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chiesa in Napoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il santuario di Santa Maria della Pazienza è un complesso fondato nel 1601 e formato da un antico ospedale e dall'omonima chiesa basilicale; si erge a Napoli in piazza Cesarea, nel quartiere Avvocata, nei pressi della Santissima Trinità alla Cesarea.
Basilica di Santa Maria della Pazienza | |
---|---|
Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Coordinate | 40°51′04.75″N 14°14′28.77″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Maria |
Arcidiocesi | Napoli |
Stile architettonico | barocco |
La chiesa è denominata anche Cesarea perché prende il nome del suo fondatore Annibale Cesareo, che ne fece sacello di famiglia; egli fu segretario della regia camera di Santa Chiara.
L'edificio è stato realizzato in forme puramente barocche; particolarmente significativi, furono gli arricchimenti tra l'anno di fondazione e il 1636, anno in cui il complesso fu concluso. Tuttavia, nel XVIII secolo furono intraprese importanti ristrutturazioni: nel 1733 ad opera di Costantino Manni e due anni dopo grazie a Tommaso Eboli.
Da agosto a novembre 1917, San Pio da Pietrelcina frequentò questa chiesa dove celebrò anche messa, essendo di stanza nella vicina Caserma Cesarea.
Nell'interno, formato da una vasta navata, con cinque cappelle per lato e presbiterio, è presente una notevole concentrazione di opere d'arte. Al centro del soffitto a cassettoni è disposta una grande tela raffigurante il Riposo in Egitto, di Giuseppe Pozzovivo; mentre sulla controfacciata è collocata un'enorme tela di Oronzo Malinconico sulla Strage degli Innocenti.
Le altre opere pittoriche visibili nelle cappelle laterali, nel presbiterio, sui soprarchi delle cappelle, tra le finestre della navata e in sacrestia sono di: Giovan Battista Lama, Nicola ed Oronzo Malinconico, Nicola Maria Rossi, Lorenzo De Caro, Giambattista Vela, Paolo Finoglio (al quale è attribuito un Sant'Antonio[1]), Hendrick van Somer, Stefano Di Liguoro e Andrea Miglionico.
Il patrimonio scultoreo della chiesa è meno consistente rispetto a quello pittorico, ma ha comunque dei motivi d'interesse. Tenendo conto che il pregevolissimo altare maggiore seicentesco in marmi policromi e pietre preziose fu smembrato dopo il Concilio Vaticano II, l'opera scultorea più rilevante è dunque il monumento funebre di Annibale Cesareo realizzato da Michelangelo Naccherino nel 1613; mentre tra le tante statue lignee spiccano la Sant'Anna e la Vergine Bambina attribuita a Giacomo Colombo[2] e l'Arcangelo Raffaele e Tobiolo di Francesco Citarelli.
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