente a temperatura di cantina, intorno agli 8-15 °C).
La maggior parte delle birre belghe viene servita nel loro bicchiere specifico dalle sue forme molto varie (calice ad ampia apertura, bicchiere a tulipano, bicchiere da pils). Il logo viene citato sistematicamente sul bicchiere. Le forme diverse servono a dar valore al gusto e agli aromi della suddetta birra con il cammino che le bolle prendono lungo le pareti del bicchiere. Recentemente, questa pratica dei bicchieri specifici è stata introdotta negli Stati Uniti, su pressione dei fabbricanti di birra belgi che vogliono assolutamente che i loro prodotti siano serviti nel bicchiere adeguato.
Le bottiglie esistono in molte capacità: 25 cl, 33 cl, 37,5 cl, 75 cl e multipli di 75 cl. Le bottiglie da 37,5 cl sono generalmente riservate al «lambic». Le altre birre sono messe in bottiglie di 25 cl o 33 cl, secondo il marchio. Le grandi bottiglie (75 cl) sono in vendita in alcuni negozi di alimentari, ma la scelta è spesso limitata. Per ogni grande bottiglia, la nomenclatura è quella dello Champagne, ma queste bottiglie sono realmente molto rare.
Anche se il Belgio è famoso per le sue birre speciali, sono le pils le più vendute sul mercato interno e nell'esportazione. Le pils rappresentano il 75% della produzione di birre belghe. Con fermentazione bassa, si riconoscono facilmente dal loro colore chiaro ed il loro gusto morbido.
La marca più conosciuta a livello internazionale è la Stella Artois, mentre Jupiler e Maes sono più popolari sul mercato interno.
Le birre bianche sono birre a base di frumento, chiamate witbier in Olandese. Contengono soltanto poco alcool, e sono moderatamente morbide e piuttosto rinfrescanti. Vengono usate molte spezie tra cui, coriandolo, buccia d'arancia, e anche del cumino. A volte vengono servite con una fetta d'arancia, soprattutto come rinfrescante in estate. Questo tipo di birra, vecchio di 400 anni, era scomparso negli anni cinquanta, ma ne è stata ripresa la produzione da Pierre Celis nella sua fabbrica di birra di Hoegaarden. Ha anche introdotto questo stile di birra negli Stati Uniti, dove molte industrie della birra artigianali ne producono sotto la denominazione «Belgian style white».
Alcuni esempi tipici: La Binchoise blonde, Hoegaarden, Blanche de Namur, Fruli o anche Steendonk. Tradizionalmente, queste birre erano trattate nella regione Est della Provincia di Brabant.
Contrariamente alle birre dette «trappiste», le birre d'abbazia sono prodotte da fabbricanti di birra commerciali e portano il nome di un'abbazia abbandonata o in funzione. A livello internazionale, i marchi più conosciuti sono Leffe (InBev) e Grimbergen (Maes). Si possono anche citare «Tripel Karmeliet», le birre di «Maredsous», di «Watou», di «Saint-Feuillien», di «Floreffe», di «Val-Dieu», ecc.
Come per la birra trappista, non si tratta di un solo stile di birra, ma piuttosto di una denominazione che copre vari stili. Ogni marchio possiede molte birre, delle versioni bionde e scure, con gradazione alcolica di 6,5% o più e delle birre in bottiglie in versione doppia e tripla. La produzione delle birre d'abbazia non è seguita da monaci, ma da parte di fabbricanti di birra commerciali che utilizzano il nome e la ricetta di un'abbazia che ha cessato di produrre. Solo alcune birre, come «Val-Dieu» e la «Abbaye d'Aulne» sono prodotte ancora nell'ambito dell'abbazia d'origine.
Per produrre queste birre chiare o di rado, scure, il fabbricante di birra utilizza quelle più fermentabili ed un tipo di lievito più resistente all'alcool. Queste birre sono forti di gusto e di tenore d'alcool. Alcuni esempi sono alcune birre d'abbazia esempio «Sint Idesbald» e «Brugse tripel».
Le birre trappiste sono ad alta fermentazione e trattate all'interno di un'abbazia trappista. La totalità del processo di fabbricazione deve essere effettuata o sorvegliata dai monaci trappisti. Solo undici abbazie incontrano questi criteri attualmente, e sei sono situati in Belgio: Westvleteren, Westmalle, Achel, Rochefort, Orval e Chimay. Le altre cinque sono dislocate tra Paesi Bassi (2), Italia, Stati Uniti d'America e Austria, queste birre sono riconosciute con il marchio «Authentic trappist product».
Sono birre tipiche del Belgio, con un gusto specifico molto acido. Le lambic non sono né a fermentazione alta, né a fermentazione bassa, ma a fermentazione spontanea con lieviti selvaggi che sono presenti nell'aria nei dintorni di Bruxelles e nella valle della Senna. È in questi casi che le lambic vengono prodotte. Si possono anche farle fermentare con batteri che agiscono analogamente ai lieviti nel consumo degli zuccheri, producendo alcool e anidride carbonica, producendo aromi unici. Le lambic sono le sole birre che hanno una fermentazione spontanea a lungo termine: da 3 a 6 mesi, sono considerate giovani, dai 2 ai 3 anni, esse sono considerate «maturate».
Le lambic vengono principalmente servite alla spina in alcuni caffè o nei dintorni di Bruxelles. molto raramente vengono messe in bottiglia.
Ci sono quattro categorie di birre derivate dalle lambic: Gueuze, Kriek, Framboise e Faro.
La Gueuze è un assemblaggio di lambic giovani e lambic mature, per stimolare il rinfrescamento. Spesso, come i buoni vini, le Gueuze riposano durante gli anni in barili. Alcune marche più popolari come Mort Subite e Saint Louis, non esitano a deviare delle regole ortodosse di mescolanza del lambic, aggiungendo anche degli zuccheri per ammorbidire il gusto delle loro birre. Le Gueuze vengono anche chiamate «Champagne de Bruxelles» (Champagne di Bruxelles) e sono un assemblaggio di lambic giovani e mature. La qualità migliore è spesso raggiunta nei prodotti di Girardin, Oud Beersel, 3 Fonteinen, Cantillon e Boon.
Le birre al gusto di frutta sono trattate aggiungendo frutti o succhi di frutta al lambic. La più comune variabile è Kriek, fatta con ciliegie (del nord del paese, di Schaarbeek). Altra frutta utilizzata: i lamponi, le pesche, i mirtilli e le albicocche (Fou'foune di Cantillon, molto rare).
Per produrre la Faro, ultima alternativa delle birre lambic, si aggiunge zucchero o caramella ad una lambic per lanciare la seconda fermentazione.
La fabbrica di birra Rodenbach ha lanciato questo tipo di birra più di un secolo fa. Per la miscela, si utilizza mosti arrostiti, una fermentazione per mezzo di molte varietà di lieviti a fermentazione alta, ed una coltura di bacilli lattici (comparabile alla fabbricazione di yogurt). La birra riposa in seguito in barili di quercia. Ne risulta una birra abbastanza forte, piacevole a bere, di colore rosso profondo, ed un gusto tipico, acido ed al gusto di frutta.
Le ricette di queste birre sono adattamenti della birra ale britannica (dunque a fermentazione alta) per il gusto del pubblico belga. Durante gli ultimi venti anni, le birre ambrate sono diventate meno popolari. Quando era ancora prodotta a Mont-Saint-Guibert, la Vieux-Temps era realmente rappresentativa dello stile di birra ambrata del Vallone di Brabant. Oggi, si trovano ancora alcune birre ambrate trattate nel rispetto della tradizione. Capo del mercato, senza dubbio: la «Palm», una birra al gusto molto pieno, quasi appiccicoso. La «De Koninck», chiamato bolleke per via suo bicchiere sferico, è molto popolare tra gli abitanti di Anversa, dove viene prodotta. Un altro esempio originale è Gertrude, una birra ambrata con un'amarezza sostenuta che può essere gustata soltanto nella città medioevale di Nivelles. Generalmente le birre ambrate hanno un contenuto dai 5 a 5,5 % vol. alcolico.
Le birre di campagna sono comparabili alla pale ale, prodotte principalmente in Vallonia. Queste birre sono stagionali, contengono relativamente poco alcool, ed hanno spesso un gusto di frutta che le rende piacevoli da bere nella stagione calda.
Queste birre dal debole tenore d'alcool (meno dell'1,5%) sono spesso vendute in grandi bottiglie ed accompagnano i pasti. Hanno progressivamente perso popolarità data la diffusione delle bibite e dell'acqua in bottiglia. Ci sono versioni chiare e versioni scure. Venivano servite nei refettori delle scuole negli anni settanta, e alcune organizzazioni si stanno mobilitando per ristabilire questa pratica, considerando le birre di tavola migliori per la salute dei bambini rispetto alle bevande gassate e zuccherate.
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